Dopo la maturità classica, frequenta uno stage di due mesi alla sede Rai di New York. Rientrato a Roma, intraprende l’attività giornalistica nel 1980 per il quotidiano Il Manifesto, occupandosi di cronaca, per poi passare al servizio sindacale.

Dal 1987 al 1990 è stato caposervizio agli interni, poi caporedattore centrale fino al 1995, in seguito notista politico, quindi vicedirettore. Nel marzo del 1998 viene nominato direttore del quotidiano, succedendo al fondatore Valentino Parlato. Mantiene la carica fino al dicembre del 2003, passando in seguito a collaborare con La Stampa, con cui tuttora collabora con lo pseudonimo Jena. Fazi Editore ha edito nel 2008 il meglio dei brevi e talvolta brevissimi corsivi firmati – per l’appunto – Jena, che Riccardo Barenghi ha scritto, dal 2000 al 2008, prima per Il Manifesto e poi per La Stampa.

Inoltre ha scritto - nel 1985 con Sandro Medici - Ventiquattro marzo, sullo scontro sociale e sindacale dopo il taglio della scala mobile operato dal governo Craxi.