passepartout festival 2008
biblioteca astense
 

09-03-2008
Incontro con Enrica Fiandra
Passepartout en hiver - 9 marzo 2008

Domenica 9 marzo 2008 alle ore 17.30 ottavo appuntamento del ciclo Conversazioni d’inverno, l’iniziativa della Biblioteca Astense che fino a marzo propone 10 incontri su temi diversi, ma tutti collegati in qualche modo a temi astigiani, nell’ambito dell’iniziativa Passepartout en hiver. Ospite graditissima sarà l’architetto e archeologo Enrica Fiandra, originaria di Montafia, alla quale non a caso gli organizzatori hanno proposto questa data, prossima alla festa della donna: perché Enrica Fiandra rappresenta l’affermazione femminile in un settore, la ricerca archeologica, che è stato a lungo un mondo esclusivamente maschile. Archeologa anomala in quanto laureata in architettura al Politecnico di Torino, Enrica Fiandra dal '55 al '61 è stata la più stretta collaboratrice di Doro Levi, il direttore della Scuola Archeologica di Atene; si è occupata dello scavo di Festos a Creta e dell'allestimento di un Museo stratigrafico dello stesso sito e nei periodi di assenza di Levi ha coordinato in prima persona tutta l'attività degli archeologi italiani sul sito. Figura di grande autonomia ed indipendenza, Enrica Fiandra ha scavato un po’ dappertutto nell’area mediterranea, a Sidè e ad Aslantepe in Turchia, ad Atene, a Creta, a Cirene e Leptis Magna (Libia), dove è tuttora direttore della missione italo-libica “Tempio Flavio”. Ha seguito, nel corso dei suoi studi archeologici, un filo conduttore che tendeva alla spiegazione del significato di un ricchissimo settore di oggetti archeologici: le cretule, semplici pezzi di argilla decorata diffusi in tutto nel Medio Oriente Antico. A conclusione di anni di ricerche e dopo aver fornito diverse interpretazioni, Enrica Fiandra ha riconosciuto in questi piccoli pezzi di creta, che portano un sigillo inciso su di un lato, il primo strumento per la contabilità delle merci depositate nei templi o nei palazzi. E in Biblioteca a partire da martedì 4 marzo saranno esposti alcuni di pannelli che illustrano questa peculiare ricerca La studiosa ha voluto dedicare la conversazione di domenica ai propri errori archeologici, ovvero alla strada percorsa per giungere a questa scoperta: una singolare decisione, che muove dalla volontà di dimostrare come sugli errori, propri ed altrui, si possano costruire nuovi percorsi di conoscenza. A patto di essere in grado di riconoscerli come tali e di ammetterli con piena onestà intellettuale. Ma di Enrica Fiandra non può essere taciuto che nel borgo di Bagnasco di Montafia, dove risiede quando non è impegnata a Roma o all’estero, ha dato vita al CIRAAS, Centro Internazionale di Ricerche Archeologiche Antropologiche e Storiche. E proprio il CIRAAS ha pubblicato nel 2000 il volume I soffitti di gesso del Basso Monferrato, dedicato a un fenomeno artigianale tipico e misconosciuto che Enrica Fiandra ha riscoperto e valorizzato con una ricerca che, dopo esposizioni ad Asti, ad Aramengo e alla Galleria Sabauda di Torino, ha portato a una prima sistemazione dei risultati nel Castello di Magliano Alfieri e di Castello di Moncucco: all’occhio e alla curiosità dell’archeologa appassionata di terre ed epoche lontane non poteva certo sfuggire una particolarità così singolare e domestica!


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