passepartout festival 2008
biblioteca astense
 

11-12-2009
Il ritratto oscurato di Pavese allegro
Di Luisella Mesiano

Venerdì 11 dicembre alle ore 18 presso l’Auditorium di Palazzo del Collegio (via Goltieri 3) nell’ambito dei Venerdì del Libro della Biblioteca Astense Maria Grazia Bologna presenterà il volume di Luisella Mesiano Il ritratto oscurato di Pavese allegro. Lettura e documenti di un'inedita condizione espressiva (Officina Libraria, 2009).
“È possibile e criticamente fruttuoso parlare di un Pavese allegro? Luisella Mesiano ne è persuasa, e ne offre la riprova, in questo saggio che intende correggere una certa immagine vulgata, per lo più triste e dolente, dello scrittore.” Con queste parole Lorenzo Mondo presenta il saggio dedicato a un inedito ritratto di Cesare Pavese, un Pavese allegro, oltre il tempo acerbo dei suoi scritti giovanili.
La ricerca di Luisella Mesiano prende l’avvio da recensioni, note critiche e articoli in buona parte semidimenticati, al punto da risultare in alcuni casi quasi inediti, e che danno forma, nella prima parte del saggio, alla storia del ritratto oscurato di Pavese allegro osservato dall’esterno, ma a tratti riconosciuto come proprio anche da Pavese stesso. Ecco allora un Pavese che sa esprimere nelle sue poesie “la sensazione della felicità di vivere”; Pavese “solitario e un po’ rospo”, ma con “la voce melodiosa e calda”; Pavese che si scopre “simpatico” e che parlando di sé in terza persona afferma: “Bisogna che mi decida a leggerlo a fondo e tutto”; Pavese e la mondanità, questo il titolo dell’articolo pubblicato su «La Nuova Stampa» il 30 giugno 1950, dove lo scrittore è ritratto nei piaceri delle sue abitudini, intento a godersi “un piatto di lattuga o di radicchio rosso”, e mentre esclama, dopo la serata del Premio Strega, “la vita comincia a quarant’anni”.
Un Pavese inedito, quindi, una chiave di lettura originale per scoprire o riscoprire un autore sul quale, evidentemente, non è ancora stato detto tutto.
L’ingresso è gratuito e tutti sono invitato.
L’autrice
Torinese, ma originaria di Calamandrana, Luisella Mesiano è dottore di ricerca in Italianistica all’Università degli Studi di Torino. Ha pubblicato Cesare Pavese di carta e di parole. Bibliografia ragionata e analitica (Edizioni dell’Orso, Torino 2007) e la raccolta di poesie Fibule, in «Soglie. Rivista Quadrimestrale di Poesia e Critica Letteraria», IV, 2, 2002.


14-09-2009
Elvira Dones
Incontri dedicato alla scrittice albanese

Lunedì 14 settembre alle ore 20.30 in Biblioteca (C.so Alfieri angolo via Goltieri) in collaborazione con la cooperativa Aloha e l’associazione Vatra di Torino si terrà un incontro dedicato a Elvira Dones, scrittrice di origine albanese, sceneggiatrice e autrice di documentari televisivi, che divide la sua attività tra la Svizzera e gli Stati Uniti, dove attualmente risiede. Una personalità sfaccettata, che si esprime in lingue e culture diverse, che dice di sé “ ... Sono albanese, scrivo in italiano e vivo in America. Vivo tra tre-quattro-cinque mondi: Albania delle radici e della grande passione. L'italiano - la lingua in cui piango e sogno, ormai. L'inglese e lo spagnolo - le lingue della quotidianità a Washington nonché le lingue delle affinità politico-giornalistiche. In uno dei miei romanzi uno dei personaggi viene dalla Colombia (America latina e Irlanda sono due delle mie più profonde passioni) ... In un altro romanzo il personaggio principale è un’ argentina... A casa parliamo principalmente inglese/italiano/francese mescolato in un patois famigliare...”. Per questi motivi per l’incontro con Elvira Dones, che sarà condotto dallo scrittore e giornalista algerino Karim Metref, è stato scelto il titolo I LOVE QUESTA LINGUA SHUMË, lo stesso del blog della scrittrice, che nei prossimi giorni sarà presente anche al Festivaletteratura di Mantova per presentare il suo ultimo libro Vergine giurata (Feltrinelli, 2009): la storia di una donna albanese che sacrifica la sua femminilità per essere libera, e poi sacrifica il proprio onore per tornare a essere donna. Un personaggio moderno e antico come il fenomeno cui il titolo rimanda: una di quelle donne – la cui esistenza è prevista dal Kanun albanese – che a un certo punto della propria vita decidono di farsi uomini e di rinnegare la propria femminilità.

La serata si concluderà con un omaggio musicale di Arie e romanze classiche eseguite dalla soprano Lindita Hisku accompagnata al pianoforte da Kristina Gjonej.

L’entrata è libera e tutti sono invitati.

Elvira Dones


Nata nel 1960 a Durazzo, Elvira Dones è scrittrice, giornalista e sceneggiatrice. Laureatasi in Letteratura Albanese e Inglese all’Università Statale di Tirana, nel 1988 si trasferisce in Svizzera dove vive e lavora fino al 2004. Grande successo ottiene la sua cosiddetta “Trilogia del dolore” tradotta in italiano e composta dai tre romanzi Sole bruciato (2000), che nel 2001 ottiene il Premio Latisana per il Nord-Est, Bianco giorno offeso (2001), e I mari ovunque (2004). Per la Televisione Svizzera Italiana (TSI) realizza numerosi documentari tra cui Cercando Brunilda, finalista al Premio di giornalismo “Ilaria Alpi” 2004 e Le Vergini giurate, con il quale vince nel 2007 il premio per il miglior documentario al Baltimora Women’s Film Festival. Come sceneggiatrice realizza alcuni film per la televisione svizzera e nel 2006 da Bianco giorno offeso trae spunto per Roulette, un film uscito nelle sale nel 2007 e riproposto sul piccolo schermo nel 2008.


27-05-2009
Furore
IL CINEMA AL TEMPO DELLA CRISI

Ultimo appuntamento per il fortunato ciclo di film che ha visto come protagonisti film del 1929 o sul 1929, in attesa e come preparazione al festival Passepartout ( 9-14 giugno 2009 ) che avrà, appunto, come tema la grande crisi del 1929.

Il prossimo appuntamento sarà il 27 maggio con Furore, presenta Salvatore Leto

Titolo originale: The Grapes of Wrath

Paese, Anno: Stati Uniti, 1940

Regia: John Ford

Principali interpreti: Henry Fonda; Jane Darwell; John Carradine; Charley Grapewin; Russell Simpson; John Qualen; Dorris Bowdon; Ward Bond; Frank Sully; Francis Ford

Drammatico, b/n, 129 minuti

È basato sul romanzo di John Steinbeck e la sceneggiatura fu scritta da Steinbeck stesso e Nunnaly Johnson.

Trama:

Negli anni della Grande Depressione, un contadino dell'Oklahoma, di ritorno dal carcere dove ha scontato una condanna per omicidio, trova che la propria famiglia ha dovuto abbandonare la vecchia casa e le terre vendute dopo un periodo di siccità, parte con i familiari e un amico verso l'Ovest, dove spera di trovare lavoro.

Premi e riconoscimenti

1999 - Miglior Attore Leggende dello Schermo [American Film Institute] Henry Fonda

1999 - Film a "4 stelle" [Filmgoer's Companion] Consigliati da Leslie Halliwell

1998 - 360 I Migliori Film Classici [National Film and Television Archive]

1998 - 100 I Migliori Film Americani della Storia [American Film Institute]

1990 - Miglior Commedia Tony Awards [al soggetto] John Steinbeck

1989 - 274 I Film Americani "Patrimonio Nazionale" [National Film Registry]

1940 - Miglior Fiction Premio Pulitzer [al soggetto] John Steinbeck

1940 - Miglior Regia Oscar [Academy Awards] John Ford

1940 - Miglior Attrice non Protagonista Oscar [Academy Awards] Jane Darwell


John Ford (Cape Elizabeth, 1 febbraio 1894 – Palm Desert, 31 agosto 1973) è stato un regista e attore statunitense, famoso soprattutto per l'imponente produzione di film western e il record di 4 Oscar alla regia.

Attivo fin dagli anni del cinema muto, John Ford è unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi registi della storia del cinema: registi quali Akira Kurosawa, Martin Scorsese, Sam Peckinpah, Peter Bogdanovich, Sergio Leone, Clint Eastwood, Wim Wenders, François Truffaut, hanno apertamente ammesso la notevole influenza che i film di Ford hanno avuto sulle loro opere. Orson Welles lo ha considerato a più riprese il "più grande regista di sempre". Della sua prolifica opera si sono occupati grandi critici, da Truffaut a Jean-Luc Godard.

Alla fama e al successo di Ford, a cui la cinematografia western è indissolubilmente associata, contribuì anche la collaborazione con attori di grande successo popolare, in particolare John Wayne (insieme girarono 21 film), ma anche Henry Fonda, John Carradine e Lee Marvin.



Al termine della proiezione verrà offerto un rinfresco


18-05-2009
Asti anni '20
Mostra per PPT 2009

Dal 9 al 14 giugno 2009 torna ad Asti Passepartout, il festival organizzato dalla Biblioteca Astense, presso il cortile di Palazzo Alfieri (corso Alfieri 375) nell’ambito di AstiCittàFestival.

La prossima edizione – 1929-2009: le grandi crisi - è dedicata alla prima crisi finanziaria, riferimento costante per mettere in rilievo la drammatica situazione attuale e non mancheranno i riferimenti storici, artistici, architettonici ed estetici.

Una mostra fotografica e documentaria a cura dell’Archivio Storico di Asti – Palazzo Mazzola, Via Cardinal Massaja 5 - dal titolo Asti anni ’20 sarà in esposizione dal 9 al 26 giugno 2009.

Si tratta di una serie unica, mai esposta prima, di grandi fotografie (ca.70 x 100) in bianco e nero raffigurante costruzioni realizzate nel Ventennio che ancora segnano in modo sensibile molti angoli della città di Asti.

L’epoca degli scatti è riconducibile al periodo storico analizzato dal festival, ignoto il fotografo o i fotografi delle opere.

Le tavole erano state ritrovate anni fa nei magazzini del Comune di Asti. Un piccolo giallo in tutto questo: perché erano state fatte foto di queste dimensioni? Chi l’autore o gli autori? Era prevista una mostra?

Queste grandi foto di ottima fattura riproducono una realtà architettonica oggi non più visibile nella sua primaria purezza estetica per conseguenti contaminazioni urbane. Così saranno riconoscibili il Palazzo della Questura, la Scuola Dante, intitolata nel 1929 ad Arnaldo Mussolini, la palestra GIL, il Palazzo dell’I.N.A- in piazza San Secondo, la Camera di Commercio e tanti altri edifici. Alcuni progetti originari affiancheranno le foto.

La mostra Asti Anni ’20 rimarrà aperta presso dell’Archivio Storico di Asti – Palazzo Mazzola, Via Cardinal Massaja 5 - sarà in esposizione dal 9 al 26 giugno 2009.


15-05-2009
Passepartout 2009 punto per punto
Quando
Il festival Passepartout di Asti si svolge a giugno da 9 al 14 e inaugura quel periodo dell’anno animato da kermesse culturali che fanno riconoscere Asti come città di festival, tanto da avvalersi del marchio Asticittafestival. Asticittafestival non è solo un logo, ma un concetto espresso in una sola parola. Infatti la città da giugno ai primi giorni di agosto vede susseguirsi Passepartout, AstiTeatro e AstiMusica: tre festival che spaziano dalla letteratura al teatro alla musica.

Asticittafestival tenta di affermarsi come richiamo concettuale riferito a uno spazio fisico e temporale legato ai festival.

Dove
Quest’anno il festival si svolgerà nel
cortile di Palazzo Alfieri, storico edificio nel centro della città, sito in corso Alfieri 375. Dal 2007 in questo spazio vi è un giardino con un articolato gazebo dedicato a Eugenio Guglielminetti, scenografo astigiano di fama nazionale mancato nel 2006. La struttura era stata ideata proprio da lui e farà da ambientazione agli incontri che animeranno Passepartout. La scenografia vera e propria è affidata ad allievi della Accademia d’Arte Albertina di Torino.

Il tema
Dallo scorso anno, il tema che fa da filo conduttore al festival è scelto secondo riferimenti storici.

Si parte, infatti, dall’identificazione di un anno come data significativa da un punto di vista storico-culturale e di cambiamento. Si prendono in esame, quindi, non più soltanto la letteratura, ma anche altri filoni espressivi riconducibili al libro (il cinema, il costume, la società, la storia, l’economia…): per questo il sottotitolo del festival Passepartout è Pensieri & Parole.

Così lo scorso anno si era affrontato il tema della rivoluzione culturale e sociale del 1968.

Quest’anno è stata scelto il 1929, anno della storica crisi economica: tema che si sta rivelando quanto mai attuale e di grande interesse.

La storia
Passepartout nasce ufficialmente nel 2004, sostituendo Chiaroscuro che fu il primo festival di letteratura in Italia (anticipava di qualche mese anche quello celeberrimo di Mantova)

La stimabile caratteristica del festival Passepartout di Asti è quello di essere l’unico festival di letteratura nel nostro Paese a essere organizzato e gestito esclusivamente da una biblioteca pubblica.

I temi degli scorsi anni sono stati: nel 2004, l’inizio, l’anno”zero”, nel 2005 Nel nome di Verne, nel 2006 Mettersi in gioco, nel 2007 Nel segno di Zorro, nel 2008 1968.

I giovanissimi e i piccoli
Bella nota di carattere della Biblioteca di Asti, portata avanti coerentemente dal festival fin dalla sua nascita, è l’attenzione per i giovanissimi e i piccoli.

Passepartout entra in diverse scuole astigiane con la preziosa collaborazione dell’ISRAT che, con competenza e serietà, porta avanti un serio progetto educativo culturale sul tema del festival.

Il percorso didattico introduttivo al 1929 prevede tre incontri di 2 ore ciascuno, strutturati su temi diversi per offrire agli studenti non solo la ricostruzione del complesso contesto internazionale tra il 1919 e il 1939 (premessa e punto di arrivo della crisi mondiale del 1929), ma anche per fornire strumenti critici per affrontare i diversi aspetti del mondo di allora e le diverse risposte date dalle varie realtà politiche alla crisi.

E in periodo ancora scolastico avvengono gli appuntamenti di Passepartout Junior dal 21 al 23 maggio con i seguenti protagonisti: Giovanni Del Ponte, Comp. I.s.O. Theatre, Ferdinando Albertazzi, CompagniaWanda Circuì, Teatro Monterosa di Torino, Tonino Catalano.

In chiusura, 24 maggio, domenica pomeriggio, il consolidato appuntamento con l’Orchestra Suzuki di Asti. Il programma è consultabile sul sito www.passepartoutfestival.it

Mostre e convegni
Una mostra all’Archivio Storico del Comune di Asti, Palazzo Mazzola, via Massaia 5, su foto, progetti e disegni dell’Architettura del Ventennio nella città di Asti e un convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti come approfondimento e spunto di riflessione per gli addetti ai lavori.

Spettacoli
Come ormai tradizione, ogni giornata del festival si conclude con un appuntamento di musica o teatro scelto in coerenza al tema del festival.

Per l’edizione 2009: Voci di corridoio per la giornata dell’inaugurazione, lettura scenica di Brecht, My Day Academy, Big Harp blues, Blue Dolls, Mobil Swing Band.

Laboratori
Un laboratorio di giornalismo, con contributi di professionisti del mondo dei media e dei prestigiosi protagonisti e ospiti di Passepartout, primi tra tutti il direttore scientifico Alberto Sinigaglia e il caporedattore dell'Europeo Valeria Palumbo: questa l'offerta che, durante i giorni del festival, la Biblioteca Astense propone agli aspiranti giornalisti (dai 16 anni in avanti) che si iscriveranno al corso.

I partecipanti vivranno così la kermesse non come semplici spettatori ma da veri e propri "addetti ai lavori".

Iscrizioni: passepartout.festival@gmail.com


Passepartout en hiver
Dallo scorso anno Passepartout è anche in inverno, con un riuscito calendario di appuntamenti nel finesettimana. Proprio quelle domeniche fredde fredde in Piemonte, quelle che sembrano troppo lunghe sono rese speciali da Passepartout en hiver: un libro e/o un incontro con un astigiano e poi una “merenda sinoira” tutti insieme bevendo un bicchiere di vino (che ad Asti è speciale) e mangiando qualcosa.


Passepartout e il cinema
Sta riscuotendo un grande successo l’iniziativa di “preparazione” al tema del festival attraverso un ciclo di film nel periodo primaverile. Si sta svolgendo presso la Sala Pastrone, via al Teatro 2, Asti.


Volontari
Da sempre, il festival si avvale della preziosissima collaborazione di molti volontari astigiani che aiutano in tutto l'organizzazione: dall'accoglienza degli ospiti, alla logistica, dal servizio in sala all'assistenza all'ufficio stampa.


Sponsor
Il festival Passepartout è reso possibile grazie al contributo di Comune di Asti, Provincia di Asti, Regione Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, La Stampa.


15-05-2009
Passepartout in un libro
Foto di Franco Rabino

Asti - Un volume che descrive negli scatti del fotografo Franco Rabino i momenti salienti dell'edizione 2008 di Passepartout: circa 260 pagine, 140 istantanee che testimoniano dei volti, degli incontri, dei laboratori, dei concerti, dei momenti di convivialità che hanno animato il festival.

A ognuno degli ospiti è associato un pensiero, una breve frase particolarmente significativa, quasi una didascalia tratta dall'intervento che ne sintetizza e compendia il punto di vista e il senso.


15-05-2009
Concorso tesine sul '68
Ecco i vincitori

Asti - Sono Federica Coppola, Cristina De Grazia, Elisabetta Serra e Davide Pertusio i vincitori del concorso indetto lo scorso anno dalla Biblioteca Astense per le tesine svolte dagli studenti sul Sessantotto.

Il premio rappresenta l'ideale conclusione del percorso messo a punto da Biblioteca Astense e Israt e indirizzato agli allievi delle scuole superiori cittadine come avvicinamento al tema dell'edizione 2008 del festival Passepartout.

I lavori di Federico Coppola, Istituto d'Arte ("I mitici anni '60), Cristina De Grazia, Istituto Monti ("Immaginazione al potere"), Elisabetta Serra, Istituto Monti ("Il Sessantotto e e la sua eredità"), e Davide Pertusio, Istituto Sella ("Il Sessantotto") verranno premiati sabato 16 maggio alle 11 all'Auditorium del Centro Giovani nel corso della conferenza stampa di presentazione del Festival Letterario Passepartout 2009.


15-05-2009
I volti del 1929
Per le scenografie del festival

Asti - Un attento lavoro di ricerca e selezione che ha portato a individuare alcuni dei volti più rappresentativi ed evocativi dei protagonisti del 1929, come quelli di Benito Mussolini, Adolf Hitler, Samuel Beckett.

Così Hong Sang Hee, coreana classe 1981 e la torinese Giulia Bossone (1982), entrambe dell'Accademia Albertina, hanno realizzato con l'aiuto di altri allievi dell'Accademia e sotto la guida del professor Ottavio Coffano la suggestiva scenografia che farà da sfondo agli incontri di questa edizione del festival letterario Passepartout nel cortile di palazzo Alfieri.

Oltre ai primi piani che, dipinti in bianco e nero su tela, saranno affissi alle finestre del palazzo, diversi striscioni (dimensioni 7 mt x 2,40) nel medesimo stile sono stati ideati per essere collocati nelle strade cittadine.


13-05-2009
PASSEPARTOUT JUNIOR
FESTIVAL LETTERARIO PER RAGAZZI

Asti - Dal 21 al 24 maggio torna Passepartout Junior, il festival letterario per ragazzi organizzato dalla Biblioteca Astense all'Auditorium del Centro Giovani di via Goltieri.

Un ricco programma pensato per i più giovani, per un fine settimana "lungo" all'insegna del divertimento, dei libri, della poesia e del teatro, reso possibile grazie al sostegno di Comune di Asti, Provincia di Asti, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Fondazione CRT e Banca C. R. Asti.

Si parte giovedì 21 maggio, alle 10, con la presentazione del libro "Acqua tagliente" (Edizioni De Agostini, 2008) dello scrittore torinese Giovanni del Ponte. Ambientato in Arizona, in una riserva Navajo, "Acqua tagliente" racconta l'avventura dei WebTVboyZ, gruppo di giovani cyberattivisti che durante una delle loro missioni si imbattono in un mistero risalente a una civiltà precedente la nostra e che, se non risolto in tempo, potrebbe causare un nuovo diluvio universale.

Alle 17, spazio al "Teatrino dell'Erba Matta" ideato da Daniele Debernardi e a cura della compagnia i.So. Theatre, nata dalla Cooperativa Sociale I.So.

Per venerdì 22 maggio, alle 10, è previsto lo spettacolo-laboratorio tratto dal libro "Isole accese" (Edizioni Città Aperta, 2008) di Ferdinando Albertazzi. Albertazzi, giornalista e scrittore nato a Bologna ma torinese di adozione, è appassionato di giochi: proprio dai giochi nascono le trame mozzafiato dei suoi gialli. Per l'infanzia ha scritto diverse storie di iniziazione come "Buon compleanno, Camilla" e "Tommaso è andato via". Collabora alle pagine culturali de La Stampa.

Alle 17 la compagnia Wanda Circus Family Theatre metterà in scena lo spettacolo "Io... Pierino... ma il lupo dov'è?", tratto dalla celebre fiaba musicale e interpretato da due clown tra musica, pupazzi e marionette, sullo sfondo di uno strano lago e una foresta buia e misteriosa.

Nel dopo cena, alle 21, l'astigiana Enrica Binello Ratti presenterà il volume "Ludovico e Beatrice" (edito con il patrocinio della Cassa di Risparmio di Asti).

Sabato 23 maggio, alle 17, sarà la volta dello spettacolo "Nel magico mondo di Walt Disney": le più belle fiabe del mondo si fondono per dar vita a un intreccio fantastico e divertente in cui Mago Merlino litiga con la Fata Smemorina, Aladino cade dal tappeto magico nel mare e incontra la Sirenetta e le indimenticabili canzoni dei film Disney vengono suonate e cantate dal vivo, a cura della compagnia Operette Champagne, di Giuseppe Forno e Anna Marchesano.

Alle 21 verrà presentato il volume di Antonio Catalano, "Filastrocche di come quando si cammina piano" (Edizioni Titivillus 2008).

Concerto di chiusura domenica 24 maggio alle 16 a cura dei giovanissimi musicisti dell'Orchestra Suzuki di Asti che proporranno al pubblico un repertorio ampio, dalle canzoni alle danze popolari, dai canoni tradizionali ai brani di musica classica.

L'Orchestra Suzuki è promossa dall'Associazione Musicale "Shinichi Suzuki" di Asti, nata nel 1997 per diffondere a livello locale il metodo didattico elaborato negli anni cinquanta dal celebre maestro giapponese. I corsi di musica, tenuti da Eilis Cranitch e Federica Biribicchi (violino), Amelia Saracco (mandolino), Marco Ferrari (violoncello) e Silvia Rao (ritmica), possono essere frequentati a partire dai 3 tre anni di età coinvolgendo anche i genitori dei bimbi, prendono avvio dalla ritmica per passare allo studio dello strumento e, solo dopo gli otto anni, arrivare allo studio del solfeggio.


11 maggio 2009


13-05-2009
Luci della città
IL CINEMA AL TEMPO DELLA CRISI

In attesa e come preparazione al festival Passepartout ( 9-14 giugno 2009 ) che avrà come tema la grande crisi del 1929, fino al 27 maggio in Sala Pastrone ogni mercoledì sera alle 19.30 per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti che cureranno anche la presentazione delle pellicole.

Il prossimo appuntamento sarà il 13 maggio con Luci della città

Regia di Charles Chaplin Presenta Aris D’Anelli

Luci della città

Titolo originale: City Lights

Paese, Anno: Stati Uniti, 1931

Regia: Charles Chaplin

Principali interpreti: Charles Chaplin; Virginia Cherril; Hank Mann; Harry Myers; Florence Lee

La storia che vede Charlot alle prese con ripetuti tentativi di procurarsi il denaro per un'operazione che restituirà la vista a una fioraia cieca, fornisce alla star lo spunto ideale per dare espressione a sentimenti e comicità. Charlot si alterna da spazzino a pugile, da finto riccastro a salvatore di un miliardario suicida. Il suo messaggio è tacito ma universalmente compreso: l'amore è cieco.

Ci vollero tre anni di lavoro e più di 100.000 metri di pellicola prima di poter portare a termine questo lavoro e la coraggiosa scelta di fare, ancora una volta, un film muto (nonostante il cinema "sonoro" avesse ormai sostituito il "muto").

Sir Charles Spencer Chaplin Jr. (Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-sur-Vevey, 25 dicembre 1977) è stato un attore, regista e sceneggiatore britannico.

Sceneggiatore, compositore, produttore cinematografico di oltre novanta film, è stato uno dei più importanti registi della storia del cinema (in particolare dell'era del film muto) e probabilmente l'attore più famoso dagli albori del cinema hollywoodiano. È considerato uno dei più grandi artisti del XX secolo.L'AFI lo ha inserito al decimo posto nella classifica dei migliori venticinque attori di tutti i tempi.Il personaggio attorno al quale costruì larga parte delle sue sceneggiature, e che gli dette fama universale, fu quello del "vagabondo" ("The Tramp" in inglese; "Charlot" in italiano, francese e spagnolo): un omino dalle raffinate maniere e la dignità di un gentiluomo, vestito di una stretta giacchetta, pantaloni e scarpe più grandi della sua misura, una bombetta e un bastone da passeggio in bambù; tipici del personaggio erano anche i baffetti e l'andatura ondeggiante. L'emotività

Al termine della proiezione verrà offerto un rinfresco

L’entrata è libera e tutti sono invitati


06-05-2009
Il porto delle nebbie
IL CINEMA AL TEMPO DELLA CRISI

In attesa e come preparazione al festival Passepartout ( 9-14 giugno 2009 ) che avrà come tema la grande crisi del 1929, fino al 27 maggio in Sala Pastrone ogni mercoledì sera alle 19.30 per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti che cureranno anche la presentazione delle pellicole.

Il prossimo appuntamento sarà il 6 maggio con Il porto delle nebbie

Regia di Marcel Carné. Presenta Aris D’Anelli

Il porto delle nebbie Titolo Originale: QUAI DES BRUMES

Regia: Marcel Carné

Interpreti: Jean Gabin, Michèle Morgan, Michel Simon, Pierre Brasseur

Durata: h 1.29

Nazionalità: Francia 1938

Genere: drammatico

Trama

Jean, che si è appena congedato dalle truppe coloniali, incontra a Le Havre Nelly che vive, terrorizzata, con un losco tutore, il quale le ha ucciso il fidanzato. Jean e Nelly cercano di fuggire insieme, ma l'uomo è costretto a uccidere il tutore ed è lui stesso ucciso da un gangster che si vendica così per una dura lezione subita in precedenza da Jean.

Marcel Carné (Parigi, 18 agosto 1906 – 31 ottobre 1996) è stato un regista e sceneggiatore francese fra i più celebri del suo tempo.

Nel 1936, grazie all'aiuto di Feyder, Carné e riuscì a realizzare il suo primo film, Jenny ed è in questo periodo che conosce Jacques Prévert, lo sceneggiatore che contribuì a costruire la sua fortuna.

La coppia Carné-Prévert, già con il primo film Lo strano dramma del dottor Molyneux, dimostrò subito un notevole affiatamento che divenne, via via, sempre più forte.

Il porto delle nebbie (Le quai des brumes) girato nel 1938 segna un risultato importante della loro collaborazione. Il film ebbe grande successo grazie alla abilità di Carné nella rappresentazione degli esterni e nella direzione degli attori (notevoli le interpretazioni di Jean Gabin e Michèle Morgan) e al grande talento di Prévert che riuscì ad amalgamare alcuni dei temi tardo-surrealisti, tipici della sua poesia, con una leggera inquietudine alla quale è dovuto certamente il fascino del film.

Al termine della proiezione verrà offerto un rinfresco

L’entrata è libera e tutti sono invitati


16-05-2009
Passepartout - conferenza stampa
con Alberto Sinigaglia

Sabato 16 maggio, alle ore 11.00, presso l’Auditorium Centro Giovani, in Via Goltieri 3, ad Asti, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2009 di Passepartout Festival.

Interviene Alberto Sinigaglia, direttore scientifico del Festival.

Seguirà piccolo rinfresco.


03-05-2009
Passepartout 2009 - presentazione
dal 9 al 14 giugno

Asti - Dal 9 al 14 giugno 2009 torna ad Asti Passepartout, il festival organizzato dalla Biblioteca Astense, nel cortile di Palazzo Alfieri (corso Alfieri 375) nell'ambito di AstiCittàFestival.

La prossima edizione - 1929: la grande crisi - è dedicata alla prima crisi finanziaria globale, riferimento costante per mettere in rilievo la drammatica situazione attuale. Gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno infatti rafforzato la sensazione di un déjà-vu, di una storia che inesorabilmente si ripete. Allo stesso tempo hanno fatto maturare la convinzione che una riflessione ad ampio raggio sugli anni della crisi del 1929 possa servire a meglio comprendere il difficile momento che stiamo vivendo: da questa convinzione prende le mosse Passepartout, stabilendo un costante raffronto tra l'anno di riferimento prescelto e il presente.

Si parte martedì 9 giugno alle 11,30: l'inaugurazione è affidata a una prolusione di Sergio Romano, "La politica della memoria".

Alle 15,30 all'ex palestra Gil di via Giobert, un convegno organizzato dall'Ordine degli Architetti di Asti con la partecipazione di Guido Montanari, Carlo Olmo e Piergiorgio Tosoni della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino aprirà la mostra "Architettura del Ventennio ad Asti".

Alle 17,30 all'Archivio Storico di Palazzo Mazzola sarà inaugurata la mostra fotografica documentario "Asti anni '20".

Appuntamento "Sotto le stelle del jazz" alle 18,30: l'autrice Manuela Furnari presenterà con Paolo Conte il libro "Prima la musica" (edizioni Il Saggiatore).

Alle 20, ogni sera, sarà offerto il "piatto della crisi", rigorosamente "povero" in coerenza economica, storica e di costume con il tema della manifestazione.

Alle 21 spettacolo con le "Voci di Corridoio": “Quando la Radio…”

Mercoledì 10 giugno tra le 14,30 e le 16,30 in Biblioteca prima lezione del Laboratorio di Giornalismo curato da Marianna Natale e realizzato con la partecipazione dei direttori delle testate astigiane: Fulvio Lavina, don Vittorio Croce, Flavio Duretto e Paolo Monticone; la lezione introduttiva vedrà un intervento del direttore scientifico di Passepartout, Alberto Sinigaglia.

Alle 17,30 al via il ciclo delle "interviste impossibili": Piero Bianucci incontrerà Edwin Hubble e Albert Einstein, con la partecipazione di Mario Di Martino e Francesco Benzi.

Per le 18,30 Carlin Petrini e Beppe Rovera converseranno di "Tempi grassi, tempi magri: il cibo al tempo della crisi"; dopo il "piatto della crisi" (alle 20) e "La Borsa è la vita" (breve intermezzo sui titoli azionari del giorno nella lettura espressiva dell'attrice Simona Codrino), alle 21,30 l'Arcoscenico proporrà l'omaggio a Bertolt Brecht "Già prima che calasse il dì", con Sergio Danzi e Ileana Spalla.

Giovedì 11 giugno, seconda lezione del Laboratorio di Giornalismo (14,30-16,30).

Alle 12.00 per “incontro con l'autore” Vito Mancuso risponderà ad Alberto Banaudi

Alle 16,45, per "incontro con l'Autore", Piero Ottone risponderà a Luigi Florio: "Italia mia: il paese che abbiamo sognato e che non c'è".

Intervista impossibile alle 17,45: Alfio Caruso incontra Lucky Luciano, con la partecipazione di Aldo Delaude.

Dalle 18,30 Boris Biancheri, Claudio Gorlier, Piero Ottone e Vittorio Dan Segre si confronteranno sul tema "America delle crisi?".

Il piatto della crisi alle 20 e "La Borsa è la vita" alle 20,45 traghetteranno verso l'incontro delle 21, "Le banche al tempo della crisi", realizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Goria: al tavolo dei relatori Roberto Mazzotta, Mario Sarcinelli, Bruno Tabacci e Aldo Pia.

Alle 22,30 "Anni Danzanti", spettacolo di danza della scuola My Day Academy con le coreografie di Vanella Michielon.

Venerdì 12 giugno, Laboratorio di Giornalismo in Biblioteca come di consueto a partire dalle 14,30. Alle 16,45 l'"incontro con l'Autore" vedrà protagonisti Alfio Caruso e Renato Rizzo su "Willy Melodia".

L'intervista impossibile sarà tra Mia Peluso e Liala, con la partecipazione di Alessandra Appiano.

Alle 18,30 Raimondo Luraghi, Alfio Caruso e Giovanni De Luna daranno vita all'incontro dal titolo "America senza storia?".

Piatto della crisi alle 20, "La Borsa è la vita" alle 20,45 e dalle 21 "Economia: la scienza oscura", con Domenico Siniscalco, Mario Deaglio, Pietro Garibaldi, Giorgio Barba Navaretti e Carlo Cerrato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Goria.

"A ritmo di blues" alle 22,30 con lo spettacolo di Big Harp Blues Band.

Sabato 13 giugno alle 12, in "Incontro con l'Autore" Furio Colombo risponde a Sergio Miravalle su "La paga".

Ultima lezione del Laboratorio di Giornalismo con intervento di Valeria Palumbo (L'Europeo) tra le 14,30 e le 16,30.

Alle 16,45 secondo "Incontro con l'Autore" della giornata, "Un paese non basta", con Arrigo Levi e Alberto Sinigaglia.

L'intervista impossibile delle 17,30 avrà al centro Arturo Toscanini, interrogato da Sandro Cappelletto (con la partecipazione di Angelo Benessia).

Spazio a "Finanza, politica, industria" alle 18,30 con Cesare Damiano, Arrigo Levi, Giuseppe Berta e Furio Colombo.

Dopo il piatto della crisi e "La Borsa è la vita", Philippe Daverio esplorerà alle 21 l'affascinante tema "Bauhaus e dintorni: l'arte, la crisi, il potere".

Chiude la serata lo spettacolo delle 22,30 The Blue Dolls Show.

Per domenica 14 giugno, alle 12, è previsto l'intervento di Gianpaolo Ormezzano su "Sport in crisi, crisi dello sport".

Nel pomeriggio, alle 17,30, intervista impossibile con le domande di Bruno Gambarotta a George Simenon, partecipa Nata Rampazzo.

Alle 18,30 "Riso Amaro: ridere al tempo della crisi" con Margherita Oggero, Bruno Gambarotta e Riccardo "Jena" Barenghi.

Ultimo piatto della crisi alle 20 e, alle 21, intervento conclusivo della rassegna affidato a Tommaso Padoa Schioppa, Mario Calabresi e Beda Romano: "Come finirà?"

Finale in musica con lo spettacolo della Mobil Swing Band alle 22,30.

Anche quest'anno, spazio ai più piccoli con Passepartout Junior: dal 21 al 24 maggio, sono previste presentazioni di libri, spettacoli e laboratori teatrali che coinvolgeranno bambini e ragazzi.

Tutte le iniziative sono gratuite.

Passepartout 2009 è realizzato con il contributo di Comune di Asti, Provincia di Asti, Regione Piemonte, Fondazione Crt, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e La Stampa.


27-04-2009
Valeria Palumbo (L'Europeo) a PPT
LABORATORIO DI GIORNALISMO DI PASSEPARTOUT

Un prestigioso apporto si aggiunge alla già ricca offerta formativa del Laboratorio di Giornalismo organizzato dalla Biblioteca Astense nel corso del festival di Letteratura Passepartout.

La proposta di collaborazione è arrivata da Valeria Palumbo, caporedattore centrale de L'Europeo, mensile allegato al Corriere della Sera.

Durante le giornate del festival, i partecipanti al corso avranno modo di realizzare interviste, recensioni e articoli che diano conto di quanto avviene alla manifestazione: i lavori più meritevoli saranno pubblicati su riviste cartacee e quotidiani online.

Insieme alla giornalista de L'Europeo si intende costruire, in particolare nella giornata di sabato 13 giugno, un momento di valutazione degli elaborati, un incontro improntato alla discussione e alla riflessione critica sui lavori svolti.

A tutti i partecipanti sarà consegnato, al termine del seminario, un diploma che attesterà la frequenza.

La partecipazione al corso è gratuita.

Per iscrizione:
Il seminario è previsto per un massimo di 30 persone di età non inferiore ai 16 anni; per l'iscrizione mandare una email a passepartout.festival@gmail.com con oggetto "iscrizione corso di giornalismo" e specificando nel testo:
nome, cognome, eventuale scuola e classe e recapito telefonico.

Info:
Ente promotore: Biblioteca Astense
Dove: presso la sede della Biblioteca Astense, Asti, corso Alfieri 375
Quando: 9 -10 -11-12 -13 giugno 2009 dalle 14,30 alle 16 per proseguire il resto del pomeriggio seguendo gli interventi degli ospiti di Passepartout assistiti dai direttori delle testate locali (Fulvio Lavina, Flavio Duretto, Paolo Monticone, Vittorio Croce).

Iscrizione via email a passepartout.festival@gmail.com o via fax al numero: 0141 531117


29-04-2009
Cabaret
Il cinema ai tempi della crisi - PPT

In attesa e come preparazione al festival Passepartout ( 9-14 giugno 2009 ) che avrà come tema la grande crisi del 1929, fino al 27 maggio in Sala Pastrone ogni mercoledì sera alle 19.30 per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti che cureranno anche la presentazione delle pellicole.

Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 29 aprile alle 19, 30 con Cabaret di Bob Fosse.

Presenta Ottavio Cofano

Paese, Anno: Stati Uniti, 1972

Regia: Bob Fosse

Principali interpreti: Liza Minnelli; Michael York; Helmut Griem; Fritz Wepper; Joel Grey; Marisa Berenson

Cabaret è un film musicale del 1972, diretto e prodotto da Bob Fosse.

Nella Berlino degli anni Trenta, durante la scalata al potere dei nazisti, l'americana Sally Bowles, cantante di night, s'innamora del giovane inglese Brian.

Il film è un riadattamento su pellicola del musical di Broadway Cabaret del 1966, a sua volta ispirato ai racconti berlinesi di Christopher Isherwood: il centro della storia è infatti la vita ai tempi della Repubblica di Weimar nel 1931, prima dell'ascesa al potere del Partito Nazional Socialista di Adolf Hitler.

3 Oscar vinti:

Miglior attrice protagonista (Academy Awards, 1973)

Miglior attore non protagonista (Academy Awards, 1973)

Miglior regia (Academy Awards, 1973)

Nel 1995 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Bob Fosse (Robert Louis Fosse) nasce il 23 Giugno 1927 a Chicago, Illinois, USA.

Lavora principalmente come regista a numerosi lavori per il grande e il piccolo schermo.

Tra le sue opere di maggior rilievo: Cabaret, All That Jazz - Lo spettacolo continua e Lenny.

Muore il 23 Settembre 1987 a Washington, District of Columbia, USA.


Al termine della proiezione verrà offerto un rinfresco

L’entrata è libera e tutti sono invitati


22-04-2009
L'uovo del serpente
IL CINEMA AL TEMPO DELLA CRISI

In attesa e come preparazione al festival Passepartout ( 9-14 giugno 2009 ) che avrà come tema la grande crisi del 1929, fino al 27 maggio in Sala Pastrone ogni mercoledì sera alle 19.30 per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti che cureranno anche la presentazione delle pellicole.

Il prossimo appuntamento sarà il 22 aprile con L’uovo del serpente (1977)

Regia di Ingmar Bergman. Presenta Franco Rabino

L’uovo del serpente

Regia: Ingmar Bergman

Interpreti: Liv Ullmann, David Carradine, Heinz Bennent

Genere Drammatico, colore 119 minuti. - Produzione USA, Germania 1977.

La trama

Berlino 1923. Atmosfera angosciosa, situazione in sfacelo. Un trapezista disoccupato e alcolista si rifugia presso la cognata e scopre ignobili esperimenti che un medico nazista effettua sulle persone in nome di un glorioso futuro.

Ernst Ingmar Bergman (Uppsala, 14 luglio 1918 – Fårö, 30 luglio 2007) è stato un regista, sceneggiatore e scrittore svedese, sia teatrale che cinematografico. È considerato una delle personalità più eminenti della storia della cinematografia mondiale.

Ha realizzato oltre 40 film, vincendo tre Oscar: nel 1961 per la 'Fontana delle Vergini', nel 1962 per 'Come in uno specchio' e nel 1984 per 'Fanny e Alexander'.

La rassegna sta avendo un notevole successo con una grandissima partecipazione di pubblico; poiché per motivi di sicurezza l’ingresso in Sala Pastrone è consentito solo ad un massimo di 150 spettatori, molte persone non riescono ad entrare. La Biblioteca Astense e il Comune di Asti, rammaricandosi per l’inconveniente, consigliano agli interessati la massima puntualità ai prossimi incontri.

Al termine della proiezione verrà offerto un rinfresco


15-04-2009
La rosa purpurea del Cairo
IL CINEMA AL TEMPO DELLA CRISI

In attesa e come preparazione al festival Passepartout ( 9-14 giugno 2009 ) che avrà come tema la grande crisi del 1929, fino al 27 maggio in Sala Pastrone ogni mercoledì sera alle 19.30 per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti che cureranno anche la presentazione delle pellicole.

Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 15 aprile alle 19, 30 con La Rosa Purpurea del Cairo di Woody Allen . Presenta Paolo Perrone

Titolo Originale: THE PURPLE ROSE OF CAIRO

Regia: Woody Allen

Interpreti: Van Johnson, Dianne Wiest, Danny Aiello, Jeff Daniels, Mia Farrow

Durata: h 1.22

Nazionalità: USA 1985

Genere: commedia

Durante la Grande Depressione degli anni Trenta, Cecilia, solitaria cameriera sposata a un ottuso maschilista prepotente, trova consolazione alla sua misera esistenza lasciandosi affascinare dai film a cui assiste. Un giorno, dallo schermo su cui si proietta il suo nuovo film preferito "La rosa purpurea del Cairo", il protagonista improvvisamente esce dallo schermo per incontrarla. È il caos in sala, ma l’inizio di una parentesi di sogno per la giovane donna.

Premi e riconoscimenti

1985 - Miglior Film British Academy of Film and Television Arts Awards

Golden Globe 1986: migliore sceneggiatura

2 Premi BAFTA 1986: miglior film, migliore sceneggiatura originale

Premi César 1986: miglior film straniero

Woody Allen, al secolo Allan Stewart Königsberg (New York, 1º dicembre 1935), è un regista, sceneggiatore e attore statunitense, nonché comico, autore teatrale, scrittore umoristico e clarinettista jazz.

La sua intensa produzione (una media di quasi un film all'anno) ed il suo stile cerebrale e raffinato l'hanno reso uno degli autori cinematografici più rispettati e prolifici dei nostri tempi. Scrive e dirige i propri film, ed ha recitato in molti di essi nel ruolo di protagonista.

I temi affrontati da Allen - dalla crisi esistenziale degli ambienti intellettuali alla rappresentazione spesso autoironica della comunità ebraica newyorkese - rispecchiano la sua passione per la letteratura, la filosofia, la psicoanalisi, il cinema europeo, e soprattutto per la sua città natale, New York, dove ha vissuto per tutta la vita, e dalla quale trae continua ispirazione.

La rassegna sta avendo un notevole successo con una grandissima partecipazione di pubblico; poiché per motivi di sicurezza l’ingresso in Sala Pastrone è consentito solo ad un massimo di 150 spettatori, molte persone non riescono ad entrare. La Biblioteca Astense e il Comune di Asti, rammaricandosi per l’inconveniente, consigliano agli interessati la massima puntualità ai prossimi incontri.

Al termine della proiezione verrà offerto un rinfresco


03-04-2009
LABORATORIO DI GIORNALISMO
PASSEPARTOUT 2009

Un laboratorio di giornalismo con contributi di professionisti del mondo dei media e dei prestigiosi protagonisti e ospiti di Passepartout, primo tra tutti il direttore scientifico Alberto Sinigaglia. Questa l'offerta che, durante i giorni del festival, la Biblioteca Astense propone agli aspiranti giornalisti che si iscriveranno al corso.

I partecipanti vivranno così la kermesse non come semplici spettatori ma da veri e propri "addetti ai lavori".

I principali argomenti trattati saranno:
- Il giornale, il giornalismo, i giornalisti
- Il comunicato stampa e l'ufficio stampa - con Silvia Giordanino
- L'immagine (non) e' tutto: la fotografia nel giornalismo - con Franco Rabino

Prova pratica sulla giornata di PPT - al lavoro con giornalisti della stampa locale seguendo gli incontri. Hanno dato la loro disponibilità :

Fulvio Lavina - La Stampa
Don Vittorio Croce - La Gazzetta d'Asti
Paolo Monticone - Il Corriere d'Asti e del Monferrato
Flavio Duretto - La Nuova Provincia
Valeria Palumbo - L'Europeo

Durante le giornate del festival, i partecipanti al corso avranno modo di realizzare interviste, recensioni e articoli che diano conto di quanto avviene alla manifestazione: i lavori più meritevoli saranno pubblicati su riviste cartacee e quotidiani online.

A tutti i partecipanti saranno consegnate dispense e, al termine del seminario, un diploma che attesterà la frequenza.

A coordinare il seminario sarà Marianna Natale, giornalista pubblicista che lavora nella redazione del settimanale locale “Gazzetta d'Asti” per il quale cura anche il sito d'informazione (www.gazzettadasti.it); ha esperienze di giornalismo radiofonico e web writing. Collabora con diversi uffici stampa e nel 2007 ha pubblicato con la casa editrice Scritturapura "Rooms", libro-inchiesta sui giovani astigiani.

La partecipazione al corso è gratuita.
Per iscrizione:
Il seminario è previsto per un massimo di 30 persone di età non inferiore ai 16 anni; per l'iscrizione mandare una email a passepartout.festival@gmail.com con oggetto "iscrizione corso di giornalismo" e specificando nel testo:
nome, cognome, eventuale scuola e classe e recapito telefonico.

Info:
Ente promotore: Biblioteca Astense
Dove: presso la sede della Biblioteca Astense, Asti, corso Alfieri 375
Quando: 9-10-11-12 giugno 2009 dalle 14,30 alle 16 per proseguire il resto del pomeriggio seguendo gli interventi degli ospiti di Passepartout assistiti dai direttori delle testate locali

Iscrizione via email a passepartout.festival@gmail.com o via fax al numero: 0141 531117
Web: www.passepartoutfestival.it


08-04-2009
Marocco - 8 aprile
PPT - IL CINEMA AL TEMPO DELLA CRISI

In attesa e come preparazione al festival Passepartout ( 9-14 giugno 2009 ) che avrà come tema la grande crisi del 1929, fino al 27 maggio in Sala Pastrone ogni mercoledì sera alle 19.30 per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti che cureranno anche la presentazione delle pellicole.

Il prossimo appuntamento sarà il 8 aprile con Marocco, un film del 1930, diretto da Josef von Sternberg. Presenta Paolo Perrone

La trama: Amy Jolly, una cantante di cabaret, mantenuta da un ricco pittore, stanca della sua vita e in cerca di nuove emozioni arriva nel Marocco spagnolo e si innamora perdutamente di un semplice legionario. Per lui abbandona tutto e, scalza, s'incammina nel deserto per stargli vicina.

Nel 1992 questo film è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Principali interpreti sono Gary Cooper; Marlene Dietrich; Adolphe Menjou; Eve Southern; Ullrich Haupt

Proprio nel rapporto con Marlene Dietrich va ricercata la cifra stilistica di Strenberg, suo infatti è il famoso L’ Angelo Azzurro (1929 ) di cui l’attrice è protagonista.

L'Angelo azzurro è a buon diritto considerato il capolavoro di Sternberg poiché in esso lo stile giunge a una maturazione assoluta. Il clima che egli vuole esprimere è così perfetto, che la vicenda può esser seguita in tutte le sue svolte anche da chi ignora il tedesco. Marlene Dietrich venne letteralmente « inventata », come attrice: fu tutt'uno col personaggio di Lola-Lola e per molti anni porterà nella sua scia il ricordo di questa donna da caffè chantant, che esibisce con voluta provocazione le sue bellissime gambe e irretisce i clienti senza rimorsi, con l'incoscienza di una bestiolina. Nell'opera successiva di Sternberg troviamo un progressivo prevalere di quell'atmosfera particolare. Ciò che lentamente esce dai contenuti si accumula nella forma. La fotografia diventa sempre più carica, piena di immagini luminose, sovrabbondanti. In ambienti soffocati, dove l'aria sembra nebbia, Marlene Dietrich continua a muoversi con i gesti della «vamp» de L'angelo azzurro, ma in un crescendo di sofisticazione e di astrattezza. Ciò nondimeno, ritroviamo sempre in ogni film l'equilibrio e il gusto inconfondibili di un artista che insegue ogni volta un ideale poetico legato al formarsi del suo stile.

La rassegna sta avendo un notevole successo con una grandissima partecipazione di pubblico; poiché per motivi di sicurezza l’ingresso in Sala Pastrone è consentito solo ad un massimo di 150 spettatori, molte persone non riescono ad entrare. La Biblioteca Astense e il Comune di Asti, rammaricandosi per l’inconveniente, consigliano agli interessati la massima puntualità ai prossimi incontri.

Al termine della proiezione verrà offerto un rinfresco


01-04-2009
Questa terra è la mia terra
Film in attesa di PPT

In attesa e come preparazione al festival Passepartout ( 9-14 giugno 2009 ) che avrà come tema la grande crisi del 1929, fino al 27 maggio in Sala Pastrone ogni mercoledì sera alle 19.30 per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti che cureranno anche la presentazione delle pellicole.

Il prossimo appuntamento sarà il 1 aprile con Questa è la mia terra è un film di Hal Ashby del 1976, con David Carradine, Ronny Cox, Melinda Dillon, Gail Strickland, John Lehne, Ji-Tu Cumbuka, Randy Quaid, Elizabeth Macey. Prodotto in USA. Durata: 147 minuti.

Verrà presentato dal professore Gian Luigi Bravo.

È la vera storia di Woody Guthrie, cantante e suonatore di chitarra. Siamo nel 1936, l'America sta vivendo il momento drammatico della grande crisi. Guthrie raggiunge gli stati del sud e si unisce a una squadra di disperati come lui. Lotta con loro per un migliore trattamento nel lavoro. Viene scoperto dal padrone di una radio; col suo talento potrebbe aver successo se si integrasse, ma preferisce sostenere con le sue canzoni le lotte dei lavoratori.

Vincitore di due premi Oscar nel 1977 per la miglior fotografia (Academy Awards, 1977) e la miglior colonna sonora, adattamento con canzoni originali (Academy Awards, 1977)

Il regista è Hal Ashby. Personalità di spicco nella Hollywood degli anni Settanta per le sue posizioni critiche verso l'establishment, ha esordito come regista con Il padrone di casa (1970). Dopo il grandissimo successo di Harold e Maude (1971), ha realizzato una serie di film amati dalla parte più giovane e impegnata del pubblico: L'ultima corvé (1973), Shampoo (1975), Questa è la mia terra (1976), Tornando a casa (1978). Nel 1979 ha girato il suo film più ispirato con Oltre il giardino magistralmente interpretato da Peter Sellers. Negli anni Ottanta la sua creatività è venuta esaurendosi in pellicole scarsamente incisive. Restano comunque degni di menzione Time Is On Our Side (1982), documentario sui Rolling Stones, e Otto milioni di modi per morire (1986).

La prima proiezione ha avuto un notevole successo con una grandissima partecipazione di pubblico; poiché per motivi di sicurezza l’ingresso in Sala Pastrone è consentito solo ad un massimo di 150 spettatori, molte persone non hanno potuto entrare. La Biblioteca Astense e il Comune di Asti, rammaricandosi per l’inconveniente, consigliano agli interessati la massima puntualità ai prossimi incontri.

Al termine della proiezione verrà offerto un rinfresco


21-03-2009
Franco Testore a Imperia
Gli spettacoli di Passepartout continuano a girare

Franco Testore sabato prossimo, 21 marzo,alle ore 21 porterà a Imperia, presso l’ Antica Compagnia Portuale di Oneglia, Circolo ARCI. N.A. (Via Bastioni di Mezzo ) il suo lavoro di musica e parole Noi siamo stati qui , pensato per Passepartout ragazzi 2008 e poi proposto durante la scorsa edizione festival perché era un lavoro troppo importante per limitarlo ai soli studenti e così era stato esteso a tutto il pubblico.

to dell'associazione www.camalli.net: non c'è ancora, ma ci sarà da domani), pensatoRicordare qualcosa non vuol dire per forza averne nostalgia, così inizia questo viaggio in retrospettiva attraverso tutto quello che il mondo aveva negli occhi e nelle orecchie durante, ma soprattutto prima e dopo un sessantotto non mitico né formidabile, ma semplicemente esperienza di vita e fabbrica di novità e speranze.
Per molti all'inizio, non per tutti durante, per molto pochi alla fine.
La musica inizia con i Beatles di DRIVE MY CAR (1962) per arrivare ai Free di ALL RIGHT NOW (1970) attraverso tutto ciò che ha lasciato il segno in quegli anni, e con la musica si intersecano oltre 200 immagini in sequenza che vanno dalla storia alla politica, alla vita quotidiana, all’abbigliamento, ai mezzi di trasporto e ai personaggi, musicali e non.
E i testi intercalati alla musica servono da fil rouge (!) per cucire il discorso e accompagnare il pubblico durante un percorso molto emozionale.

Franco Testore, 55 anni, nella vita reale medico oncologo, coltiva da anni la propria passione per vivere e raccontare la musica e i suoi dintorni, dapprima in una radio locale, poi come narratore/d.j. al Diavolo Rosso di Asti e come invitato speciale tra gli studenti di molte scuole della sua città. Troppo giovane nel sessantotto per provare ad essere un protagonista politico, ha avuto la fortuna di poter vivere quel periodo da quindicenne alla costante ricerca di musica, sensazioni e scoperte quotidiane; non un reduce nostalgico, dunque, ma uno spettatore/attore consapevole ed emozionato, anche quarant’anni dopo.


13-03-2009
Passepartout 2009 - comunicato stampa
dal 9 al 14 giugno 2009

Il festival di letteratura di Asti Passepartout giunge nel 2009 alla sesta edizione e conferma la sua collocazione nel mese di giugno, dal 9 al 14. Si riattiveranno così, come lo scorso anno, le alleanze produttive, organizzative e tematiche intrecciate con i festival estivi di Asti Teatro e Asti Musica, nell’ambito di Asti Città Festival.

Filo conduttore del festival, secondo la formula adottata a partire dallo scorso anno, è una data che identifica un momento ritenuto fondamentale nel percorso culturale e storico della nostra società. Quest’anno sarà il 1929, inizio del decennio noto negli Stati Uniti come “the bitter years”. Scelta non casuale: gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno rafforzato la convinzione che una riflessione ad ampio raggio sugli anni della prima crisi economica globale potesse servire a meglio comprendere il difficile momento che stiamo vivendo.

Passepartout ha una forte connotazione storica, ma la declina a 360°, preoccupandosi di stabilire un costante raffronto tra l’anno di riferimento prescelto e il presente. La Storia della prossima edizione sarà soprattutto quella economica, ma largo spazio sarà riservato anche ai temi politici, senza peraltro dimenticare quegli aspetti di costume, ora drammatici ora frivoli, capaci di connotare un’epoca e di imporsi all’immaginario collettivo come tipici di essa.

Alcune collaborazioni con realtà importanti del territorio quali Ethica, la Fondazione Giovanni Goria e l’ISRAT saranno fondamentali per l’organizzazione della manifestazione.

Il cortile del Palazzo del Collegio sarà il teatro degli incontri del festival. La scenografia, già in fase di realizzazione, è curata da allievi dell’Accademia Albertina di Torino.

Si conferma l’attenzione speciale che il Festival rivolge ai più piccoli, con Passepartout junior e Passepartout ragazzi, oltre al laboratorio dedicato alla comunicazione, al quale già da oggi ci si può iscrivere via e-mail all’indirizzo passepartout.festival@gmail.com

Anche il percorso sul teatro iniziato lo scorso anno prosegue rispettando il fil rouge, con il convegno dal titolo CHE NE SARÀ DI NOI? Il teatro della crisi.

Alla tematica dell’arte saranno dedicati un convegno e una mostra sull’Architettura del Ventennio ad Asti, in collaborazione con l’Archivio Storico e l’Ordine degli Architetti di Asti.

Sta concludendosi (l’ultimo appuntamento sarà, infatti, la prossima domenica) l’edizione invernale del festival, Passepartout en hiver, che ha ospitato 10 relatori astigiani e accolto circa 1500 persone, il tutto a 0 spese!

In attesa e come preparazione al festival, dal 25 marzo in Sala Pastrone ogni mercoledì sera alle 19.30 per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti che cureranno anche la presentazione delle pellicole.


13-03-2009
IL CINEMA AI TEMPI DELLA CRISI
Venerdì 13 marzo è stata presentata l’iniziativa 1929: IL CINEMA AI TEMPI DELLA CRISI che si svolgerà dal 18 marzo al 20 maggio 2009 in preparazione al tema del Festival Passepartout.
Sponsor dell'iniziativa:



Programma:

25 marzo
Il grande Gatsby (1974)
Regia di Jack Clayton
Presenta Salvatore Leto

1 aprile
Questa è la mia terra (1977)
Hal Ashby
Presenta Gianluigi Bravo

8 aprile
Marocco (1930)
Regia di Josef von Sternberg
Presenta Paolo Perrone

15 aprile
La rosa purpurea del Cairo (1985)
Regia di Woody Allen
Presenta Paolo Perrone

22 aprile
L'uovo del serpente (1977)
Regia di Ingmar Bergman
Presenta Franco Rabino

29 aprile
Cabaret (1972)
Regia di Bob Fosse
Presenta Ottavio Coffano

6 maggio
Il porto delle nebbie (1938)
Regia di Marcel Carné
Presenta Aris D’Anelli

13 maggio
Luci della città (1931)
Regia di Charles Chaplin
Presenta Aris D’Anelli

20 maggio
Gli uomini che mascalzoni (1932)
Regia di Mario Camerini
Presenta Pierangela Farris

27 maggio
Furore (1940)
Regia di John Ford
Presenta Salvatore Leto

Scarica il programma (pdf)


15-03-2009
Dulcis in fundo? - con Alberto Banaudi
PASSEPARTOUT EN HIVER

Sarà Alberto Banaudi, astigiano, laureato in lettere classiche e in filosofia, docente di filosofia e storia presso il Liceo Scientifico Vercelli di Asti a concludere il riuscito ciclo delle Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver

Dulcis in fundo? è l’emblematico titolo dell’incontro della prossima domenica. Salta agli occhi il punto interrogativo. Una domanda a cui il brillante relatore tenterà di dare non solo una risposta, ma più risposte.

Alcuni capolavori della letteratura universale, dal De Rerum naturae di Lucrezio a Madame Bovary di Flaubert, si concludono in modo apparentemente inequivocabile. Ma è proprio così? Alberto Banaudi non sembra soddisfatto da una prima lettura e, aiutandosi con le armi della filosofia, va alla ricerca di altri significati. Attraverso un approccio che potremmo definire di investigazione letteraria, alcune grandi opere della letteratura mondiale sono sottoposte ad una rilettura attenta: così interpretate alcune ‘ultime pagine’ molto famose rivelano un fondo di ambiguità e insieme un’insospettata ricchezza di significato. Ma un finale interpretato in modo diverso porta ad una rilettura globale dell’opera: e proprio queste nuove interpretazioni arricchiranno, autentico dulcis in fundo, l’ultimo incontro delle Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver 2009


08-03-2009
Sotto di noi la storia
PASSEPARTOUT EN HIVER

Presenza femminile, come è giusto, per l’8 marzo, Festa della Donna per la rassegna Passepartout en hiver.

Ad incontrare il pubblico, che ogni domenica si conferma numeroso, interessato ed attento, sarà l’archeologa Cristina Marchegiani.

Moltissimi sono gli scavi sul territorio che l’hanno vista in attività e tanti gli allestimenti che hanno portato la firma della sua consulenza. Autrice di numerose pubblicazioni, Cristina Marcheggiani è socio fondatore dello Studio Associato di Archeologia Le Muse, che ha gestito la didattica ed il booking per la mostra “Il Celeste Impero. Dall’esercito di terracotta alla via della seta”, organizzata dalla Fondazione per l’arte presso il Museo di Antichità di Torino (11 luglio – 16 novembre 2008), mostra di inequivocabile successo e bellezza.

Sotto di noi la storia sarà una conversazione dove, con toni lievi, si approfondirà la conoscenza dell’archeologia della nostra città, partendo dalla nascita della colonia romana di Hasta, avvenuta nella seconda metà del II secolo a.C. in occasione dell’occupazione del territorio da parte delle truppe di Marco Fulvio Flacco. Basandoci sulla pianta ricostruita in base alle scoperte archeologiche, si metteranno in evidenza i vari settori della città, il Foro, l’area residenziale più elegante, l’unica porta urbica ancora rimasta, la zona adibita ai divertimenti con i resti dell’anfiteatro, una importante area artigianale e forse le prime tracce di un edificio pubblico (un tempio?). Con la caduta dell’impero romano, la città si contrae e restituisce pochi aiuti archeologici alla ricostruzione di anni che non dovettero essere così bui, se Asti è ricordata come una delle sedi ducali longobarde in Piemonte. Il Theatrum Statuum Sabaudiae ci accompagnerà alla scoperta del cambiamento dell’urbanistica medioevale, attraverso gli edifici perfettamente riconoscibili sulla mappa seicentesca e le ultime scoperte archeologiche.

L’archeologia non è solo lavoro sul campo, ma anche elaborazione e musealizzazione delle emergenze più importanti; l’ultimo approfondimento sarà doverosamente dedicato ai Musei e ai siti archeologici, dove quotidianamente possiamo rivivere le suggestioni del nostro passato.


01-03-2009
Newsletter n3 / 2009
Caro mail-friend,

questa è la newsletter n. 3 della Biblioteca Astense e del Festival Passepartout di Asti.

A seguire i nostri appuntamenti. Tutti ad ingresso libero, come sempre.

Come sempre, sarai il benvenuto.

Nonostante l’impegno di darti le informazioni più corrette possibili, ti consigliamo, comunque, di consultare anche il nostro sito www.bibliotecastense.it.

Domenica 1 marzo ore 17,30

Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri)

Per il ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver

Franco Rabino – fotografo – Più vero del vero, ovvero falso

Domenica 1 marzo in Biblioteca Astense si parlerà dell’interessante tema della fotografia.

Ad incontrare il pubblico, che ogni domenica per la rassegna Passepartout en hiver si conferma numeroso, interessato ed attento, sarà Franco Rabino, artista che firma non solo fotografie e mostre poetiche e toccanti, come I Figli del Vento, ora a presso il Centro visite dell’Ente Parchi a Castagneto Po, ma anche testi e regie per il teatro. Da segnalare a proposito che il suo ultimo intenso e intelligente lavoro, Sofia, favola infelice e sospetta di periferia, interpretato da Valeria Dafarra andrà in scena a Parigi presso Cartoucherie Vencenner venerdì 13 marzo. Il dramma sarà recitato in lingua originale con i sottotitoli in francese.

6 marzo alle ore 21 a Costigliole d’Asti presso la scuola primaria il secondo appuntamento di SVOLTE, importante step del progetto NATI PER LEGGERE. Nell’ambito del progetto Nati per Leggere che propone un avvicinamento precoce alla lettura la Biblioteca Astense organizza, grazie al sostegno prezioso della Compagnia di San Paolo : SVOLTE: UN LIBRO PER CRESCERE Per capire i cambiamenti di tuo figlio e aiutarlo ad affrontare i suoi piccoli o grandi problemi.

Domenica 8 marzo ore 17,30

Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri)

Per il ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver

Cristina Marcheggiani- archeologa - Sotto di noi la storia.

Presenza femminile, come è giusto, per l’8 marzo, Festa della Donna. Cristina Marcheggiani presenterà “Sotto di noi la storia” una conversazione dove, con toni lievi, si approfondirà la conoscenza dell’archeologia della nostra città, partendo dalla nascita della colonia romana di Hasta, avvenuta nella seconda metà del II secolo a.C. in occasione dell’occupazione del territorio da parte delle truppe di Marco Fulvio Flacco. L’archeologia non è solo lavoro sul campo, ma anche elaborazione e musealizzazione delle emergenze più importanti.

Venerdì 13 marzo terzo appuntamento di SVOLTE alle ore 17.30 ad Asti per il III Circolo presso la scuola G. Ferraris di Asti

Sabato 14 marzo: l'incontro con Bruno Tognolini nell'ambito di Nati per leggere.

La Biblioteca Astense rappresenta un mirabile esempio non solo regionale, ma anche nazionale, per l’attenzione che dedica ai più piccoli Fa suo il primo obiettivo del Manifesto Unesco sulle biblioteche pubbliche del 1994 è “Creare e rafforzare nei ragazzi l’abitudine alla lettura fin dalla tenera età”, e indica come compito prioritario “stimolare l’immaginazione e la creatività dei ragazzi giovani”, oltre a “sostenere i programmi di alfabetizzazione rivolte a tutte le fasce d’età”.


Domenica 15 marzo ore 17,30

Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri)

Per il ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver

Alberto Banaudi – docente di Filosofia - Dulcis in fundo?

Attraverso un approccio che potremmo definire di investigazione letteraria, alcune grandi opere della letteratura mondiale sono sottoposte ad una rilettura attenta: così interpretate alcune ‘ultime pagine’ molto famose rivelano un fondo di ambiguità e insieme un’insospettata ricchezza di significato. Ma un finale interpretato in modo diverso porta ad una rilettura globale dell’opera: e proprio queste nuove interpretazioni arricchiranno, autentico dulcis in fundo, l’ultimo incontro delle Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver 2009


Il festival di letteratura di Asti Passepartout giunge nel 2009 alla sua sesta edizione confermando la collocazione nel mese di giugno, dal 9 al 14, al fine di poter porre in essere, come lo scorso anno, le alleanze produttive, organizzative e tematiche con i festival estivi di Asti Teatro e AstiMusica nell’ambito di AstiCittàFestival.

La data che identifica un momento ritenuto fondamentale nel percorso culturale e storico della nostra società, dallo scorso anno formula adottata come filo conduttore del festival, sarà il 1929, data di inizio della decade nota negli USA come ‘the bitter years’: e gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno rafforzato la convinzione che una riflessione ad ampio raggio sugli anni della prima crisi economica globale potesse servire a meglio comprendere il difficile momento che stiamo vivendo.

Passepartout ha una forte connotazione storica, ma la declina a 360°, preoccupandosi di stabilire un costante raffronto tra l’anno prescelto e il presente. La storia per la prossima edizione sarà soprattutto storia economica, ma largo spazio sarà dedicato anche alle tematiche politiche, senza dimenticare però quegli aspetti di costume, drammatici, ma se possibile anche frivoli, che hanno connotato un’epoca e che sono presenti all’immaginario collettivo come tipici di essa.

In attesa e come preparazione al festival, dalla metà del mese di marzo ogni mercoledì sera per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti del settore che cureranno anche la presentazione delle pellicole.

18 marzo h. 19.15 Sala Pastrone

1929: IL CINEMA AI TEMPI DELLA CRISI

Questa è la mia terra presenta Salvatore Leto

Sabato 21 marzo ore 17

Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri)

Il falso in tavola. Una mistificazione da conoscere e contrastare. Autori Giovanni Ballarini, presidente della Accademia Italiana della Cucina e il professor Paolo Petroni

E' la pubblicazione annuale della Accademia Italiana della Cucina, che ogni anno dedica il mese di marzo alla cultura. La presentazione nell'ambito della riunione annuale della Acccademia. Il volume è fuori commercio, riservato ai soli accademici, ma la Biblioteca ne avrà una copia. Sarà presentato dal professor Enrico Alloero, preside dell'Istituto Alberghiero di Genova

25 marzo h. 19.15 Sala Pastrone

1929: IL CINEMA AI TEMPI DELLA CRISI

Il grande Gatsby presenta Gianluigi Bravo


Previsto per fine marzo, in data ancora in via di definizione l’appuntamento Brividi nel piatto: 30 anni di scandali alimentari dagli omogeneizzati agli estrogeni allo scandalo della melammina. E' un momento di alta divulgazione scientifica, cui parteciperà il professor Carlo Nebbia, astigiano, curatore del volume Residui di farmaci e contaminanti ambientali nelle produzioni animali (Edises, 2008). Insieme a lui il magistrato dr. Perlo. Modera Sergio Miravalle


La Biblioteca, inoltre, ha iniziato dal 2009 l’invio mensile di questa news letter dove vengono brevemente illustrate le attività, per offrire ai propri utenti la possibilità di avere di mese in mese il calendario completo delle iniziative. La news letter verrà mandata esclusivamente via mail nel rispetto di una piccola scelta ecosostenibile che permette di evitare l’utilizzo di materiale cartaceo. Per riceverla basta iscriversi mandando una mail a passepartout.festival@gmail.com specificando nell’oggetto “iscrizione news letter”. Aiutaci a diffondere la newsletter ed a trovare nuovi iscritti


01-03-2009
Più vero del vero, ovvero falso
PASSEPARTOUT EN HIVER

Domenica 1 marzo in Biblioteca Astense si parlerà dell’interessante tema della fotografia.

Ad incontrare il pubblico, che ogni domenica per la rassegna Passepartout en hiver si conferma numeroso, interessato ed attento, sarà Franco Rabino, artista che firma non solo fotografie e mostre poetiche e toccanti, come I Figli del Vento, ora a presso il Centro visite dell’Ente Parchi a Castagneto Po, ma anche testi e regie per il teatro. Da segnalare a proposito che il suo ultimo intenso e intelligente lavoro, Sofia, favola infelice e sospetta di periferia, interpretato da Valeria Dafarra andrà in scena a Parigi presso Cartoucherie Vencenner venerdì 13 marzo. Il dramma sarà recitato in lingua originale con i sottotitoli in francese.

Il titolo scelto per l’ incontro è Più vero del vero, ovvero falso, che Franco Rabino così spiega:

“La fotografia nasce in funzione della rappresentazione della realtà e dalla necessità che questa rappresentazione sia reduplicabile all’infinito, a differenza della pittura che è atto unico compiuto e non riproducibile.

Non a caso la sua data di nascita coincide con l’affermazione della rivoluzione industriale che sulla produzione in serie delle merci e dei beni di consumo ha la sua propria ragion d’essere. E in effetti, alle sue origini, la fotografia condivide con la pittura la staticità; è statico l’apparecchio fotografico per le riprese, che necessitano di moltissimi secondi di posa, così come è statica la tela sul cavalletto del pittore mentre questi dipinge.

Perché la fotografia imbocchi una strada radicalmente diversa occorrerà aspettare fino al 1923, quando Oscar Barnack inventa la Leica e stacca definitivamente l’apparecchio fotografico dal suo supporto mandandolo in giro per il mondo, facendolo muovere tra la gente e attraverso le frontiere, rendendo possibile per il fotografo il desiderio di abbassarsi fino al livello del suolo o alzarsi in volo a bordo di un aereomobile.

Con la Leica le prospettive diventano infinite; lo sguardo può essere obliquo, traverso, in diagonale, basso, alto o laterale.

Ma con l’avvento della Leica finisce anche l’illusione, durata quasi un secolo, dell’oggettività della fotografia, del suo essere narratrice imparziale del vero; l’occhio sul mondo che non mente. Si comincia a parlare di “punto di vista soggettivo” per meglio connotare il taglio individuale delle riprese. Così la fotografia abbandona il territorio della tecnica di riproduzione e si avvia, prima timidamente poi con passo sempre più deciso, verso le zone più confuse e dibattute dell’arte.

Nella testa del fotografo, attraverso l’immaginario e la cultura che si porta dietro, il mondo reale comincia ad essere continuamente destrutturato e ricostruito in funzione di coordinate individuali ed estetiche.

Ma l’idea che la fotografia rappresenti la realtà – ne possa essere lo specchio fedele - perdura fino ai nostri giorni nel sentire comune e quotidiano.

Questa chimera, l’illusione che esista sostanziale omogeneità tra ciò che è rappresentato e ciò che esiste nella realtà, ha fatto anche sì che la fotografia potesse essere tranquillamente asservita ai peggiori totalitarismi del secolo passato, contribuendo a creare nell’immaginario collettivo l’icona del capo, del comandante supremo e – nel contempo – alimentando la falsificazione dell’immagine collettiva di interi popoli e di intere nazioni.

Dunque la fotografia può essere estremamente pericolosa se continuiamo, a priori, ad attribuire ad essa una patente di veridicità: “E’ stato fotografato, dunque è vero” è un’affermazione inconscia, quasi un riflesso condizionato, che scatta dentro di noi ogni qualvolta un’immagine fotografica ci passa davanti agli occhi.

Hitler che riceve sorridendo un mazzo di fiori da una bambina bavarese e Stalin che come un nonno buono tiene sulle ginocchia un giovane pioniere dell’Unione Sovietica sono fotografati nella realtà, sono veri, autentici nella loro messa in scena, ma – nello stesso tempo – sono assolutamente falsi, irreali, lontani dalla loro storicità di personalità sanguinarie e deliranti.

Allora il vero e il falso di una fotografia, oserei dire di ogni fotografia, può essere misurato solo sui tempi lunghi e solo con strumenti che sono esterni alla fotografia stessa; la storia, la sociologia, la semiologia.

La fotografia da sola è incapace di derimere il vero e il falso in se stessa perché, semplicemente, ritaglia quadrati o rettangoli dal mondo togliendoli dal loro prima e dal loro dopo e, metaforicamente, appendendoli ad una parete o stampandoli sulle pagine di un libro o di un giornale, li sospende dal tempo.

Congela ed astrae una situazione e la rende assoluta.

Ma questo limite, questa incapacità di rappresentare il vero è, allo stesso tempo, la forza prima della fotografia quando questa ha la volontà di abbandonare il tentativo di rappresentare e si spinge invece decisamente verso il territorio della ricerca artistica, quando, cioè, dichiara apertamente di essere portatrice di una visione soggettiva ed individuale del mondo. Quando, a carte scoperte, trasfigura un dato della realtà e lo porta ad essere qualcosa d’altro; lo trasforma in metafora visiva, nuovo archetipo, richiamo ed eco di qualcosa che risuona nel profondo.

Probabilmente soltanto nell’assoluto e dichiarato falso, nella scelta cosciente di falsificare “in funzione di… “ è rintracciabile una scheggia di vero nella fotografia; non nell’essere tentativo di rappresentare ma piuttosto nella capacità di essere qualcos’altro, non nell’essere oggettiva ma invece fortemente soggettiva risiede la forza del suo essere linguaggio.

E allora, in fondo, qualcosa di vero rimane rintracciabile.”


L’ingresso è libero e tutti sono invitati.


15-02-2009
Un magistrato, due giornalisti
PASSEPARTOUT EN HIVER

Domenica 15 febbraio, alle ore 17.30, presso al Biblioteca Astense si tiene l’incontro Un magistrato, due giornalisti. Beppe Rovera, giornalista RAI,conduttore della trasmissione Ambiente Italia, incontra Maurizio Laudi, Procuratore Capo della Repubblica di Asti. Modera l'incontro Sergio Miravalle, giornalista de La Stampa e Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

L’incontro vuole essere terreno di confronto tra due mondi: giornalismo e magistratura.

L’incontro Un magistrato, due giornalisti fa parte del ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver, che fino al 15 marzo 2009 vede avvicendarsi ogni domenica un diverso relatore.

Maurizio Laudi, torinese, dopo la laurea in giurisprudenza entra in magistratura nel 1974, e l’anno successivo assume le funzioni di Giudice Istruttore presso il Tribunale di Torino, dove fino al 1990 si occupa in prevalenza di istruttorie per reati di terrorismo e di criminalità comune organizzata. Componente del Consiglio Superiore di Magistratura Democratica per quattro anni a partire dal 1990, dal 1994 in qualità di Procuratore Aggiunto presso la Procura del Tribunale di Torino coordina il gruppo dei Sostituti specializzati nella materia dei reati contro la Pubblica Amministrazione. In seguito, come coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia per il Piemonte – Valle d’Aosta, dirige il gruppo di inquirenti che trattano casi di associazione a delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona, traffico di armi e stupefacenti, terrorismo politico. Giudice sportivo presso la Lega Nazionale Professionisti A e B della Federazione Italiana Giuoco Calcio, professore di Diritto dello sport presso la facoltà di Giurisprudenza di Torino, dal gennaio 2008 è procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Asti.


22-02-2009
STORIA DI UGO ED ESTER
Racconto d’amore e di politica

In un paese della campagna piemontese, Ester aspetta Ugo, che torna da Torino, torna dalla fabbrica. Cuce e attende. Ugo ha fatto la guerra, e ogni giorno sul treno ci ripensa. Fa l’operaio e si impegna per il partito. Ma forse il partito non ha più bisogno di lui, non tanto quanto ne ha Ester, che aspetta il loro primo figlio. Storia di Ugo ed Ester mette in scena vicende personali e vicende politiche, contrapponendo la solidità e la delicatezza delle prime all’ambiguità e alla delusione delle seconde.

La storia, ambientata in un paese della campagna piemontese, sorprende Ugo ed Ester alla vigilia delle elezioni politiche del giugno 1953, nello stesso anno della nuova legge elettorale, successivamente ricordata negli annali della Repubblica come ‘legge truffa’.

I gesti della storia d’amore sono rarefatti ma veri, i fatti di cronaca sono pesanti e interlocutori.

Tutto parla all’attualità come se il tempo non fosse passato.

Ugo ed Ester vedono sfuocare i contorni della loro storia mentre Togliatti fa il suo comizio pre-elettorale. Mentre Silvana Mangano canta El negro Zumbon, nelle campagne piemontesi si consuma una lotta di classe dall’esito incerto. Alla fine non resta che cercare riparo e protezione nella forza dell’amore. E sperare di poter volare, nel blu dipinto di blu, il blu della tuta di un operaio.



Gli anni del giudizio è il primo romanzo di successo di Giovanni Arpino: pubblicato nel 1958 – l’anno in cui Modugno vince a Sanremo con “Nel blu dipinto di blu” – racconta una storia d’amore sullo sfondo delle elezioni politiche del giugno 1953, l’anno della legge elettorale detta “legge truffa”.

L’amore è quello tra Ugo ed Ester: lui, operaio ed ex partigiano, attende la rivoluzione del comunismo; lei, sarta e incinta di sette mesi, attende la rivoluzione che una nuova vita porterà nella sua famiglia. L’amore per la politica e la politica dell’amore: un romanzo a due anime, indissolubili, scritto con coraggio, tenerezza, forza.

Questo spettacolo ha recentemente avuto un grande successo di pubblico e di critica a Napoli per Teatri della Legalità ( era andato in scena il 17 gennaio per la sezione «racconti di fabbrica e di amore» al Teatro Elicantropo)

STORIA DI UGO ED ESTER

Racconto d’amore e di politica

Liberamente ispirato a Gli anni del giudizio di Giovanni Arpino

Drammaturgia di Paolo Bolla con la collaborazione di Linda Montecchiani

Con Paolo Bolla e Cristina Castigliola

Regia di Paolo Bolla

Uno spettacolo prodotto dal Festival di Letteratura Passepartout di Asti e da nefelai

- leggere parole in scena-

Domenica 22 febbraio 2009, ore 16:30

ARCI Bellezza Via Bellezza 16a - MILANO- 02 58319492


22-02-2009
Cugnà e canzoni
PASSEPARTOUT EN HIVER

Un vero e proprio personaggio per l’incontro di domenica 22 febbraio alle ore 17,30 in Biblioteca Astense : il medico e cantautore astigiano Paolo Frola. Intermezzi musicali con lo stesso Paolo Frola alla chitarra e Gianpaolo Viarengo alla tastiera. Presenta il giornalista Vanni Cornero.

L’incontro che prende il curioso titolo Cugnà e canzoni fa parte del ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver, che fino al 15 marzo 2009 vede avvicendarsi ogni domenica un diverso relatore.

Paolo Frola è medico condotto a Rocchetta Tanaro in provincia di Asti. Non è il primo medico cantautore però assai originale è la sua voglia di musica, di bozzetti, di immagini, calembours e gusto letterario delle parole “lavorate” che gli crescono dentro. Questo guazzabuglio esclusivo, e riservato, è a poco a poco esploso in una sequela di brani che hanno disegnato tematiche prima un poco goliardicamente autobiografiche, poi più intense e naif. Le storie che Frola racconta sono spesso giocose, fatte di allegria e sarcasmo con un gusto surreale che ricorda i Gaber e i Jannacci prima maniera: più come rimandi culturali comunque, che come ispirazione diretta.

Paolo Frola suona la chitarra e mantiene un curioso e giovanissimo spirito con il quale affronta spavaldamente le prime canzoni che ha composto, in buona parte memorie degli studi universitari, quando suonava con i colleghi negli “Aspirinas” (così battezzati da Paolo Conte), facendosi accompagnare da un gruppo di studentesse amiche che si chiamavano “Buscopan Girls”.

Una delle peculiarità di Frola è il suo modo di muoversi e di cantare recitato che ne fanno spesso un “cantautore da vedere”. Ma la sua è una multimedialità frugale, che ha bisogno di pochi tratti e pochi severi mezzi per colpire e agganciarti.

Nel 1983 è il vincitore del Grappolo d’Oro al I Festival della Canzone Enoica di Neive: premiato dallo scrittore Franco Piccinelli.

Nel ’92 ha realizzato il suo primo album (lo accompagnano gli “Stadio”, Mark Harris, Jimmy Villotti) con la Kono Records di Enrico Rovelli (il mago dei mega eventi) distribuito dalla Ricordi.

Ha realizzato per la Logic Studio prodotto dai fratelli La Bionda “Versi…di vini”, raccolta di brani di argomento enogastronomico (coautori: Oscar Prudente, Gino Veronelli, Gianni Mura, Alice Osimo).

Ha partecipato alla rassegna “Tenco ‘91” più volte al “Maurizio Costanzo Show” e ad altre importanti trasmissioni radiotelevisive su reti nazionali. Nel 1995 ha preso parte ad AstiTeatro con lo spettacolo Il Dorso della balena insieme a Bruno Lauzi

Ha collaborato con Enrico Ruggeri, Bruno Lauzi, Oscar Prudente, Vito Pallavicini, Giorgio Conte; ha scritto canzoni per Milva, Bruno Lauzi e Francesco Baccini.

Da alcuni mesi milita per piccoli teatri dell’Italia del nord con la Clinica Monferrato (Giorgio Comaschi: il paziente / Paola Frola: il medico / Luca Ghielmetti: il farmacista / Gianfranco Cacciabue: impiantologo dentista). Un cocktail di pazzie, monologhi e canzoni in camice bianco. Paolo Frola si esibisce in Virus, La supposta, Storia della giovane Suora in corsia, Ghia o Allergia (storia del primario che tiranneggia nella corsia dell’ospedale), Relitto Medico e in altre canzoni più propriamente surreali con il gusto inconsueto della ricerca della parola: Il Baciatore, Ti amo con l’eco, L’orso, Prova Gabbiani, I cani di Torino, La voce (dedicata ai giornalisti e ai mezzi busti che raccontano bugie), Le api. Ondolo e Prus prus patata sono i due pezzi estivi.

Nel 2006 è uscito il suo cd “Strappo” per Cassiopea Music.


08-02-2009
Dario Rei: C'E' UN FUTURO PER LA SOCIOLOGIA?
PASSEPARTOUT EN HIVER

Domenica 8 febbraio 2009, ore 17.30

Biblioteca Astense, Corso Alfieri 375 (angolo via Goltieri ) Asti


Quinto appuntamento in Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri) con gli incontri del ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver.

Domenica 8 febbraio ore 17,30 per il ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver

Dario Rei- docente di Sociologia-: C’è un futuro, per la sociologia?

La conferenza si propone di fornire una riflessione sulla situazione della scienza sociale nell' attuale momento culturale, a partire dalla domanda, un po' provocatoria, se "esiste un futuro per la sociologia".
La questione ha due aspetti. Riguarda innanzi tutto lo statuto teorico ed epistemologico della sociologia, che il grande pubblico conosce quasi solo come scienza ( o divinazione) dei sondaggi; e insieme anche le possibilità di futuro aperte oggi davanti alla nostra società.
Quale rapporto lega lo spazio culturale della sociologia e le prospettive di una società esposta a venti di crisi e a rischi di decomposizione?

Intorno a questa domanda si snoderanno analisi e considerazioni, volte anche a sollecitare risposte e reazioni degli Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.ascoltatori. Il tutto entro i limiti di un discorso poco accademico, e rivolto a mostrare al pubblico, al di là di pregiudizi e semplificazioni, oggetti, limiti e potenzialità di una scienza ancora molto discussa

Dario Rei è docente di sociologia generale e politica sociale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell' Università di Torino- sedi di Torino e di Biella. Ha svolto attività di insegnamento presso la sede universitaria astense.
E' stato consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e di Asti Studi Superiori. E' presidente del Frutteto di Vezzolano-Comitato per la Salvaguardia del Paesaggio Rurale. Ha scritto di welfare e politiche sociali, lavoro sociale, cittadinanza e terzo settore, generazioni( I doni incerti; Sociologia e welfare; Postsocietà.Materiali di sociologia e politica sociale). Più recenti interessi di ricerca vertono su paesaggio, ambiente e territorio(si vedano i suoi contributi ai volumi strenna della Banca Cassa di Risparmio di Asti negli anni 2006-2007


01-02-2009
Armando Brignolo : SOTTO LE STELLE DEL JAZZ
PASSEPARTOUT EN HIVER

Quarto appuntamento in Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri) con gli incontri del ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver.

Domenica 1 febbraio 2009 alle ore 17,30 Armando Brignolo presenta il suo ultimo libro: Una sottile linea rossa. Il Jazz ad Asti. Dalla Lazy River Band Society alla Mobil Swing Band con cenni storici sulla rivoluzione musicale del XX secolo – HASTA EDIZIONI – prefazione di Paolo Conte.

Proprio con la citazione di un titolo di un famoso pezzo di Paolo Conte, Sotto le stelle del jazz, Brignolo firma significativamente il tema dell’incontro domenicale in Biblioteca.

Nella nota di apertura del libro Brignolo scrive “ questo libro è un atto d’amore nei confronti della musica e, al tempo stesso, una manifestazione di affetto indirizzata ai ragazzi della Mobil Swing Band che quando suonano ci mettono il cuore.

Nel corso della realizzazione di quest’opera ho ritrovato persone che da tempo avevo perso di vista: musicisti, appassionati di jazz, coi quali ho potuto allacciare nuovi rapporti. Devo aggiungere che sono in tanti ad avermi dato consigli, raccontato aneddoti e fornito materiale iconografico che correda riccamente questo volume…..”

E alcuni di questi amici lo accompagneranno domenica per la presentazione in Biblioteca: sono previsti infatti interventi musicali della Mobil Swing Band, in formazione ridotta per problemi di spazio.

Armando Brignolo è nato ad Asti nel 1937. Pittore e giornalista, collabora con la redazione di Asti del quotidiano La Stampa dal 1989. Animatore scolastico e organizzatore di manifestazioni culturali, oltre a una serie di racconti giovanili ha pubblicato diversi libri.



L’ingresso è libero e tutti sono invitati.


25-01-2009
Felice Appiano - La mia Africa
domenica 25 gennaio 2009

Terzo appuntamento in Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri) con gli incontri del ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver .

Felice Appiano parlerà sul tema: La mia Africa domenica 25 gennaio alle ore 17.30

Felice Appiano, astigiano, classe1924, dopo il diploma del liceo classico si laurea in medicina veterinaria. I suoi studi proseguono con specializzazioni e firma ben diciannove pubblicazioni scientifiche nel suo campo.

Libero professionista, è cofondatore della Sitro (Società Italiana di veterinaria tropicale) ONLUS della rete europea di Veterinari senza Frontiere (VSF). E’ proprio il volontariato che segna profondamente la sua sensibilità e, di conseguenza, la sua vita. Viaggia e lavora per 23 anni in Africa come consulente in progetti di sviluppo per conto di associazioni di volontariato (LVIA di Cuneo). Da citare alcuni progetti che lo vedono coinvolto in prima persona: l’agro-zootecnico della Regione Piemonte, quello riguardante pastorizia e caseifici per la Diocesi di Goma (RD Congo) e uno per la produzione farmaceutica.

Così Felice Appiano racconta e si racconta scegliendo di intitolare l’appuntamento di Passepartout en hiver La mia Africa, come il romanzo autobiografico di Karen Blixen. Donne e uomini, villaggi e città, paesaggi e colori, impressioni e racconti. Sono ricordi e piccoli racconti suoi e di altre persone che hanno percorso altre strade, altri luoghi. Ne deriva non una conferenza, ma un incontro con il pubblico chiamato ad ascoltare ma anche a discutere su realtà di un continente per certi versi ancora poco conosciuto.


15-01-2009
Il teatro di PPT in tour (9-18 e 25-25 gen)
Le produzioni teatrali del festival Passepartout di Asti : a Napoli per “Teatri della Legalità

Tre giorni per ricordare Anna Politkovskaya, la giornalista russa uccisa il 7 ottobre 2006, poi ampi squarci di vita reale, tra la lotta alla mafia di Felicia Impastato, i sogni degli operai dell’Ilva di Bagnoli, le esperienze formative realizzate a Nisida per i giovani ospiti dell’istituto di pena napoletano. Sono solo alcuni degli spunti posti sul terreno dalla quarta edizione della rassegna “Presente Indicativo”, presentata in conferenza stampa a La Fetrinelli di Napoli, per la direzione artistica di Tina Femiano e l’organizzazione di Alta. Undici appuntamenti in programma, tra incontri e spettacoli, dal 9 al 18 gennaio al Teatro Elicantropo ed Il Pozzo e il Pendolo di Napoli, secondo un calendario in cui, come ben sintetizzato nel sottotitolo della manifestazione, «teatro e cronaca raccontano il presente». (La rassegna fa parte di «Teatri della Legalità», il progetto diretto da Mario Gelardi e promosso dall’assessore regionale Corrado Gabriele e coordinato da Luigi Marsano de I Teatrini). Tra i «racconti di fabbrica e di amore» andrà in scena anche la «Storia di Ugo ed Ester», interpretato da Cristina Castigliola e Paolo Bolla (sabato 17, alle 21 Teatro Elicantropo), una produzione “targata” Passepartout di Asti ( Info: 081 7367522; mail: presenteindicativo@libero.it )

Dice Paolo Bolla, regista ed interprete di Ugo ed Ester: “Tina Femiano e Mario Gelardi hanno dichiarato alla stampa che Presente indicativo intende proseguire il suo percorso dedicato al teatro d’impegno civile, offrendo spazi, accoglienza e visibilità ad artisti e temi di grande forza e spessore, raccontandone le storie ed insieme guardarsi intorno cercando di capire il nostro tempo. Ecco, in quel momento io ho pensato che senza Asti, senza Passepartout, non avrei mai conosciuto quella letteratura di Arpino e mai avrei avuto l’opportunità di scrivere questo testo teatrale. Questo successo professionale è da condividere con coloro che mi hanno sostenuto: la Biblioteca Astense ed il suo festival… Mi piacerebbe tornare ad Asti con il mio precedente lavoro teatrale per Passepartout su Pessoa, Mio caro Nininho, una drammaturgia che nel tempo si è modificata ed alleggerita e che sarà prossimamente a Milano.”

Nel week-end successivo alla rappresentazione della «Storia di Ugo ed Ester» al festival napoletano infatti MIO CARO NININHO. Ridicole lettere d’amore, liberamente tratto da Lettere alla fidanzata di Fernando Pessoa e Mio caro Nininho di Ofelia Queiroz andrà in scena a Milano per la stessa regia e la stessa produzione astigiana.

Sabato 24 e domenica 25 gennaio 2008, ore 20:45 Faro Teatrale, via D’Ovidio 3 (Mm Piola), MILANO (Posti limitati, è necessario prenotare allo 02 266.840.98 (Biglietteria Faro Teatrale) ) Drammaturgia di Paolo Bolla con la collaborazione di Linda Montecchiani. Con Paolo Bolla e Cristina Castigliola


18-01-2009
Il teatro della vita
PASSEPARTOUT EN HIVER

Domenica 18 gennaio alle ore 17.30 in Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri) secondo appuntamento con gli incontri del ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver: i curatori Piercarlo Grimaldi e Luciano Nattino presentano il volume IL TEATRO DELLA VITA Le feste tradizionali in Piemonte

La pubblicazione contiene saggi di importanti studiosi italiani:Ambrogio Artoni, Claudio Bernardi, Renato Bordone, Agostino Borra, Gian Luigi Bravo, Pietro Clemente, Ermanno De Biaggi e Ilaria Testa, Gianpaolo Fassino, Piercarlo Grimaldi, Luigi M. Lombardi Satriani, Luciano Nattino, Fulvio Romano, Davide Porporato, Battista Saiu

Il volume è pubblicato dalle Edizioni Omega su iniziativa della Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura e del Laboratorio Ecomusei in collaborazione con la Casa degli Alfieri - Archivio della Teatralità Popolare e l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

Il volume “Il teatro della vita” fornisce un percorso critico del calendario festivo contadino tradizionale costituito da autorevoli saggi in dialogo con un ampio archivio fotografico che illustra la persistenza rituale della tradizione nella complessa società del nascente terzo millennio.

Che il Piemonte sia diventato un palcoscenico su cui si torna a rappresentare il teatro della vita tradizionale è un fatto culturale consolidato. Un teatro della vita dove tutti noi ci autorappresentiamo quasi quotidianamente in spazi e tempi definiti, particolari, plurali. Su questi palcoscenici a volte improvvisati, a volte consolidati, istituzionali o meno, precari o solidi, siamo tutti impegnati a ricostruire una piccola, grande memoria utile per progettare futuri individuali e collettivi.

La festa contadina al tempo della crisi sembra essere una buona risorsa per ricomporre dispersi frammenti di umanità e di identità comunitarie.


I curatori

Piercarlo Grimaldi è professore di Antropologia presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – Bra. Tra le sue opere Parlandone da vivo. Per una storia degli studi delle tradizioni popolari: Piemonte, Torino, Omega, 2007.

Luciano Nattino è regista, autore teatrale e direttore dell’Archivio della Teatralità Popolare presso la “Casa degli Alfieri”. Tra le sue opere più recenti Canto per Vanzetti, 2006; Scaramouche, 2007 e Francesca e l’Eroe, 2008.







Piercarlo Grimaldi e Luciano Nattino hanno curato insieme la mostra promossa dalla Regione Piemonte - Laboratorio Ecomusei, Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino: Dei selvatici. Orsi lupi e uomini selvatici nei carnevali del Piemonte, esposta a Parigi e a Torino nel corso del 2007.

La presentazione del volume Il teatro della vita è il secondo incontro di Passepartout en hiver, che fino al 15 marzo 2009 vedrà avvicendarsi, tra gli altri, Felice Appiano, Armando Brignolo, Dario Rei, Franco Rabino.

Si è svolto con grande partecipazione di pubblico la presentazione del volume Lo sguardo inquieto: dialogare con l’arte, di Bruno Vergano, primo incontro di Passepartout en hiver, che ha avuto luogo domenica scorsa. (11 gennaio)

Il festival di Passepartout di Asti si conferma unico nel suo genere: è infatti l’unico festival di letteratura del nostro Paese ad essere organizzato esclusivamente da una biblioteca pubblica.


11-01-2009
Presentazione de 'Lo sguardo inquieto: dialogare con l'arte'
di Bruno Vergano

Domenica 11 gennaio alle ore 17.30 in Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri) riprendono gli incontri del ciclo Conversazioni astigiane di Passepartout en hiver con Bruno Vergano, che presenterà il suo libro Lo sguardo inquieto. Saper leggere l’arte (Artema, 2008).

Si tratta di una raccolta di brevi scritti ispirati, come acutamente osserva nella prefazione Rosanna Maggio Serra “dall’osservazione di immagini d’arte incontrate attraverso civiltà e tempi diversi come un viaggiatore del Grand Tour che avesse a disposizione non soltanto l’Italia, ma il mondo intero”. Dalle statuette cicladiche a Magritte, dalla scultura medievale a Vermeer, dagli affreschi della cappella di Nôtre-Dame-des-Fontaines a Bernini, l’autore segnala una settantina di capolavori, offrendone una lettura originale e unendo a una succinta descrizione storico-iconografica una interpretazione acuta e personale.

Bruno Vergano, nella vita avvocato tra Asti e Torino, da anni coltiva con assiduità e competenza l’interesse per le arti figurative, mettendo qui a frutto l’esperienza di un suo personale approccio al mondo dell’arte. Il suo sguardo inquieto di appassionato d’arte originale e raffinato scorre dall’antichità ai giorni nostri lungo un percorso che si snoda tra capolavori noti, meno noti e talora inediti. Ne deriva, ancora con le parole di Maggio Serra, “un libro che solo un osservatore superficiale potrebbe giudicare semplice manifestazione di una sensibilità personale per le opere figurative, ma che di fatto aiuta chi legge a ‘saper vedere’ a sua volta, attraverso varie e diverse vie d’accesso, tutte valide (come diceva Gombrich), con spunti anche didattici che nella loro sobria e garbata brevità giungono al lettore più penetranti ed efficaci delle dotte schematizzazioni dei testi specialistici.”

La presentazione del volume Lo sguardo inquieto: dialogare con l’arte, di Bruno Vergano, è il primo incontro di Passepartout en hiver, che dall’11 gennaio al 15 marzo 2009 vedrà avvicendarsi, tra gli altri, Felice Appiano, Armando Brignolo, Dario Rei, Franco Rabino.

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Il festival di Passepartout di Asti si conferma unico nel suo genere: è infatti l’unico festival di letteratura del nostro Paese ad essere organizzato esclusivamente da una biblioteca pubblica.


15-12-2008
Conversazioni Astigiane
Seconda anteprima de 'Passepartout en hiver'

Domenica 21 dicembre alle ore 17 in Biblioteca (C.so Alfieri angolo via Goltieri) seconda anteprima dei pomeriggi dedicati alle Conversazioni Astigiane di Passepartout en Hiver, che avranno inizio a gennaio. Il titolo dell’appuntamento, Musica e palle! evoca le due grandi passioni del protagonista dell’incontro, Aldo ‘Cerot’ Marello, personaggio dello sport e della musica: come sportivo ha dominato a lungo nel tamburello, ma si è cimentato anche nella palla a pugno e nella palla a bracciale; come musicista è il propulsore e la colonna portante della Cerot Band, una big band di rhythm and blues con la quale ha inciso 3 dischi. Inoltre ha scritto le musiche e testi per la pièce teatrale di Alessio Bertoli Ultima Intra, in cui ha anche recitato come attore. Un personaggio poliedrico, dotato di grande carica e umana simpatia, cui la Biblioteca dedica spazio traendo spunto dal volume Chiamatemi Cerot II. Uomini e storie del tamburello” (I.E.E. Editoriale Europea, 2008), seconda fatica letteraria dedicata al mondo del tamburello. Al suo fianco, nel libro così come nell’incontro, il giornalista Paolo Monticone. Insieme hanno dato vita non alla continuazione del volume precedente, ma ad un collage di affreschi su fatti e personaggi storici, quindi veri, che Cerot ha incontrato durante la sua lunghissima carriera, sportiva e non: piccole storie da salvare dall’oblio, legate indissolubilmente ad un mondo e a una tradizione a rischio di scomparsa. Il lettore scorre così pagine di memorie e ricordi che lo portano a conoscere i vari aspetti e soprattutto i grandi protagonisti del “tambass”, lo sport più popolare dei piccoli paesi dell’Astigiano. A presentare il libro e coordinare l’incontro sarà il giornalista Lorenzo Monticone.


14-12-2008
Arte e società ai tempi della fiction
Come la TV, i computer e Internet hanno cambiato la realtà di tutti i giorni e la nostra creatività

Asti, 5 dicembre - Domenica 14 dicembre, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Astense si tiene la conferenza Arte e società ai tempi della fiction - Come la TV, i computer e internet hanno cambiato la realtà di tutti i giorni e la nostra creatività, con Massimo Melotti, autore di L'età della Finzione - Arte e società tra realtà ed estasi. Il saggio – giunto alla seconda edizione aggiornata – è edito da Luca Sossella, con una prefazione di Marc Augé: raccontando la spettacolarizzazione della vita, l’autore compie un’analisi della società dell'immagine, vista attraverso gli artisti e la loro opera. Nella società della comunicazione e della finzione è necessario essere sul palcoscenico, e così facendo, la distinzione fra realtà e finzione viene meno. Siamo partecipi di una società che premia la spettacolarizzazione, e attraverso le nuove tecnologie confermiamo il nostro ruolo, la nostra parte, e diventiamo “attori”. Il fare artistico non può non confrontarsi con la comunicazione e i suoi svolgimenti. La prima sfida a cui gli artisti devono rispondere, in un mondo dominato dalla comunicazione, è proprio la possibilità di farsi sentire, di permettere che la propria opera riesca a emergere dal flusso massmediale, costituendola e facendola conoscere come “altro” rispetto alla massa di immagini e messaggi. La conferenza Arte e società ai tempi della fiction - Come la TV, i computer e internet hanno cambiato la realtà di tutti i giorni e la nostra creatività è un'anteprima di Passepartout en hiver, ( la “faccia invernale” del Festival Passepartout) che dall’11 gennaio al 15 marzo 2009 vedrà avvicendarsi, tra gli altri, Bruno Vergano, Felice Appiano, Dario Rei, Franco Rabino. Massimo Melotti, critico d’arte e responsabile delle relazioni esterne del Castello di Rivoli – Museo d’arte contemporanea, insegna all’Università e all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. E' autore di saggi di arte contemporanea e di sociologia. Il festival di Asti Passepartout , giunta nel giugno 2008 alla quinta edizione, si conferma unica nel suo genere: è infatti l’unico festival di letteratura del nostro Paese ad essere organizzato esclusivamente da una biblioteca pubblica. “Ci fu un tempo in cui il reale si distingueva chiaramente dalla finzione, in cui ci si poteva fare paura raccontandosi storie ma sapendo che erano inventate, in cui si andava in luoghi specializzati e ben delineati – parchi divertimenti, fiere, teatri, cinema – in cui la finzione copiava il reale. Ai nostri giorni, insensibilmente, si sta producendo l’inverso: il reale copia la finzione. Questa spettacolarizzazione, questo passaggio alla finzione integrale che fa saltare la distinzione reale/finzione, si estende al mondo intero” (Marc Augé).


29-08-2008
Concorso tesine sul '68
Termine del bando rimandato al 31 ottobre

E' stato rimandato al 31 ottobre 2008 il termine per la presentazione in Biblioteca delle tesine sul Sessantotto svolte dagli studenti astigiani. Un premio per le tre migliori tesine svolte dagli studenti astigiani sul Sessantotto: questa l'ideale conclusione del percorso messo a punto dalla Biblioteca Astense e indirizzato agli allievi delle scuole superiori cittadine come avvicinamento al tema dell'edizione 2008 del festival Passepartout. La Biblioteca ha infatti bandito un concorso che premierà le tre migliori tesine sull'anno della contestazione realizzate dagli studenti che hanno partecipato al ciclo di lezioni proposte tra marzo e aprile. Un'apposita commissione valuterà gli elaborati consegnati in Biblioteca entro 31 ottobre 2008 il assegnerà ai più meritevoli un primo premio di 500 Euro, un secondo premio di 300 Euro e un terzo premio di 200 Euro. La consegna delle tesine va effettuata direttamente presso la Biblioteca Astense, Corso Alfieri 375, Asti.


11-06-2008
I Fab Four raccontati dai Definitives
Mercoledì 11 giugno, alle ore 22.30, presso il Cortile di Palazzo del Collegio, si tiene il concerto Let it Beatles nell’ambito di Passepartout, il festival di letteratura organizzato dalla Biblioteca Astense, dal 9 al 15 giugno. Tanti gli spettacoli di musica, privilegiata quale filo conduttore di tutto il festival perché elemento vitale e condiviso dell’eredità del ’68: in quest’ottica si inserisce lo spettacolo Let it Beatles dei Definitives, un quartetto semi-acustico che porta sulle scene uno spettacolo in cui vengono riarrangiati e scomposti numerosi brani dei Fab Four, strutturandolo come un percorso a tappe cronologiche. I protagonisti Definitives quartetto semi-acustico che porta sulle scene uno spettacolo in cui vengono riarrangiati e scomposti numerosi brani dei Fab Four, strutturandolo come un percorso a tappe cronologiche. Può considerarsi la concretizzazione sul palco dell’omonimo programma radiofonico ideato e condotto da Rudy e Dado Bargioni, cantanti – nonché rispettivamente tastierista e chitarrista – dei Definitives, e vuole essere una rielaborazione in chiave moderna del genio dei Beatles. Altri componenti della band sono Gigi Belluardo, al basso, e Nicola Martinelli, alla batteria. La manifestazione, giunta alla quinta edizione, si conferma unica nel suo genere: è infatti l’unico festival di letteratura del nostro Paese ad essere organizzato esclusivamente da una biblioteca pubblica. Passepartout 2008 è realizzato con il contributo del Comune e la Provincia di Asti, della Regione Piemonte, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Tutte le iniziative sono gratuite.


11-06-2008
Franco Basaglia: l’antipsichiatria come tecnica di liberazione
Mercoledì 11 giugno, alle ore 18.30, presso il Palazzo del Collegio, si tiene l’incontro Franco Basaglia: l’antipsichiatria come tecnica di liberazione. Partecipano gli psichiatri Alessandro Meluzzi e Angelo Righetti. L’iniziativa è organizzata nell’ambito di Passepartout, il festival di letteratura organizzato dalla Biblioteca Astense, dal 9 al 15 giugno. L’incontro vuole essere occasione per parlare di Sessantotto a proposito dell’Istituzione negata – volume pubblicato dallo psichiatra proprio nel 1968, dove si racconta al grande pubblico l'esperienza dell'ospedale psichiatrico di Gorizia: un successo editoriale strepitoso - e di tutta l’opera di Franco Basaglia, a cui si deve l'introduzione in Italia della Legge 180/78, dal suo nome chiamata anche Legge Basaglia, che introduce una importante revisione ordinamentale sui manicomi e promuove notevoli trasformazioni nei trattamenti psichiatrici sul territorio. I protagonisti Alessandro Meluzzi nasce a Napoli nel 1955. Psichiatra, è Docente di Genetica del Comportamento Umano presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università di Siena e di Salute Mentale presso il Corso di laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università di Torino. E’ Direttore Scientifico della Scuola Superiore di Umanizzazione della Medicina presso la ASL 18 Alba Bra/ASO Molinette della Regione Piemonte. E’ Presidente della Cooperativa Sociale Agape Madre dell’Accoglienza Onlus presso la Comunità di Albugnano (At) e Torino per il trattamento della disabilità mentale e della marginalità sociale oltre ad essere Direttore Sanitario di Comunità Psichiatriche accreditate S.S.N. a Calamandrana (At)e Castelrocchero (At), e Coordinatore Psicoterapeutico comunità per minori a rischio e patologici. Angelo Righetti nasce a Zocca nel 1948. E’ medico specializzato in psichiatria, neurologia, epidemiologia e farmacologia. Attualmente riveste la carica di Responsabile di salute mentale della Conferenza Permanente Partenariato Euromediterraneo ed esperto del Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’ONU. E’ stato fra i principali collaboratori di Franco Basaglia nella preparazione delle linee direttrici della famosa legge che ha portato alla chiusura dei manicomi. Ha fondato diverse cooperative solidaristiche di produzione e lavoro operanti in campo nazionale e internazionale.


11-06-2008
Dalla rivoluzione dei colori alla Love Therapy
Mercoledì 11 giugno, alle ore 21.00, presso il Palazzo del Collegio, Alessandra Appiano incontra Elio Fiorucci per parlare di Sessantotto a proposito di moda e costume, nel dibattito Dalla rivoluzione dei colori alla Love Therapy. L’evento si svolge nell’ambito di Passepartout, il festival di letteratura organizzato dalla Biblioteca Astense, dal 9 al 15 giugno. La giornalista e autrice di Amiche di salvataggio e lo stilista del celebre logo con gli angioletti vittoriani parleranno dunque dei cambiamenti intercorsi nella moda e nel costume a partire dalla rivoluzione culturale innescata nel 1968 ripercorrendo la carriera di Elio Fiorucci, che inaugura il suo primo store a Milano proprio nel 1967. I protagonisti Alessandra Appiano ha scritto i libri umoristici La vita è mia e me la rovino io, Sola?, Più malsani più brutti e la raccolta di racconti Capricci bestiali. Autrice di numerose trasmissioni televisive, collabora con varie testate giornalistiche, tra le quali Donna Moderna. Dei suoi romanzi, tutti pubblicati da Sperling & Kupfer, il primo, Amiche di salvataggio, ha scalato le classifiche e vinto il premio Bancarella 2003. Successivamente sono usciti Domani ti perdono, Scegli me, due altri grandi successi di pubblico tradotti in Portogallo, Russia, Germania, Francia, Polonia e Lituania. Elio Fiorucci nasce a Milano nel 1935. La sua carriera parte da una professionalità da subito completa e poliedrica: è stilista, talent scout, imprenditore e comunicatore. Il suo primo store è inaugurato da Adriano Celentano a Milano nel 1967. Tre anni dopo, Italo Lupi disegna per Fiorucci il celebre logo con gli angioletti vittoriani, oggi oggetto di numerossissime riproduzioni, segnando il successo di un logo che diventa opera d'arte esso stesso. Gli Stores Fiorucci sono oggi presenti in tutto il mondo, dall'Europa al Sud America fino al Giappone.


10-06-2008
Inaugurazione PPT 2008
Martedì 10 giugno, ore 19.00, Biblioteca Astense

Martedì 10 giugno, alle ore 19.00, presso la Biblioteca Astense, si inaugura Passepartout - il festival di letteratura organizzato dalla Biblioteca Astense che – fino al 15 giugno - vedrà lo svolgersi di incontri e spettacoli che offriranno molteplici chiavi di lettura - dalla moda al sociale, dalla musica al fumetto passando per l’arte visiva e la politica – incentrati sul quarantesimo anniversario di un anno che ha fatto la storia, il Sessantotto. L’edizione 2008 - Correva l’anno… 1968 – è inaugurata dalla prolusione dell’Assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Minoranze linguistiche, Politiche giovanili, Museo Regionale di Scienze Naturali della Regione Piemonte, Gianni Oliva. Dopo la prolusione, si inaugura, presso il Museo Lapidario di Sant’Anastasio, la mostra L’arte per la strada , I manifesti del Maggio francese. Parigi, 1968. Le università sono in fermento. Il nuovo strumento politico delle assemblee – vero esempio di democrazia diretta - impone un nuovo modo di comunicare. Essere presenti sui muri della città diviene un’esigenza prioritaria. Ed ecco che un’esigenza si tramuta in vera e propria arte. Si è calcolato che, fra il 15 maggio e la fine di giugno di quell’anno, a Parigi, furono stampati fra i 700 e gli 800 manifesti differenti, e che ne erano stati proposti più del doppio. L’arte per la strada, I manifesti del Maggio francese è un'ampia esposizione di manifesti del '68 della collezione Antonio Ricci. La selezione proposta ad Asti, inedita, è curata da Fabio Freddi e completa quella allestita dallo stesso Freddi, con notevole successo, presso la Sala Bolaffi di Torino. I protagonisti Gianni Oliva Nasce a Torino nel 1952. Laureato in Lettere, insegnante e preside del Liceo Classico Alfieri di Torino in aspettativa per mandato amministrativo dal 31 marzo scorso. E’ giornalista pubblicista e storico, autore di numerosi saggi e libri di storia. Dal 1999, è Assessore al Sistema educativo e formativo alla Provincia di Torino e coordinatore nazionale degli assessori provinciali all'Istruzione. Nel 2004 è confermato Assessore e nominato Vicepresidente della Provincia di Torino. Nel 2005 è eletto in Consiglio regionale è viene nominato Assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Minoranze linguistiche, Politiche giovanili, Museo Regionale di Scienze Naturali. Fabio Freddi Nasce nel 1950. Sul tema ha già allestito, nella primavera di quest’anno, presso la Sala Bolaffi di Torino, la mostra L'arte per la strada. I manifesti del Maggio francese, un'ampia esposizione di manifesti del '68 della collezione Antonio Ricci. Vive a Torino.


10-06-2008
Noi del juke box all’idrogeno
Martedì 10 giugno, ore 21.30, Palazzo del Collegio

Il 10 giugno, alle ore 21.30, presso il Palazzo del Collegio, nell’ambito di Passepartout - il festival di letteratura organizzato dalla Biblioteca Astense, dal 9 al 15 giugno – si tiene il Concerto del Progetto Khorakhané Noi del juke box all’idrogeno. Progetto nato dalla volontà di condividere i valori, gli ideali e le speranze che hanno caratterizzato la rivoluzione culturale del 1968, è uno spettacolo che, in poco meno di due ore, fondendo la musica, la pittura e il teatro, racconta tutto ciò che ha caratterizzato questo anno straordinario. Vengono proposti i brani degli artisti più significativi dell’epoca, di Rolling Stones a Bob Dylan, da Guccini ai Nomadi, passando per Caterina Caselli e Patty Pravo. L’edizione 2008 di Passepartout dà una rilevanza particolare alla musica, privilegiata quale filo conduttore di tutte le manifestazioni perché elemento vitale e condiviso dell’eredità del Sessantotto. I protagonisti Associazione Progetto Khorakhané Il progetto Khorakhané nasce nel dicembre 2001, grazie all'unione di sei eclettici musicisti provenienti da situazioni musicali differenti ma accomunati dalla passione per la musica e la poesia di Fabrizio De André. La band nasce quasi per gioco ma l'idea iniziale di una sola serata di tributo a De André si tramuta nella voglia di rivivere e far vivere ancora nella gente le sue parole e le sue note. Caratterizzati dalla versatilità dei musicisti e dalla presenza di una voce femminile solista, che affianca quella maschile, i Khorakhané propongono un repertorio di più di due ore, che spazia dai brani più seri ed impegnativi come La canzone di Marinella o La Guerra di Piero a quelli più festosi come Il pescatore o Un giudice, omaggiando inoltre la Premiata Forneria Marconi, che accompagnò e riarrangiò i brani di De André proposti nella famosa tournèe alla fine degli anni Settanta dalla quale i Khorakhané hanno tratto spunto. La manifestazione, giunta alla quinta edizione, si conferma unica nel suo genere: è infatti l’unico festival di letteratura del nostro Paese ad essere organizzato esclusivamente da una biblioteca pubblica. Passepartout 2008 è realizzato con il contributo del Comune e la Provincia di Asti, della Regione Piemonte, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Tutte le iniziative sono gratuite.


12-05-2008
Gli angeli del ciclostile? Il ’68 delle donne
Giovedì 12 giugno, alle ore 18.30, presso il Palazzo del Collegio, si tiene l’incontro Gli angeli del ciclostile? Il ’68 delle donne, nell’ambito di Passepartout, il festival di letteratura organizzato dalla Biblioteca Astense, dal 9 al 15 giugno. L’edizione 2008 - Correva l’anno… 1968 - è dedicata al quarantesimo anniversario di un anno che ha fatto storia. Non solo l'anno delle rivolte studentesche, ma anche dell'offensiva del Tet in Vietnam; degli assassinii di Martin Luther King e di Bob Kennedy, della Primavera di Praga e dell'invasione della Cecoslovacchia; della vittoria dell'Italia di Riva e di Anastasi agli Europei di calcio e dell'enciclica Humanae Vitae di Paolo VI; della strage della Piazza delle Tre Culture e dei pugni chiusi, guantati di nero, dei velocisti di colore Usa alle Olimpiadi del Messico; dell'elezione di Richard Nixon alla presidenza degli Stati Uniti e dei braccianti uccisi ad Avola; della minigonna, della moda che diventa arte e dell'arte che diventa moda. La giornalista de La Stampa Mia Peluso incontra la storica del femminismo Anna Bravo e la scrittrice e conduttrice Chiara Gamberale – finalista al Premio Campiello 2008 con il suo ultimo romanzo, La zona cieca - per una conversazione sul ruolo delle donne e sulla nascita del femminismo. Anna Bravo si occupa di storia delle donne, di memoria e storia della deportazione e del genocidio, di resistenza armata e civile. Ha cominciato a scrivere sulla stagione dei movimenti dopo le polemiche nate intorno a un suo articolo su violenza e aborto negli anni Settanta. Ma, come altri che hanno vissuto quel periodo, già da molto tempo stava riflettendo e discutendo sul tema. Partecipa all’incontro Bruno Gambarotta, scrittore, regista e direttore di programmi RAI. La manifestazione, giunta alla quinta edizione, si conferma unica nel suo genere: è infatti l’unico festival di letteratura del nostro Paese ad essere organizzato esclusivamente da una biblioteca pubblica. Passepartout 2008 è realizzato con il contributo del Comune e la Provincia di Asti, della Regione Piemonte, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Tutte le iniziative sono gratuite.


09-06-2008
Assemblea! Il ’68 nei ricordi degli astigiani
Anteprima PPT

Lunedì 9 giugno, alle ore 19.00, presso il Cortile di Palazzo del Collegio, si tiene l’incontro, curato da Luciano Nattino – astigiano, fondatore della compagnia Magopovero, oggi Casa degli Alfieri, centro studi e ricerche teatrali nel cuore del Monferrato - di anteprima di Passepartout Assemblea! Il ’68 nei ricordi degli astigiani, che permetterà a tutti coloro che lo vorranno di rivivere le esperienze di gioventù. La serata prosegue sul filo dei ricordi, con il concerto Quelli eran giorni… dello storico complesso degli Arconti, che propongono uno spettacolo che, a distanza di anni, torna al genere e alle sonorità degli anni Sessanta, con un approccio mediato dal tempo e dalle esperienze musicali di ogni componente. I protagonisti Luciano Nattino Nasce ad Asti nel 1949. Nel 1971 fonda, insieme ad Antonio Catalano, Maurizio Agostinetto e altri, il Magopovero, collettivo teatrale di base diventato poi organismo professionista nel 1978. Svolge attività di insegnante in Istituti superiori, di amministratore comunale e provinciale, di esperto in tecniche di comunicazione per Enti e Istituti Universitari. Nel 1976 è presidente della Commissione di Studio per la gestione pubblica del teatro Alfieri di Asti. Dal 1985 si dedica interamente al teatro, curando la scrittura e la regia dei principali lavori teatrali della compagnia Magopovero, oggi Casa degli Alfieri, centro studi e ricerche teatrali nel cuore del Monferrato. Dal 1996 è presidente della Quarta Area Agis, Associazione Nazionale dei Teatri di Ricerca e dei Teatri Ragazzi/Giovani. Nel 1997 è nominato Direttore Artistico del Festival Asti Teatro; nel 1999 diviene Presidente del Coordinamento Teatro Agis. Arconti Band astigiana specializzata in musica live beat e soul anni Sessanta e Settanta. Nati nel 1966, come tanti altri gruppi sorti nell’era del beat svolgono un’intensa attività musicale in tutta la provincia di Asti fino al 1971, anno nel quale il gruppo, nella sua formazione originale, si scioglie. Dopo oltre 25 anni di silenzio, nel 1997, il complesso si è ricostituito, con Carlo Caldi e Sandro Gianotti alle chitarre, Armando Gianotti al basso e Luciano Poggio alla batteria. La voce, accompagnata da quella di Carlo Caldi, è di Teresita Rosso.


28-05-2008
PASSEPARTOUT 2008 - Pensiero & Parole
Correva l’anno… 1968

Dal 9 al 15 giugno torna ad Asti Passepartout, il festival di letteratura organizzato dalla Biblioteca Astense. L’edizione 2008 - Correva l’anno… 1968 - è dedicata, appunto, al quarantesimo anniversario di un anno che ha fatto storia: il 1968. Non solo l'anno delle rivolte studentesche, ma anche dell'offensiva del tet in Vietnam; degli assassinii di Martin Luther King e di Bob Kennedy e della Primavera di Praga e dell'invasione della Cecoslovacchia; della vittoria dell'Italia di Riva e di Anastasi agli Europei di calcio e dell'enciclica Humanae Vitae di Paolo VI; della strage della Piazza delle Tre Culture e dei pugni chiusi ,guantati di nero, dei velocisti di colore Usa alle Olimpiadi del Messico; dell'elezione di Richard Nixon alla presidenza degli Stati Uniti e dei braccianti uccisi ad Avola; della minigonna e della moda che diventa arte e dell'arte che diventa moda. Lungo il filo conduttore di quest’anno straordinario, si snodano incontri e spettacoli che offrono molteplici chiavi di lettura, dalla moda al sociale, dalla musica al cinema, passando per l’arte visiva e la politica. Mercoledì 11 giugno, Alessandro Meluzzi e Angelo Rigetti conversano sulla Legge Basaglia, e Alessandra Appiano incontra Elio Fiorucci, mentre il giorno successivo Steve Della Casa e Gianni Sartorio incontrano Angelo Pezzana. Il sabato è dedicato alle avanguardie teatrali, con Mimma Gallina ed Edoardo Fadini, alla filosofia, con un dibattito con Pascal Bruckner e Mario Perniola, e al mondo giornalistico, con un incontro moderato da Carlo Cerrato. Il 15 giugno, spazio alle avanguardie nelle arti visive, con un seminario realizzato in collaborazione con l’Accademia Albertina di Torino, e alla politica internazionale, con l’incontro tra Bruno Gambarotta e Demetrio Volcic. Numerosi gli spettacoli musicali e teatrali, con Sarà una bella società - testo di Edmondo Berselli e selezione musicale a cura di Shell Shapiro – in scena il 14 giugno, e Formidabili quegli anni, rielaborazione drammaturgica del testo di Mario Capanna di Giulio Casale, con musiche dal vivo eseguite da Carlo Cialdo Capelli, in programma la domenica. Sono allestite durante la durata dell’evento le mostre I manifesti del ’68 - a cura di Fabio Freddi, presso il Museo Lapidario di Sant’Anastasio - e ’68 di provincia: le foto e i giornali, a cura di Marianna Natale e dell’ISRAT, nello Spazio Mostre del Palazzo del Collegio. Tra gli eventi di questa edizione, l’annullo filatelico di Passepartout, sabato 14 giugno. Anche quest’anno un’attenzione particolare è rivolta ai più piccoli, con gli spettacoli e i concerti del Passepartout Junior, che si è svolto con successo dal 22 al 25 maggio. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, si conferma unica nel suo genere: è infatti l’unico festival di letteratura del nostro Paese ad essere organizzato esclusivamente da una biblioteca pubblica. Passepartout 2008 è realizzato con il contributo del Comune e la Provincia di Asti, della Regione Piemonte, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Tutte le iniziative sono gratuite.


15-05-2008
Premio tesine sul '68
Un premio per le tre migliori tesine svolte dagli studenti astigiani sul Sessantotto: questa l'ideale conclusione del percorso messo a punto dalla Biblioteca Astense e indirizzato agli allievi delle scuole superiori cittadine come avvicinamento al tema dell'edizione 2008 del festival Passepartout. La Biblioteca ha infatti bandito un concorso che premierà le tre migliori tesine sull'anno della contestazione realizzate dagli studenti che hanno partecipato al ciclo di lezioni proposte tra marzo e aprile. Un'apposita commissione valuterà gli elaborati pervenuti alla Biblioteca entro il 31 luglio 2008 e assegnerà ai più meritevoli un primo premio di 500 Euro, un secondo premio di 300 Euro e un terzo premio di 200 Euro. La proclamazione dei vincitori avverrà nel mese di settembre.


11-04-2008
Chiusura ciclo incontri sul '68
Si è chiuso venerdì 11 aprile, con l'appuntamento dedicato alla moda e al costume, il trittico di incontri messo a punto dalla Biblioteca Astense sul Sessantotto e indirizzato agli allievi delle scuole superiori cittadine come percorso di avvicinamento al tema dell'edizione 2008 del festival Passepartout Dopo una lezione di inquadramento storico tenuta da Mario Renosio e Nicoletta Fasano dell'Israt, dopo il viaggio nel tempo realizzato da Franco Testore sulle note intramontabili dei Beatles e dei Pink Floyd, di Bob Dylan e dei Doors, Pier Angela Farris - insegnante e esperta di costume - ha illustrato gli aspetti più rappresentativi della moda degli anni Sessanta. La rivoluzione della minigonna, il transparent look, gli abiti pop e op con la moda che diventa arte e l'arte che diventa moda, il graphical style, lo stile floreale e la moda spaziale, quella hippy, il prêt-à-porter e gli abiti in serie, lo stile etnico: attraverso questi e molti altri spunti Pier Angela Farris ha spiegato anche come gli anni Sessanta scoprirono progressivamente il corpo femminile trasformandolo e furono i precursori del mito della giovinezza ad ogni costo: 'Lo stesso mito - ha sottolineato Farris - che pare oggi perseguitare la generazione del baby boom, ossia quanti adesso veleggiano verso i sessant'anni'. Agli incontri per le scuole sul Sessantotto, la Biblioteca ha associato un concorso che premierà le tre migliori tesine sull'anno della contestazione svolte dagli studenti che hanno partecipato alle lezioni proposte in questi mesi. Un'apposita commissione valuterà gli elaborati pervenuti alla Biblioteca entro il 31 luglio 2008 e assegnerà un primo premio di 500 Euro, un secondo premio di 300 Euro e un terzo premio di 200 Euro. La proclamazione dei vincitori avverrà nel mese di settembre. 'Un ringraziamento - ha detto Donatella Gnetti, direttore della Biblioteca Astense - va a chi ha portato avanti insieme a noi questa iniziativa: l'Israt, il dottor Franco Testore, la dottoressa Pier Angela Farris. Non possiamo dimenticare la disponibilità e la collaborazione degli operatori del Centro Giovani, a cui va la nostra riconoscenza. Grazie anche ai ragazzi che hanno seguito il percorso sul Sessantotto fin qui: l'appuntamento, per tutti, è a giugno con il festival Passepartout'.


02-04-2008
Concluso il ciclo di incontri Passepartout en hiver
in programma già l’edizione 2009

Si è concluso Conversazioni Astigiane il ciclo di incontri promosso dalla Biblioteca Astense iniziato a gennaio 2008 nell’ambito delle iniziative che nel corso dell’anno si richiamano a Passepartout, il festival della Biblioteca che avrà luogo a giugno. L’idea è stata quella di proporre un modo diverso per trascorrere i pomeriggi domenicali dei mesi invernali, quando in città non ci sono molte cose da fare se non ritrovarsi con gli amici per quattro chiacchiere, informali e disinvolte. Così la Biblioteca è diventata una sorta di salotto per chi ha avuto il piacere di intrattenersi su soggetti di volta in volta diversi, ma con un denominatore comune, l’astigianità: del tema, dello scrittore chiamato a presentare il suo ultimo libro, di relatori che hanno condiviso approfondimenti professionali e accademici, ma anche passioni, hobbies e racconti di vita. Appuntamenti molto diversi : dalla presentazione del volume Il paesaggio dipinto, strenna 2007 della Cassa di Risparmio a Ovalia. Dizionario erotico del rugby di Marco Pastonesi; incontri con personalità differenti tra di loro e sempre molto interessanti: dal cantautore Giorgio Conte allo scrittore umorista Bruno Gambarotta, dall’antropologo Gianluigi Bravo al restauratore Gianluigi Nicola all’archeologa Enrica Fiandra. Poi il tango argentino con Luciano Sutera Sardo e la scuola Astintango, il tema Picasso e l’arte africana a cura del prof. Ottavio Coffano e per concludere l’ultimo incontro del 30 marzo con don Alessandro Quaglia e Fabrizio Gagliardi che hanno guidato i presenti alla scoperta dello straordinario patrimonio artistico della diocesi di Asti, inventariato a partire dal 1996 nell’ambito di un progetto nazionale della CEI. Numeroso il pubblico, dalle 100 alle 150 persone ogni volta, sempre attento e partecipe, con uno zoccolo duro che ha seguito tutti gli appuntamenti ed un’altra parte che è variata a seconda dell’argomento. Il successo dell’iniziativa ha stimolato l’amministrazione della Biblioteca a mettere già in cantiere idee e progetti per l’edizione del prossimo inverno. Una nota di colore e di gentilezza ha chiuso la rassegna: un gruppo di signore, che ha seguito quasi tutti gli incontri, ha donato una pianta di calle ad una stupita Donatella Gnetti, direttore della Biblioteca Astense: - E’ per ringraziarla, è stato davvero bello – La Biblioteca Astense ringrazia per la riuscita della prima edizione di Passepartout en hiver gli sponsor, i relatori, i giornalisti locali e soprattutto il pubblico. L’iniziativa Passepartout en hiver si è avvalsa del cortese sostegno della CNA e della concessionaria Target Bmw di Asti.


28-03-2008
Il '68 a scuola
Si è svolto in due sessioni l'incontro di inquadramento storico realizzato dall'Israt sul Sessantotto e indirizzato agli alunni delle scuole superiori astigiane: al primo appuntamento che si è tenuto al Centro Giovani venerdì 28 marzo (a cui hanno partecipato gli allievi dell'istituto d'Arte 'Benedetto Alfieri', dell'istituto Magistrale 'Monti', del liceo Scientifico 'Vercelli' e dell'istituto 'Giobert') ne è seguito un secondo, mercoledì 2 aprile, dedicato agli studenti dell'istituto 'Artom' e del 'Quintino Sella'. Complessivamente sono stati oltre 250 i ragazzi che hanno ascoltato dalle voci di Mario Renosio e Nicoletta Fasano la rievocazione degli eventi storici e dei principali fenomeni che interessarono il Sessantotto a livello nazionale e internazionale. Questo ciclo di lezioni, organizzato dalla Biblioteca Astense in vista del Festival di Passepartout di giugno, ha lo scopo di introdurre i ragazzi nati circa vent'anni dopo la contestazione giovanile a un'analisi complessa e critica delle diverse spinte che condussero al sovvertimento del modello culturale precedente e la cui onda lunga non ha ancora smesso di farsi percepire. Con le scuole, il prossimo appuntamento è fissato per venerdì 4 aprile, quando il professor Franco Testore accompagnerà i ragazzi in un percorso 'sonoro' sulle ali della musica degli anni '60: il clamoroso successo dei Beatles, il cortocircuito di influenze reciproche che viaggiarono attraverso le note tra America e vecchia Europa, tra Bob Dylan e i Rolling Stones, tra Otis Redding, Jimi Hendrix e i primi Pink Floyd mentre nel mondo si scavalcavano gli steccati razziali, esplodeva la rivoluzione sessuale e le droghe psicotrope ridisegnavano gli orizzonti mentali di un'intera generazione. L'incontro conclusivo è previsto per l'11 aprile e avrà al centro la moda del Sessantotto: a condurlo sarà l'esperta di costume Pier Angela Farris.


16-03-2008
Ottavio Coffano sostituisce Gino Nebiolo
Continua Conversazioni Astigiane il ciclo di incontri promosso dalla Biblioteca Astense nell’ambito delle iniziative che nel corso dell’anno si richiamano a Passepartout, il festival della Biblioteca che avrà luogo a giugno. L’idea è proporre un modo diverso per trascorrere i pomeriggi domenicali dei mesi invernali, quando in città non ci sono molte cose da fare se non ritrovarsi con gli amici per quattro chiacchiere, informali e disinvolte. Così la Biblioteca si propone di diventare una sorta di salotto per chi avrà piacere di intrattenersi su soggetti di volta in volta diversi, ma con un denominatore comune, l’astigianità: del tema, dello scrittore chiamato a presentare il suo ultimo libro, di relatori che proporranno approfondimenti professionali e accademici, ma anche passioni, hobby e racconti di vita. Al termine di ogni incontro, per sottolinearne ulteriormente il carattere ‘salottiero’, sarà possibile per chi lo desidera continuare la conversazione a cena con gli ospiti. L’incontro previsto per domenica 16 marzo 2008 alle ore 17.30 in Biblioteca Astense ( Asti, Corso Alfieri 375, ang Via Goltieri ) con il giornalista e scrittore Gino Nebiolo è spostato alla prossima edizione per suoi problemi di salute. Sarà sostituito da un incontro sul tema “ Picasso e l’arte africana” a cura del prof. Ottavio Cofano in preparazione alla mostra dal titolo AFRICA-FORME. (decorazioni, deformazioni della figura femminile africana) che verrà inaugurata al Battistero di S. Pietro venerdì 16 maggio 2008 Realizzata da Comune di Asti - Assessorato alla Cultura, con il contributo di: Regione Piemonte Fondazione C.R.A. Fondazione C.R.T. La mostra sarà composta da 240 pezzi, tutti di notevole importanza e rimarrà aperta per tre mesi circa.


30-03-2008
Il gioco paziente.
Ultimo appuntamento de '' Passepartout en hiver ''

E’ arrivato al suo ultimo appuntamento il ciclo di conferenze “ Passepartout en hiver “ che ha portato in biblioteca gli astigiani la domenica pomeriggio. La rassegna ha avuto una grande partecipazione di pubblico e si parla già della edizione del prossimo anno. Il gioco paziente è il titolo del prossimo incontro e saranno Don Alessandro Quaglia e Fabrizio Gagliardi a raccontare i tesori artistici della diocesi di Asti. Avviata alla metà degli anni ’90, si è da poco conclusa la campagna di censimento e catalogazione dei beni immobili di proprietà della Chiesa di Asti, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e cofinanziata dalla CEI stessa, dalla Regione Piemonte e dalla Diocesi. La schedatura, realizzata da Ivana Bologna e Andrea Rocco, per anni ha comportato la ricerca, lo studio e la descrizione di quadri, statue lignee, argenti e arredo sacro posseduto dalle chiese appartenenti alla diocesi, nell’intento di ricostruire la storia di ogni singolo pezzo, nella maggior parte dei casi complessa e intricata. E proprio queste storie racconteranno Fabrizio Gagliardi e Alessandro Quaglia, che mostreranno le immagini di tanti oggetti preziosi così scoperti, riscoperti o recuperati: importanti testimonianze d’arte, ma anche di devozione e di culto, che è necessario conoscere per conservare e tutelare. Don Alessandro Quaglia, architetto, canonico della cattedrale di Asti, per anni è stato responsabile dell’ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Asti, ruolo oggi ricoperto dall’architetto Fabrizio Gagliardi, che si è formato a fianco dello stesso don Quaglia. Per questa loro consuetudine a lavorare insieme i due daranno vita a una conversazione tra ‘complici’ nel delicato e fondamentale ruolo di garantire il patrimonio dei beni culturali della chiesa L’entrata è libera e tutti sono invitati


16-03-2008
PPT en Hiver
Ottavio Coffano sostituisce Gino Nebiolo

Continua Conversazioni Astigiane il ciclo di incontri promosso dalla Biblioteca Astense nell’ambito delle iniziative che nel corso dell’anno si richiamano a Passepartout, il festival della Biblioteca che avrà luogo a giugno. L’idea è proporre un modo diverso per trascorrere i pomeriggi domenicali dei mesi invernali, quando in città non ci sono molte cose da fare se non ritrovarsi con gli amici per quattro chiacchiere, informali e disinvolte. Così la Biblioteca si propone di diventare una sorta di salotto per chi avrà piacere di intrattenersi su soggetti di volta in volta diversi, ma con un denominatore comune, l’astigianità: del tema, dello scrittore chiamato a presentare il suo ultimo libro, di relatori che proporranno approfondimenti professionali e accademici, ma anche passioni, hobby e racconti di vita. Al termine di ogni incontro, per sottolinearne ulteriormente il carattere ‘salottiero’, sarà possibile per chi lo desidera continuare la conversazione a cena con gli ospiti. L’incontro previsto per domenica 16 marzo 2008 alle ore 17.30 in Biblioteca Astense ( Asti, Corso Alfieri 375, ang Via Goltieri ) con il giornalista e scrittore Gino Nebiolo è spostato alla prossima edizione per suoi problemi di salute. Sarà sostituito da un incontro sul tema “ Picasso e l’arte africana” a cura del prof. Ottavio Cofano in preparazione alla mostra dal titolo AFRICA-FORME. (decorazioni, deformazioni della figura femminile africana) che verrà inaugurata al Battistero di S. Pietro venerdì 16 maggio 2008 Realizzata da Comune di Asti - Assessorato alla Cultura, con il contributo di: Regione Piemonte Fondazione C.R.A. Fondazione C.R.T. La mostra sarà composta da 240 pezzi, tutti di notevole importanza e rimarrà aperta per tre mesi circa.


09-03-2008
Incontro con Enrica Fiandra
Passepartout en hiver - 9 marzo 2008

Domenica 9 marzo 2008 alle ore 17.30 ottavo appuntamento del ciclo Conversazioni d’inverno, l’iniziativa della Biblioteca Astense che fino a marzo propone 10 incontri su temi diversi, ma tutti collegati in qualche modo a temi astigiani, nell’ambito dell’iniziativa Passepartout en hiver. Ospite graditissima sarà l’architetto e archeologo Enrica Fiandra, originaria di Montafia, alla quale non a caso gli organizzatori hanno proposto questa data, prossima alla festa della donna: perché Enrica Fiandra rappresenta l’affermazione femminile in un settore, la ricerca archeologica, che è stato a lungo un mondo esclusivamente maschile. Archeologa anomala in quanto laureata in architettura al Politecnico di Torino, Enrica Fiandra dal '55 al '61 è stata la più stretta collaboratrice di Doro Levi, il direttore della Scuola Archeologica di Atene; si è occupata dello scavo di Festos a Creta e dell'allestimento di un Museo stratigrafico dello stesso sito e nei periodi di assenza di Levi ha coordinato in prima persona tutta l'attività degli archeologi italiani sul sito. Figura di grande autonomia ed indipendenza, Enrica Fiandra ha scavato un po’ dappertutto nell’area mediterranea, a Sidè e ad Aslantepe in Turchia, ad Atene, a Creta, a Cirene e Leptis Magna (Libia), dove è tuttora direttore della missione italo-libica “Tempio Flavio”. Ha seguito, nel corso dei suoi studi archeologici, un filo conduttore che tendeva alla spiegazione del significato di un ricchissimo settore di oggetti archeologici: le cretule, semplici pezzi di argilla decorata diffusi in tutto nel Medio Oriente Antico. A conclusione di anni di ricerche e dopo aver fornito diverse interpretazioni, Enrica Fiandra ha riconosciuto in questi piccoli pezzi di creta, che portano un sigillo inciso su di un lato, il primo strumento per la contabilità delle merci depositate nei templi o nei palazzi. E in Biblioteca a partire da martedì 4 marzo saranno esposti alcuni di pannelli che illustrano questa peculiare ricerca La studiosa ha voluto dedicare la conversazione di domenica ai propri errori archeologici, ovvero alla strada percorsa per giungere a questa scoperta: una singolare decisione, che muove dalla volontà di dimostrare come sugli errori, propri ed altrui, si possano costruire nuovi percorsi di conoscenza. A patto di essere in grado di riconoscerli come tali e di ammetterli con piena onestà intellettuale. Ma di Enrica Fiandra non può essere taciuto che nel borgo di Bagnasco di Montafia, dove risiede quando non è impegnata a Roma o all’estero, ha dato vita al CIRAAS, Centro Internazionale di Ricerche Archeologiche Antropologiche e Storiche. E proprio il CIRAAS ha pubblicato nel 2000 il volume I soffitti di gesso del Basso Monferrato, dedicato a un fenomeno artigianale tipico e misconosciuto che Enrica Fiandra ha riscoperto e valorizzato con una ricerca che, dopo esposizioni ad Asti, ad Aramengo e alla Galleria Sabauda di Torino, ha portato a una prima sistemazione dei risultati nel Castello di Magliano Alfieri e di Castello di Moncucco: all’occhio e alla curiosità dell’archeologa appassionata di terre ed epoche lontane non poteva certo sfuggire una particolarità così singolare e domestica!


02-03-2008
Tango: un baile hermoso y sensual
Conferenza danzata con Luciano Sutera Sardo

Conferenza danzata con Luciano Sutera Sardo e Fulvia Molino (Associazione AstinTango) Domenica 2 marzo ore 17.30 Auditorium del Centro Giovani via Goltieri 3, Asti Domenica 2 marzo si parlerà di tango al sesto appuntamento delle Conversazioni astigiane di ‘Passepartout en hiver’: Luciano Sutera Sardo e Fulvia Molino, appassionati cultori del più sensuale e letterario tra i balli, daranno vita non uno spettacolo musicale, né ad una storia del tango, ma ad una conferenza danzata, un passo a due dedicato a questa moderna mitologia, di cui hanno parlato e scritto autori illustri, da Borges a Soriano, da Cortazar a Skarmeta. L’Auditorium del Centro Giovani, preferito alla Biblioteca per evidenti ragioni di spazio, si trasformerà in una milonga, luogo deputato al tango per rivivere, tra musica, parole e danza, frammenti della storia di Buenos Aires, con i suoi quartieri, i suoi personaggi, le sue solitudini e l'intero universo di una passione assoluta: un uomo e una donna abbracciati e circondati da un girotondo di parole, figure e gesti che sono il ritratto di una città e di un'epoca. Perché il tango argentino sfugge ad ogni tentativo di definizione: è poliedrico, sfaccettato, sincretico, è poesia e musica, sensualità e malinconia, trasgressione e nostalgia: espressione di una città-simbolo, Buenos Aires, si affranca da ogni determinismo geografico e acquista universalità: è “l’intersezione dell’eterno nel tempo”, tre minuti di musica e parole che bloccano il fluire della vita nelle sue forme eterne.


24-02-2008
Passepartout en hiver : incontro con Gianluigi Nicola
Restaurare per conoscere

Domenica 24 febbraio ore 17.30 Biblioteca Astense corso Alfieri angolo via Goltieri, Asti Domenica 24 febbraio 2008 alle ore 17.30 nuovo appuntamento del ciclo Conversazioni d’inverno, l’iniziativa della Biblioteca Astense che fino a marzo propone 10 incontri su temi diversi, ma tutti collegati in qualche modo a temi astigiani, nell’ambito dell’iniziativa Passepartout en hiver. L’incontro sicuramente interessante sarà con il noto restauratore Gianluigi Nicola che ha fatto del suo mestiere, scelto per passione, una via per scoprire la “cultura dell’altro “. Attività di restauro come percorso di conoscenza: così Gianluigi Nicola si avvicina agli oggetti che arrivano nel suo laboratorio di Aramengo in provincia di Asti per essere salvati da processi degenerativi e riportati all’antico splendore. Il lavoro che egli compie non si limita a questo aspetto, già di per sé estremamente importante, di ‘riparazione’ dalle ingiurie del tempo. Non solo cura tecnica, ma curiosità per le tecniche costruttive che da un lato permettono un intervento più accurato e rispettoso, dall’altro fanno aumentare il bagaglio di conoscenze in merito all’oggetto e alla civiltà di cui è espressione. Gian Luigi NICOLA, Docente di Conservazione e Restauro all’Accademia Albertina di Torino che ha collaborato anche con le Università di Roma e Pisa, si è appassionato dell’antica arte egizia specializzandosi nel restauro delle opere dell’epoca dei faraoni. Ha compiuto moltissimi viaggi in Egitto per partecipare a grandi operazioni di restauro di importanti monumenti come, ad esempio, la tomba di Nefertari e la Sfinge. Da suo padre Guido Nicola, che ha dedicato tutta la sua vita a questo affascinante mestiere, il figlio ha ereditato la passione. Ha lavorato a Tebe con la missione di Sergio Donadoni dell’Università di Roma. Poi ha partecipato al restauro della tomba di Seshunhk a Luxor (Tebe) ed a quella di Bakenrenef a Saqqara. Ha lavorato anche nel Fayoum, nella parte dove c’era la tomba di Uagi (fondatore dell’oasi del Fayoum.). Ho fatto lavori strettamente legati alla decorazione e all’architettura dei monumenti. Molte volte si è recato in Egitto su richiesta del governo egiziano come quando è stato invitato ad un convegno internazionale sul restauro della Sfinge. Faceva parte dei 16 restauratori che sono andati per fare delle proposte su questo intervento. Gli è stato anche richiesto di intervenire sul restauro della tomba di Nefertari. Invece in Italia ha lavorato molto per il Museo Egizio di Torino (secondo al mondo per importanza dopo quello de Il Cairo. ). E lì ha curato, a suo tempo con l’assistenza di suo padre, il tempio d’Ellessya e il corpo dei sarcofagi del museo. Ad esempio il sarcofago di Nefertari è stato restaurato proprio nel suo laboratorio di Aramengo.


17-02-2008
Passepartout en hiver : incontro con Gianluigi Bravo
Memoria riciclata e ritorno alle radici

Domenica 17 febbraio 2008 alle ore 17.30 nuovo appuntamento del ciclo Conversazioni d’inverno, l’iniziativa della Biblioteca Astense che fino a marzo propone incontri su temi diversi, ma tutti collegati in qualche modo a temi astigiani, nell’ambito dell’iniziativa Passepartout en hiver. Ospite graditissimo sarà Gianluigi Bravo, professore ordinario di Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere di Torino esperto, tra gli altri temi, della rinascita delle tradizioni nelle società complesse e l’organizzazione e il trattamento dei beni culturali demo-etno-antropologico. L’incontro di domenica 17 febbraio propone l’interessante tema della memoria riciclata e del ritorno alle radici. Gian Luigi Bravo è professore ordinario di Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere di Torino. È Direttore dell’Unità Operativa torinese del progetto finalizzato Beni Culturali del CNR. È vice-presidente dell’AISEA Associazione Italiana Scienze Etnologiche e Antropologiche. Ha studiato la festa contadina, la rinascita delle tradizioni nelle società complesse e l’organizzazione e il trattamento dei beni culturali demo-etno-antropologico. Tra le sue opere: Festa contadina e società complessa (1984). Per la Meltemi ha curato il libro Fantasie in gesso e stanze contadine (1999), ha scritto il saggio Coscritti in Piemonte pubblicato ne Il corpo e la festa (1999) e il volume Italiani (2001).


10-02-2008
Passepartout en hiver : presentazione del volume Giallo polenta
Domenica 10 febbraio ore 19

Domenica 10 febbraio 2008 quarto appuntamento del ciclo Conversazioni d’inverno, l’iniziativa della Biblioteca Astense che nei mesi da gennaio a marzo propone 10 incontri su temi diversi, ma tutti collegati in qualche modo nell’ambito dell’iniziativa Passepartout en hiver : Conversazioni Astigiane Bruno Gambarotta presenta il volume Giallo polenta, scritto a quattro mani con Renzo Cappelletto. La trama del libro parte da Sansicario, dove un gruppo di amici della montagna ha in programma una serata con cena in un rifugio e poi una bella sciata notturna con le fiaccole per concludere degnamente la stagione. Ma qualcosa va storto, uno di loro non raggiunge gli altri all'arrivo delle piste: viene trovato morto proprio all'inizio dell'ultimo 'muro'. Il protagonista, l'avvocato Lorenti, malgrado coinvolgimenti internazionali, terroristi arabi, e i media, televisione in testa, a volere a tutti i costi qualcuno da incolpare, si ritroverà a dover combattere per scoprire quanto è successo, a difendere un caro amico ingiustamente incarcerato, a lottare per la verità. Ma niente è come sembra e l'assurda matassa di 'misteri sulla neve' avrà un inaspettato, imprevedibile epilogo. Questo giallo appassionante tra piste da sci e aule del tribunale risulta essere un ritratto graffiante della borghesia cittadina e satira del giustizialismo televisivo, reso vivace, credibile e concettualmente coerente grazie agli autori : Bruno Gambarotta scrittore, sceneggiatore e personaggio tout-court, autore di gialli (La nipote scomoda, Torino Lungo Dora Napoli) e di parodie ( Il codice gianduiotto) e Renzo Capelletto, avvocato penalista di fama nazionale con studi a Torino e Roma, e scrittore. L’iniziativa si avvale del cortese sostegno della CNA e della concessionaria Target Bmw di Asti. L’entrata è libera e tutti sono invitati.


03-02-2008
Giorgio Conte a Passepartout en hiver
Domenica 3 febbraio 2008 alle ore 17.30 terzo appuntamento del ciclo Conversazioni d’inverno, l’iniziativa della Biblioteca Astense che nei mesi da gennaio a marzo propone 10 incontri su temi diversi, ma tutti collegati in qualche modo a temi astigiani, nell’ambito dell’iniziativa Passepartout en hiver. Ospite graditissimo sarà Giorgio Conte, cantautore, compositore di tante canzoni di successo e negli ultimi anni anche scrittore: il volume di racconti Il Contestorie è uscito nel 2003 a corredo del Cd omonimo, mentre lo scorso anno è uscito Sfogliar verze. Un’attività di scrittore che ne definisce la figura di autentico chansonnier, a suo agio di fronte ad uno spartito così come ad una pagina da riempire di parole, capace di affascinare il pubblico con melodie che fondono il jazz alla tradizione cantautorale, la poesia malinconia al’ironia. L’incontro di domenica 3 febbraio vuol essere una ghiotta occasione per gettare uno sguardo indiscreto dentro ‘la bottega del cantautore’, per vedere Giorgio Conte al lavoro con i suoi strumenti: carta, penna, chitarra e … ispirazione! Sarà forse l’occasione per sciogliere il dilemma: prima la musica o prima le parole? E non sono nemmeno da escludere sorprese che coinvolgeranno il pubblico presente nell’attività creativa. Giorgio Conte, astigiano doc, con il fratello Paolo condivide in gioventù sia gli studi in diritto che la passione per il jazz, la musica popolare e la canzone francese, trasmessa dai genitori. Il loro sodalizio artistico passa attraverso i primi gruppi musicali fino ai contatti con il clan di Celentano e la stesura a quattro mani di brani celebri come 'Una giornata al mare', 'La topolino amaranto'. Più tardi le loro strade si separano, ma Giorgio continua a firmare canzoni di successo interpretate da Rosanna Fratello 'Non sono Maddalena', Fausto Leali e Wilson Pickett 'Deborah', come pure da Mina, Milva, Ornella Vanoni, Francesco Baccini. Dopo la partecipazione al premio Tenco nel 1993 in ottobre, Giorgio Conte decide di abbandonare lo studio legale per dedicarsi ai concerti. Da allora la sua carriera lo porta all'estero, dove negli ultimi anni si è esibito più di 300 volte in Austria, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Spagna e Canada con un notevole riscontro di pubblico e di critica. La Polygram Italia pubblica poi il disco 'Concerto', registrato dal vivo in un castello medioevale nella cittadina svizzera di Yverdon-les-Bains, ed in seguito, nell'aprile 1999, 'Eccomi qua'; da lì iniziano anche i concerti in Italia. Nel frattempo continuano le tournées in giro per l'Europa.


01-01-2008
Passepartout en hiver: quando


* 3 febbraio Giorgio Conte: Confezionar canzoni
* 10 febbraio Gambarotta - Cappelletto: Giallo Polenta
* 17 febbraio Gianluigi Bravo, Memoria riciclata e ritorno alle radici
* 24 febbraio Gianluigi Nicola, Restaurare per conoscere
* 2 marzo Luciano Sutera Sardo, Tango: un baile hermoso y sensual
* 9 marzo Enrica Fiandra, Errori archeologici
* 16 marzo Gino Nebiolo: Protagonisti del ‘900 visti da vicino
* 30 marzo Quaglia – Gagliardi, ‘Il gioco paziente’: viaggio tra i tesori della Chiesa d’Asti



21-01-2008
Passepartout en hiver: Ovalia. Dizionario erotico del rugby
Presentazione del volume Ovalia. Dizionario erotico del rugby

Passepartout en hiver : presentazione del volume Ovalia. Dizionario erotico del rugby di Marco Pastonesi (Baldini Castoldi Dalai, 2007). Domenica 27 gennaio ore 19 Biblioteca Astense corso Alfieri angolo via Goltieri, Asti Domenica 27 gennaio 2008 secondo appuntamento del ciclo Conversazioni d’inverno, l’iniziativa della Biblioteca Astense che nei mesi da gennaio a marzo propone 10 incontri su temi diversi, ma tutti collegati in qualche modo nell’ambito dell’iniziativa Passepartout en hiver. E’ infatti la squadra dei Senatori Asti Rugby a promuovere insieme alla Biblioteca la presentazione del volume Ovalia. Dizionario erotico del rugby di Marco Pastonesi (Baldini Castoldi Dalai, 2007). La squadra, nata nel 2007 da una costola dell’ A.S.D. Asti Rugby 1981 riunendo giocatori che hanno disputato lo scorso anno il campionato di serie B, giocatori provenienti dalle giovanili e ‘vecchie glorie’ tornate a rivestire con entusiasmo i colori astigiani, muove di successo in successo e guida al momento la classifica di serie C. Ma, cosa forse ancor più importante, testimonia il crescente interesse per la palla ovale nella provincia di Asti: fenomeno legato alla moda del momento, ma anche voglia di scoprire una forma di competizione di certo più sana e formativa rispetto ad altri sport. Durante l’incontro sarà ricordato Cristian Cataldo, giovane rugbista astigiano scomparso prematuramente lo scorso mese. Sarà il giornalista Sergio Miravalle, direttore del quotidiano La Stampa ad Asti e presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, a condurre l’incontro con l’autore Marco Pastonesi e con l’ospite Pepe Scannavacca, punto di forza della nazionale italiana. Nato a Genova nel 1954, Pastonesi ha giocato a rugby in serie A (Asr Milano, Rugby Rho e Interforze Napoli) e serie B. Giornalista della Gazzetta dello Sport, si occupa di ciclismo e rugby. E’ autore di vari volumi dedicati alla palla ovale tra cui Il terzo tempo, In mezzo ai pali e Il popolo del rugby, La leggenda di Maci, All Blacks e Il Sei Nazioni «Non tutte le partite di rugby arrapano nello stesso modo. Più o meno, dipende, a volte. Ma una tensione, a dir poco erotica, c’è sempre: può accendersi una scintilla e poi scatenarsi un’iradiddio, può accendersi una scintilla e poi spegnersi. Ma l’istante della scintilla è magico. L’erotismo del rugby è dappertutto: nella forma ovale del pallone, nell’amplesso della mischia, nella urgenza dei placcaggi, nella felicità terrena della meta. E la sensazione finale di beata spossatezza e sopravvivenza è autentica, ed è straordinariamente simile a quella che invade chi va in meta, augura la buonanotte, si gira dall’altra parte e si addormenta». E ancora: Un giorno, in Nuova Zelanda, Jean-Pierre Rives riceve un tram in piena gola. Il medico di servizio gli consiglia di lasciare il campo, o almeno di uscire un attimo. «Uscire?» gli chiede il terza linea della Francia. «E per andare dove?» I rugbisti sono fatti così: sanno che quello non è uno sport, ma la vita, e dalla vita non si esce neanche per un attimo. L’iniziativa si avvale del cortese sostegno della CNA e della concessionaria Target Bmw di Asti. L’entrata è libera e tutti sono invitati. Passepartout en hiver : INFO Dove : Biblioteca Astense - Corso Alfieri 375, ang. Via Goltieri – ASTI Quando :

* 3 febbraio Giorgio Conte: Confezionar canzoni
* 10 febbraio Gambarotta - Cappelletto: Giallo Polenta
* 17 febbraio Gianluigi Bravo, Memoria riciclata e ritorno alle radici
* 24 febbraio Gianluigi Nicola, Restaurare per conoscere
* 2 marzo Luciano Sutera Sardo, Tango: un baile hermoso y sensual
* 9 marzo Enrica Fiandra, Errori archeologici
* 16 marzo Gino Nebiolo: Protagonisti del ‘900 visti da vicino
* 30 marzo Quaglia – Gagliardi, ‘Il gioco paziente’: viaggio tra i tesori della Chiesa d’Asti

( N.B. l’orario dei vari appuntamenti è variabile, dunque sarà comunicato ogni settimana alle testate con comunicati ad hoc per ogni evento) Contatti : Biblioteca Astense - tel. 0141 .531117 Ufficio Stampa : Silvia Giordanino cel 347.14.95.679 – silvia.giordanino@fastwebnet.it ufficiostampa@bibliotecastense.it - ufficiostampa@passepartoutfestival.it


20-01-2008
Passepartout en hiver : dieci conversazioni astigiane D.O.C.
Si chiamerà Conversazioni Astigiane il ciclo di incontri promosso dalla Biblioteca Astense a partire da questo mese nell’ambito delle iniziative che nel corso dell’anno si richiamano a Passepartout, il festival della Biblioteca che avrà luogo a giugno. L’idea è proporre un modo diverso per trascorrere i pomeriggi domenicali dei mesi invernali, quando in città non ci sono molte cose da fare se non ritrovarsi con gli amici per quattro chiacchiere, informali e disinvolte. Così la Biblioteca si propone di diventare una sorta di salotto per chi avrà piacere di intrattenersi su soggetti di volta in volta diversi, ma con un denominatore comune, l’astigianità: del tema, dello scrittore chiamato a presentare il suo ultimo libro, di relatori che proporranno approfondimenti professionali e accademici, ma anche passioni, hobbies e racconti di vita. Al termine di ogni incontro, per sottolinearne ulteriormente il carattere ‘salottiero’, sarà possibile per chi lo desidera continuare la conversazione a cena con gli ospiti. Il ciclo comincerà il 20 gennaio con un incontro dedicato al volume Il paesaggio dipinto, strenna 2007 della Cassa di Risparmio che ha già avuto la sua presentazione ufficiale, ma che si vuole riprendere dedicando particolare attenzione ai contributi scientifici degli autori, riuniti in una tavola rotonda di confronto. Domenica 27 sarà dedicata allo sport in un’alleanza tra la Biblioteca e i Senatori Asti Rugby, la squadra astigiana che guida il campionato di serie C: libri e palla ovale si uniscono nella presentazione del volume Ovalia. Dizionario erotico del rugby di Marco Pastonesi, che sarà presente all’incontro condotto da Sergio Miravalle Giorgio Conte domenica 3 febbraio aprirà metaforicamente le porte della ‘bottega’ del cantautore, rispondendo alle curiosità del pubblico su come si scrivono testi e musiche e intramezzando la conversazione con le sue canzoni. Il 10 febbraio toccherà a Bruno Gambarotta presentare Giallo polenta, il suo libro più recente scritto a quattro mani con Renzo Cappelletto. Gianluigi Bravo domenica 17 febbraio parlerà di iniziative di rivisitazione della memoria locale in ampie e lontane zone del pianeta, mentre la domenica successiva Gianluigi Nicola dell’omonimo laboratorio di restauro di Aramengo intratterrà gli intervenuti sul tema Restaurare per conoscere. Dopo un avvocato cantautore, un commercialista affascinato dal tango argentino: domenica 2 marzo Luciano Sutera Sardo darà vita con alcuni collaboratori della scuola Astintango a una ‘conferenza danzata’ sulle note del ballo più sensuale e letterario. Sarà invece un omaggio non convenzionale alla festa della donna l’incontro del 9 marzo con l’archeologa Enrica Fiandra, nativa di Bagnasco di Montafia, che per anni ha scavato in Turchia, ad Atene, a Creta e in Libia, senza mai dimenticare il suo paese natale, dove risiede e dove ha dato vita alla Sezione Piemontese del CIRAAS, Centro Internazionale di Ricerche Archeologiche Antropologiche e Storiche. Il 16 marzo il giornalista e scrittore astigiano Gino Nebiolo racconterà gli incontri che hanno segnato la sua vita di inviato speciale e corrispondente dall’estero per grandi quotidiani e per la Rai, da Ceausescu al duca di Windsor, da Hailè Selassiè a Mao Tse-Tung, da Cesare Pavese a Evita Peron. Dopo la pausa pasquale, il 30 marzo saranno don Alessandro Quaglia e Fabrizio Gagliardi a concludere il ciclo di Conversazioni astigiane guidando il pubblico alla scoperta dello straordinario patrimonio artistico della diocesi di Asti, inventariato a partire dal 1996 nell’ambito di un progetto nazionale della CEI. L’iniziativa si avvale del cortese sostegno economico della concessionaria Target Bmw di Asti.


31-12-2008
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