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29-05-2006
Noi Dappertout
Al prossimo anno!

Domenica notte, quando tutte le luci e le voci di Palazzo del
Michelerio si sono spente, ho faticato davvero a crederlo. Tutte le
incomprensioni, i ritardi e le tensioni della settimana, non
esistevano più. Alle undici e mezza di quella domenica notte c'eravamo
solo noi ragazzi, a salutarci cercando di nascondere la malinconia,
freschi delle lacrime di commozione di Emilia, la nostra solare
vincitrice dei Sedani, arrivata da Napoli con la mamma. Ci ha detto
che persone così belle proprio non le aveva mai incontrate. E allora
viene spontaneo stringersi in un abbraccio, e dire grazie Emilia per
la tua spontaneità, grazie Martina per le tue tele di colore e
leggerezza, grazie Paolo per le tue animazioni così piacevoli e
discrete.

I ricordi e gli scatti sono tutti sparsi, come le note ancora in testa
dell'accordéon di Franck, delle chitarre di Matteo e Claudio, del fado
di Luis. E poi ancora, Francesco Antonio che vince un libro per aver
fatto la domanda più stupida a François - Martina e Silvia scalze per
il cortile sotto un sole cocente senza pietà – le zollette di zucchero
nei bicchierini smeraldo di assenzio ed i biscottini di meliga - Marco
e Paolo che si sono improvvisati presentatori con una bravura
incredibile - i ritmi strani di Giuliana sul legno – la Festa di Non
compleanno e la composizione di sedani e prezzemolo - Giulia che si è
trasformata in Alice - il buffet di inaugurazione e le foto di gruppo
- le sagome di Elisa, Silvia, Barbara e Valentina – il fonico Marcello
ed il ragazzo alto alto che hanno sopportato qualunque cosa - gli
spettacoli di teatro improvvisato e Boba, la carta numero 2 – il
medico Agostino, l'attore Mario ed il giornalista Davide - Marco con
la nebbia che sbatteva – Cerot ed Annalisa – il match classico e
scientifico con Pietro – Paola ed i volontari – il coniglio bianco
vestito di nero, Valeria – Marianna, i tre Marco, Umberto e Steve –
Manila ed il racconto sulle vacche – Andrea, sua moglie e la storia
del contro giornalino Bucato – Martina che ha annodato con la lingua
il gambo di una ciliegia - la 3°G di Genova in gita e la loro
professoressa Liliana - Federico, Andrea e Matteo che hanno chiuso
magistralmente la nostra kermesse.

Francesco nella sua ultima cave littéraire ha detto che l'incanto di
questo festival è stato proprio il contatto fisico, il vedersi negli
occhi, poter sentire gli altri. Ed è stato questo che ha reso magici
questi cinque giorni.

Come ci ha augurato Fabrizio, tutti gli incontri sono stati tanti
piccoli tasselli intensi che hanno composto i nostri sorrisi e
rafforzato la nostra amicizia. Alessandro e Federica, Paolo, Marco,
Giulia, Marcello, Stefano, Saulo, Andrea, Chiara, Giuseppe, Valentina
- a tutti tutti voi un abbraccio da mozzare il fiato tanto è stretto.

Non potrò staccarmi da questi momenti intensi di felicità. Brevissimi,
ma così pieni, che allora davvero potrei stare a casa anche per un
intero anno, senza sentirmi sola.
Ancora, con le braccia spalancate e gli occhi zuppi, grazie a tutti,
soprattutto a chi ha creduto, seguito, sostenuto, cibato e dissetato
il nostro gruppo.


Al prossimo anno.