archivio

L’edizione 2014

1954-2014: Sesto potere. Informazione, disinformazione, controinformazione nell’era digitale.

La rassegna Passepartout giunge nel 2014 alla undicesima edizione e avrà luogo ad Asti dal 7 al 15 giugno. L’anno oggetto di riflessione sarà per la prossima edizione il 1954 in riferimento all’anno in corso e il titolo della rassegna sarà Sesto potere? Informazione, disinformazione e controinformazione in TV.
Sessant’anni fa, il 3 gennaio 1954, ebbero inizio in Italia le trasmissioni televisive a cura della RAI, Il segnale arrivò su tutto il territorio nazionale tre anni dopo, il 31 dicembre 1956. Verso la fine degli anni cinquanta nasce il primo telegiornale della Rai, che conquista il popolo italiano, riuscendo ad arrivare dove la carta stampata non aveva saputo.

Nel nostro paese la televisione è ancor oggi il mezzo a cui ci si affida per ottenere informazioni. Influenza i modelli di comportamento, le idee dominanti, la conoscenza del mondo, le proposte politiche e la mobilitazione di interessi. Gli italiani continuano a formarsi un’opinione e a prendere posizione sui fatti, in larga maggioranza, seguendo la tivù, anche se questo mezzo ha perduto e sta perdendo séguito in tutti i suoi segmenti informativi; dai Tg ai programmi di approfondimento e ai talk legati all’attualità politica e sociale. Perfino i talk satirici e l’infotainment suscitano minore confidenza. È come se, in tivù, l’informazione, l’approfondimento, la stessa satira, fossero entrate in un momento di stasi e di stanchezza.

Gli ospiti

Giornalista investigativo, dal 2009 inviato de L’Espresso, è stato l’unico giornalista presente sul luogo al momento della cattura del capomafia Bernardo Provenzano nel 2006. Per più di dieci anni è stato anche corrispondente dalla Sicilia de La Stampa. L’organizzazione internazionale Reporters Without Borders (RSF) nel 2014 lo ha inserito nella “top dei 100 eroi dell’informazione nel mondo”  e nella motivazione hanno scritto: «Le minacce di morte e la sua presenza nella lista nera di Cosa nostra non lo hanno intimidito».
Ha seguito i processi più importanti sulla criminalità organizzata e politica in Italia, nonché sul traffico di esseri umani in particolare sugli sbarchi degli extracomunitari nelle coste siciliane. Su questi temi ha realizzato reportage per i quali è stato anche premiato come cronista dell’anno 2003. È co-autore, con Peter Gomez, del libro “I complici”, Fazi Editore (2007), saggio su mafia e politica che ha ricevuto i premi: Capalbio, Santa Marinella e Paolo Borsellino.
È stato autore e conduttore insieme a Peter Gomez della trasmissione televisiva Impronte di mafia, ideata da Carlo Freccero. Nel 2010 gli è stato assegnato il Premiolino.

Critico e curatore di fama internazionale, Francesco Bonami è stato Senior Curator del Museum of Contempory Art di Chicago. E’ direttore artistico di Enel Contemporanea, della Fondazione Pitti Immagine Discovery e della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Numerose le mostre internazionali da lui curate. Si ricordano le personali dedicate a Rudolf Stingel, Damien Hirst, Maurizio Cattelan, Takashi Murakami ecc… Collabora con La Stampa, La Gazzetta dello Sport, Vanity Fair, Icon e molti altri. E’ direttore della rivista Anew ed è autore di numerose pubblicazioni.

Storico, ha effettuato ricerche in ambito politologico, geopolitico e sociologico. Autore di diversi saggi in merito e di una trilogia sulla disinformazione strategica ed il controllo dei media : La disinformazione e la formazione del consenso attraverso i media (Zambon), i primi due volumi sono usciti nel 2013, il terzo uscirà a breve. Ha scritto anche un saggio avente come oggetto l’analisi critica dei partiti politici italiani facenti parte della sinistra radicale dal titolo Il fallimento della sinistra “radicale”, anch’esso edito da Zambon e pubblicato nel 2013.

Chiara Buratti (Cento, Ferrara) ha impostato il suo percorso artistico in tre diverse
direzioni: giornalista, attrice, conduttrice.
Dopo aver lavorato come presentatrice per Yacht&Sail (Sky), da due anni è uno dei
volti più noti di Rai Educational: Prendi la strada giusta (in giro per le università italiane), Ora legale (realizzato a Palermo in ricordo di Giovanni Falcone), Expo 2015, Legalitag (programma contro le mafie) e Per l’Emilia (documentario girato nelle zone terremotate e trasmesso da
Raiuno).
Come attrice si è divisa tra televisione cinema e soprattutto teatro.
Ha presentato numerosi festival e manifestazioni
Prima di diventare giornalista ha girato anche molte pubblicità.

Silvio Garattini è laureato in Medicina e Chirurgia è fondatore nel 1963 e direttore dell’Istituto di Ricerche farmacologiche. Autore di molte centinaia di lavori scientifici pubblicati in riviste nazionali ed internazionali e di numerosi volumi nel campo della farmacologia, è inoltre membro di vari organismi. Ha ricoperto varie cariche tra cui quella di Consulente dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità e ha ricevuto numerosissime onorificenze tra cui: la Legion d’Onore della Repubblica Francese per meriti scientifici, Premio della Società Italiana di Chimica , il Grand Ufficiale della Repubblica Italiana e molti altri ancora.

Giornalista attivo soprattutto nell’ambito della politica, ha fondato e diretto il partito Fare per fermare il Declino. Ha lavorato per il mensile Liberal, diventando poi direttore de Il riformista e collabora con Libero e Il Messaggero. È membro del comitato scientifico della fondazione Italia USA ed editorialista per Panorama, Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino, Rivista Italiana Difesa, è co-direttore del mensile Capo Horn.

Giornalista e scrittore italiano, è stato inviato de L’Espresso, per il quale si è occupato dei più importanti casi di corruzione politica, giudiziaria e fatti di mafia. Ha seguito tutti i principali scandali italiani su mafia, tangenti e corruzione, dedicandosi anche al giornalismo investigativo Come collaboratore di MicroMega ha scritto numerosi saggi, la maggior parte dei quali pubblicati con Marco Travaglio, compaiono spesso nelle classifiche dei libri più venduti. E’ tra i giornalisti co-fondatori de Il Fatto Quotidiano, di cui dirige la versione online.

Laureato in psicologia e con un nutrito passato nella tv di Stato, cominciò lavorando ai programmi radiofonici per poi passare, dalla seconda metà degli Anni ’90 a Rai Educational. Nel 2011 è alla Direzione Generale dell’azienda Rai ambito nel quale si e’ occupato, tra l’altro, di digitalizzazione della produzione, di formazione, di eventi speciali, di cultura e di ottimizzazione dei modelli produttivi (ANSA). Ha collaborato con Università e scuole di formazione.

Carlo Federico Grosso, avvocato penalista, professore ordinario di diritto penale all’Università di Torino

Carlo Federico Grosso, avvocato penalista, professore ordinario di diritto penale all’Università di Torino

Giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano. Si avvicina al giornalismo per approdare poi a La Stampa; opera nell’ambito dell’informazione televisiva della Rai divenendo direttore del TG1 e in seguito lavora per LA7 come direttore e conduttore. Scrive numerosi libri ed è impegnato in politica come coordinatore del Pd in Valcerrina.

E’ procuratore aggiunto a Venezia. Numerose le indagini da lui condotte sulla corruzione e sulla colonna veneta delle Brigate Rosse; è autore di varie pubblicazioni, specie sui reati economici. Ha operato come consulente della commissione sul terrorismo e le stragi e come presidente della Commissione per la riforma del codice penale.

Corrispondente del quotidiano La Stampa a Londra e precedentemente a Gerusalemme. Prima ancora aveva lavorato alla cronaca locale di Torino, seguendo un corso in peacekeeping e imparando l’arabo. Ha scritto due libri sull’islam italiano e collabora anche con la think tank italiana Vision. Vincitrice del Premio Giornalistico Internazionale Marco Luchetta e del  Premiolino Giovani, è stata anche conduttrice della trasmissione televisiva Nirvana, in onda su La7 nel 2007.

Gian Mario Ricciardi, oggi caporedattore del Tg Regionale Piemonte, ha dalla sua una lunga esperienza professionale. Giornalista professionista dal 1977, ha iniziato la sua carriera nella carta stampata, prima presso la redazione del quotidiano Avvenire per passare poi alla Gazzetta del Popolo, a Stampa Sera e a La Stampa. E’ stato titolare di una rubrica settimanale nella trasmissione di Rai Uno “A sua immagine” ed è autore di numerosi testi tra cui Il Paese della Bela Rosin, Novecento nel Roero , La biografia di Ernesto Olivero e pubblicazioni sui santi sociali.

Direttore generale delle relazioni culturali e ambasciatore alla NATO è diventato commentatore per alcune testate italiane come la Stampa e il Corriere della Sera; curatore di una collana storica per la casa editrice Corbaccio, ha insegnato all’Università della California, a Harvard e all’Università Bocconi di Milano. È inoltre presidente del Comitato generale premi della Fondazione Balzan e membro del Comitato Scientifico della rivista Geopolitica. Ha vinto il Premio Nazionale Letterario Pisa nella sezione saggistica e il premio È giornalismo.

E’ editorialista del Corriere della Sera, per cui lavora dal 1995; e scrive per The New York Times come contributing opinion writer (2013). Dal 1998 conduce il forum Italians (italians.corriere.it). Dal 2009 è molto attivo su Twitter. Tanti sono i suoi volumi pubblicati con successo da Rizzoli. Ha all’attivo diverse collaborazioni con prestigiose testate britanniche. Nel 2004, a Bruxelles, è stato votato ‘European Journalist of the Year’. Nel 2001 la Regina Elisabetta II gli ha conferito il titolo di Officer of the British Empire, O.B.E. e nello stesso anno il Presidente Giorgio Napolitano lo ha nominato Commendatore della Repubblica italiana.

Collabora dapprima con Il Giornale e La Voce dove si occupa di casi di cronaca giudiziaria e poi con numerose altre testate quali La Repubblica, L’Unità, L’Espresso, MicroMega ed altri. Nel 2009 fonda Il Fatto Quotidiano, unico giornale italiano che, per scelta, rifiuta il contributo pubblico sull’editoria; testata di cui ora è editorialista e vicedirettore. Prende parte ad alcuni programmi televisivi come il Satyricon e in seguito Anno zero dove conduce una rubrica. Ha all’attivo moltissime pubblicazioni di cui alcune sono stati successivamente pubblicati sotto forma di libri-inchiesta.

Scrittore e giornalista, si autodefinisce “pensatore”. Lavora a lungo per Il Giornale, collabora con Il Messaggero, La Repubblica, La Stampa, L’Espresso, Panorama, Il Mattino ecc… Redattore del giornale radio RAI di mezzanotte, prende parte a vari programmi televisivi e collabora come commentatore della RAI. Fonda e dirige numerosi periodici ed è stato membro del consiglio di Amministrazione di Cinecittà. Ha ottenuto vari riconoscimenti giornalistici.

Attualmente (dal 2013) è direttore del Centro Televisivo Vaticano (CTV). Professore ordinario di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense, è stato Preside dell’Istituto pastorale Redemptor Hominis dal 2006 al 2012 e Direttore del Centro Lateranense Alti Studi (CLAS) fino al 2013. Insegna Linguaggi e mercati dell’audiovisivo (Laurea Magistrale) presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’università LUISS “Guido Carli” di Roma (docente incaricato dal 2005), dove è membro del Comitato direttivo del Centro di ricerca Centre for Media and Communication Studies (CMCS) “Massimo Baldini”. Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo (FEDS) e Direttore della Rivista del Cinematografo dal 2004 al 2013, è stato inoltre Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film (CNVF) della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) dal 2004 al 2013. Consigliere di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) dal 2008 al 2012, con delega alla Cineteca Nazionale e all’Editoria, è stato anche Membro della Sottocommissione per il Riconoscimento dell’Interesse Culturale (sezione Lungometraggio) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 2006 al 2011.
È autore di numerosi studi dedicati all’analisi del rapporto tra i media e il mondo cattolico, con particolare attenzione al cinema.

Docente e politico italiano. È stato presidente della Commissione parlamentare antimafia e della Camera dei deputati. Ha lavorato come giudice istruttore e presso il Ministero della Giustizia occupandosi principalmente di terrorismo. In Parlamento ha fatto parte della commissione d’inchiesta sul caso Moro e, in seguito, è stato presidente della Commissione parlamentare Antimafia dal 1992 al 1994. Fu lui a raccogliere le deposizioni choc di Tommaso Buscetta che rivelò l’esistenza del terzo livello della mafia, cioè il legame con il mondo politico. Diventa poi professore ordinario di Istituzioni di diritto e procedura penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Camerino. Il 30 marzo 2013, su invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accetta di far parte del gruppo di lavoro finalizzato alla presentazione di proposte programmatiche in materia istituzionale, economico-sociale ed europea.

L’affermarsi della rete – nonostante tutte le difficoltà strutturali del nostro Paese anche in questo settore – ha contribuito a mettere in luce i limiti e, sovente, gli errori dell’informazione televisiva: notizie non date o sottaciute, informazione veicolata in modo scorretto oppure utilizzata come strumento di lotta politica o, ancora, pilotata in modo da ottenere il consenso o la simpatia del pubblico verso posizioni precostituite.
Lo sviluppo impetuoso delle TV commerciali e il loro costituirsi – sostanzialmente – in un duopolio (altra anomalia tipicamente italiana) insieme al servizio pubblico RAI fanno trasparire in filigrana come la stretta dipendenza dal mercato degli inserzionisti possa condizionare, e condizioni, la qualità stessa dell’informazione offerta.
Infine, l’affermarsi della TV satellitare, fatta di canali on-demand e a pagamento che in Italia supera ormai i quattro milioni di utenze in abbonamento, induce tutta una serie di riflessioni sul futuro del mezzo sia dal punto di vista dell’informazione che da quello dell’intrattenimento.
Tutto questo in una realtà come quella italiana che nonostante tutte le dichiarazioni di principio e di intenti si colloca, oggi, al settantesimo posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa.

Riflettere su questi temi, gettare spiragli di luce sui complessi e talvolta insospettabili rapporti tra informazione e potere, delineare possibilità e limiti del mezzo televisivo nel momento in cui si va sempre più si affermando la concorrenza del nuovo medium, la rete, è la sfida che si propone questa edizione di Passepartout.

Passepartout è organizzato dalla Biblioteca con l’appoggio del Comune di Asti e della Regione Piemonte.
Il direttore scientifico è Alberto Sinigaglia.

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L’edizione 2014

1954-2014: Sesto potere. Informazione, disinformazione, controinformazione nell’era digitale.

La rassegna Passepartout giunge nel 2014 alla undicesima edizione e avrà luogo ad Asti dal 7 al 15 giugno. L’anno oggetto di riflessione sarà per la prossima edizione il 1954 in riferimento all’anno in corso e il titolo della rassegna sarà Sesto potere? Informazione, disinformazione e controinformazione in TV.
Sessant’anni fa, il 3 gennaio 1954, ebbero inizio in Italia le trasmissioni televisive a cura della RAI, Il segnale arrivò su tutto il territorio nazionale tre anni dopo, il 31 dicembre 1956. Verso la fine degli anni cinquanta nasce il primo telegiornale della Rai, che conquista il popolo italiano, riuscendo ad arrivare dove la carta stampata non aveva saputo.

Nel nostro paese la televisione è ancor oggi il mezzo a cui ci si affida per ottenere informazioni. Influenza i modelli di comportamento, le idee dominanti, la conoscenza del mondo, le proposte politiche e la mobilitazione di interessi. Gli italiani continuano a formarsi un’opinione e a prendere posizione sui fatti, in larga maggioranza, seguendo la tivù, anche se questo mezzo ha perduto e sta perdendo séguito in tutti i suoi segmenti informativi; dai Tg ai programmi di approfondimento e ai talk legati all’attualità politica e sociale. Perfino i talk satirici e l’infotainment suscitano minore confidenza. È come se, in tivù, l’informazione, l’approfondimento, la stessa satira, fossero entrate in un momento di stasi e di stanchezza.

Gli ospiti

Giornalista investigativo, dal 2009 inviato de L’Espresso, è stato l’unico giornalista presente sul luogo al momento della cattura del capomafia Bernardo Provenzano nel 2006. Per più di dieci anni è stato anche corrispondente dalla Sicilia de La Stampa. L’organizzazione internazionale Reporters Without Borders (RSF) nel 2014 lo ha inserito nella “top dei 100 eroi dell’informazione nel mondo”  e nella motivazione hanno scritto: «Le minacce di morte e la sua presenza nella lista nera di Cosa nostra non lo hanno intimidito».
Ha seguito i processi più importanti sulla criminalità organizzata e politica in Italia, nonché sul traffico di esseri umani in particolare sugli sbarchi degli extracomunitari nelle coste siciliane. Su questi temi ha realizzato reportage per i quali è stato anche premiato come cronista dell’anno 2003. È co-autore, con Peter Gomez, del libro “I complici”, Fazi Editore (2007), saggio su mafia e politica che ha ricevuto i premi: Capalbio, Santa Marinella e Paolo Borsellino.
È stato autore e conduttore insieme a Peter Gomez della trasmissione televisiva Impronte di mafia, ideata da Carlo Freccero. Nel 2010 gli è stato assegnato il Premiolino.

Critico e curatore di fama internazionale, Francesco Bonami è stato Senior Curator del Museum of Contempory Art di Chicago. E’ direttore artistico di Enel Contemporanea, della Fondazione Pitti Immagine Discovery e della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Numerose le mostre internazionali da lui curate. Si ricordano le personali dedicate a Rudolf Stingel, Damien Hirst, Maurizio Cattelan, Takashi Murakami ecc… Collabora con La Stampa, La Gazzetta dello Sport, Vanity Fair, Icon e molti altri. E’ direttore della rivista Anew ed è autore di numerose pubblicazioni.

Storico, ha effettuato ricerche in ambito politologico, geopolitico e sociologico. Autore di diversi saggi in merito e di una trilogia sulla disinformazione strategica ed il controllo dei media : La disinformazione e la formazione del consenso attraverso i media (Zambon), i primi due volumi sono usciti nel 2013, il terzo uscirà a breve. Ha scritto anche un saggio avente come oggetto l’analisi critica dei partiti politici italiani facenti parte della sinistra radicale dal titolo Il fallimento della sinistra “radicale”, anch’esso edito da Zambon e pubblicato nel 2013.

Chiara Buratti (Cento, Ferrara) ha impostato il suo percorso artistico in tre diverse
direzioni: giornalista, attrice, conduttrice.
Dopo aver lavorato come presentatrice per Yacht&Sail (Sky), da due anni è uno dei
volti più noti di Rai Educational: Prendi la strada giusta (in giro per le università italiane), Ora legale (realizzato a Palermo in ricordo di Giovanni Falcone), Expo 2015, Legalitag (programma contro le mafie) e Per l’Emilia (documentario girato nelle zone terremotate e trasmesso da
Raiuno).
Come attrice si è divisa tra televisione cinema e soprattutto teatro.
Ha presentato numerosi festival e manifestazioni
Prima di diventare giornalista ha girato anche molte pubblicità.

Silvio Garattini è laureato in Medicina e Chirurgia è fondatore nel 1963 e direttore dell’Istituto di Ricerche farmacologiche. Autore di molte centinaia di lavori scientifici pubblicati in riviste nazionali ed internazionali e di numerosi volumi nel campo della farmacologia, è inoltre membro di vari organismi. Ha ricoperto varie cariche tra cui quella di Consulente dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità e ha ricevuto numerosissime onorificenze tra cui: la Legion d’Onore della Repubblica Francese per meriti scientifici, Premio della Società Italiana di Chimica , il Grand Ufficiale della Repubblica Italiana e molti altri ancora.

Giornalista attivo soprattutto nell’ambito della politica, ha fondato e diretto il partito Fare per fermare il Declino. Ha lavorato per il mensile Liberal, diventando poi direttore de Il riformista e collabora con Libero e Il Messaggero. È membro del comitato scientifico della fondazione Italia USA ed editorialista per Panorama, Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino, Rivista Italiana Difesa, è co-direttore del mensile Capo Horn.

Giornalista e scrittore italiano, è stato inviato de L’Espresso, per il quale si è occupato dei più importanti casi di corruzione politica, giudiziaria e fatti di mafia. Ha seguito tutti i principali scandali italiani su mafia, tangenti e corruzione, dedicandosi anche al giornalismo investigativo Come collaboratore di MicroMega ha scritto numerosi saggi, la maggior parte dei quali pubblicati con Marco Travaglio, compaiono spesso nelle classifiche dei libri più venduti. E’ tra i giornalisti co-fondatori de Il Fatto Quotidiano, di cui dirige la versione online.

Laureato in psicologia e con un nutrito passato nella tv di Stato, cominciò lavorando ai programmi radiofonici per poi passare, dalla seconda metà degli Anni ’90 a Rai Educational. Nel 2011 è alla Direzione Generale dell’azienda Rai ambito nel quale si e’ occupato, tra l’altro, di digitalizzazione della produzione, di formazione, di eventi speciali, di cultura e di ottimizzazione dei modelli produttivi (ANSA). Ha collaborato con Università e scuole di formazione.

Carlo Federico Grosso, avvocato penalista, professore ordinario di diritto penale all’Università di Torino

Carlo Federico Grosso, avvocato penalista, professore ordinario di diritto penale all’Università di Torino

Giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano. Si avvicina al giornalismo per approdare poi a La Stampa; opera nell’ambito dell’informazione televisiva della Rai divenendo direttore del TG1 e in seguito lavora per LA7 come direttore e conduttore. Scrive numerosi libri ed è impegnato in politica come coordinatore del Pd in Valcerrina.

E’ procuratore aggiunto a Venezia. Numerose le indagini da lui condotte sulla corruzione e sulla colonna veneta delle Brigate Rosse; è autore di varie pubblicazioni, specie sui reati economici. Ha operato come consulente della commissione sul terrorismo e le stragi e come presidente della Commissione per la riforma del codice penale.

Corrispondente del quotidiano La Stampa a Londra e precedentemente a Gerusalemme. Prima ancora aveva lavorato alla cronaca locale di Torino, seguendo un corso in peacekeeping e imparando l’arabo. Ha scritto due libri sull’islam italiano e collabora anche con la think tank italiana Vision. Vincitrice del Premio Giornalistico Internazionale Marco Luchetta e del  Premiolino Giovani, è stata anche conduttrice della trasmissione televisiva Nirvana, in onda su La7 nel 2007.

Gian Mario Ricciardi, oggi caporedattore del Tg Regionale Piemonte, ha dalla sua una lunga esperienza professionale. Giornalista professionista dal 1977, ha iniziato la sua carriera nella carta stampata, prima presso la redazione del quotidiano Avvenire per passare poi alla Gazzetta del Popolo, a Stampa Sera e a La Stampa. E’ stato titolare di una rubrica settimanale nella trasmissione di Rai Uno “A sua immagine” ed è autore di numerosi testi tra cui Il Paese della Bela Rosin, Novecento nel Roero , La biografia di Ernesto Olivero e pubblicazioni sui santi sociali.

Direttore generale delle relazioni culturali e ambasciatore alla NATO è diventato commentatore per alcune testate italiane come la Stampa e il Corriere della Sera; curatore di una collana storica per la casa editrice Corbaccio, ha insegnato all’Università della California, a Harvard e all’Università Bocconi di Milano. È inoltre presidente del Comitato generale premi della Fondazione Balzan e membro del Comitato Scientifico della rivista Geopolitica. Ha vinto il Premio Nazionale Letterario Pisa nella sezione saggistica e il premio È giornalismo.

E’ editorialista del Corriere della Sera, per cui lavora dal 1995; e scrive per The New York Times come contributing opinion writer (2013). Dal 1998 conduce il forum Italians (italians.corriere.it). Dal 2009 è molto attivo su Twitter. Tanti sono i suoi volumi pubblicati con successo da Rizzoli. Ha all’attivo diverse collaborazioni con prestigiose testate britanniche. Nel 2004, a Bruxelles, è stato votato ‘European Journalist of the Year’. Nel 2001 la Regina Elisabetta II gli ha conferito il titolo di Officer of the British Empire, O.B.E. e nello stesso anno il Presidente Giorgio Napolitano lo ha nominato Commendatore della Repubblica italiana.

Collabora dapprima con Il Giornale e La Voce dove si occupa di casi di cronaca giudiziaria e poi con numerose altre testate quali La Repubblica, L’Unità, L’Espresso, MicroMega ed altri. Nel 2009 fonda Il Fatto Quotidiano, unico giornale italiano che, per scelta, rifiuta il contributo pubblico sull’editoria; testata di cui ora è editorialista e vicedirettore. Prende parte ad alcuni programmi televisivi come il Satyricon e in seguito Anno zero dove conduce una rubrica. Ha all’attivo moltissime pubblicazioni di cui alcune sono stati successivamente pubblicati sotto forma di libri-inchiesta.

Scrittore e giornalista, si autodefinisce “pensatore”. Lavora a lungo per Il Giornale, collabora con Il Messaggero, La Repubblica, La Stampa, L’Espresso, Panorama, Il Mattino ecc… Redattore del giornale radio RAI di mezzanotte, prende parte a vari programmi televisivi e collabora come commentatore della RAI. Fonda e dirige numerosi periodici ed è stato membro del consiglio di Amministrazione di Cinecittà. Ha ottenuto vari riconoscimenti giornalistici.

Attualmente (dal 2013) è direttore del Centro Televisivo Vaticano (CTV). Professore ordinario di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense, è stato Preside dell’Istituto pastorale Redemptor Hominis dal 2006 al 2012 e Direttore del Centro Lateranense Alti Studi (CLAS) fino al 2013. Insegna Linguaggi e mercati dell’audiovisivo (Laurea Magistrale) presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’università LUISS “Guido Carli” di Roma (docente incaricato dal 2005), dove è membro del Comitato direttivo del Centro di ricerca Centre for Media and Communication Studies (CMCS) “Massimo Baldini”. Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo (FEDS) e Direttore della Rivista del Cinematografo dal 2004 al 2013, è stato inoltre Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film (CNVF) della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) dal 2004 al 2013. Consigliere di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) dal 2008 al 2012, con delega alla Cineteca Nazionale e all’Editoria, è stato anche Membro della Sottocommissione per il Riconoscimento dell’Interesse Culturale (sezione Lungometraggio) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 2006 al 2011.
È autore di numerosi studi dedicati all’analisi del rapporto tra i media e il mondo cattolico, con particolare attenzione al cinema.

Docente e politico italiano. È stato presidente della Commissione parlamentare antimafia e della Camera dei deputati. Ha lavorato come giudice istruttore e presso il Ministero della Giustizia occupandosi principalmente di terrorismo. In Parlamento ha fatto parte della commissione d’inchiesta sul caso Moro e, in seguito, è stato presidente della Commissione parlamentare Antimafia dal 1992 al 1994. Fu lui a raccogliere le deposizioni choc di Tommaso Buscetta che rivelò l’esistenza del terzo livello della mafia, cioè il legame con il mondo politico. Diventa poi professore ordinario di Istituzioni di diritto e procedura penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Camerino. Il 30 marzo 2013, su invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accetta di far parte del gruppo di lavoro finalizzato alla presentazione di proposte programmatiche in materia istituzionale, economico-sociale ed europea.

L’affermarsi della rete – nonostante tutte le difficoltà strutturali del nostro Paese anche in questo settore – ha contribuito a mettere in luce i limiti e, sovente, gli errori dell’informazione televisiva: notizie non date o sottaciute, informazione veicolata in modo scorretto oppure utilizzata come strumento di lotta politica o, ancora, pilotata in modo da ottenere il consenso o la simpatia del pubblico verso posizioni precostituite.
Lo sviluppo impetuoso delle TV commerciali e il loro costituirsi – sostanzialmente – in un duopolio (altra anomalia tipicamente italiana) insieme al servizio pubblico RAI fanno trasparire in filigrana come la stretta dipendenza dal mercato degli inserzionisti possa condizionare, e condizioni, la qualità stessa dell’informazione offerta.
Infine, l’affermarsi della TV satellitare, fatta di canali on-demand e a pagamento che in Italia supera ormai i quattro milioni di utenze in abbonamento, induce tutta una serie di riflessioni sul futuro del mezzo sia dal punto di vista dell’informazione che da quello dell’intrattenimento.
Tutto questo in una realtà come quella italiana che nonostante tutte le dichiarazioni di principio e di intenti si colloca, oggi, al settantesimo posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa.

Riflettere su questi temi, gettare spiragli di luce sui complessi e talvolta insospettabili rapporti tra informazione e potere, delineare possibilità e limiti del mezzo televisivo nel momento in cui si va sempre più si affermando la concorrenza del nuovo medium, la rete, è la sfida che si propone questa edizione di Passepartout.

Passepartout è organizzato dalla Biblioteca con l’appoggio del Comune di Asti e della Regione Piemonte.
Il direttore scientifico è Alberto Sinigaglia.

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