Passepartout rende omaggio al suo ‘creatore’: nel centenario della morte di Jules Verne il festival che prende il nome da uno dei personaggi più felici tra quelli immaginati dal famosissimo scrittore francese lo ricorda con una mostra, che resterà aperta ad Asti esclusivamente nei giorni della manifestazione, dal 10 al 15 maggio.
Prima tra le città italiane, Asti si allinea in questo modo alle tantissime e diverse iniziative che in tutto il mondo - dal Messico alla Norvegia, per tacere del fervore di iniziative nella natia Francia - sono state organizzate in onore di Verne.
Per l’occasione sarà temporaneamente riaperto Palazzo Alfieri che, sebbene ancora in fase di restauro, è parso la sede più indicata per ospitare una esposizione di prestigio.
Organizzata da una biblioteca, la mostra privilegia infatti gli aspetti tradizionali legati alla bibliofilia e al collezionismo, senza perdere di vista una lettura in chiave didattica, affidata a pannelli che inseriscono la vita e l’opera di Verne nel contesto storico e culturale del suo tempo.
Per chi già conosce Verne e la sua opera, il percorso espositivo costituisce una rara occasione di rivivere attraverso testi, documenti e testimonianze iconografiche originali le atmosfere di romanzi che hanno fatto sognare generazioni di lettori. Per i ragazzi d’oggi può essere la riscoperta di un autore e di un genere che conserva un elevato valore pedagogico.
La mostra è articolata in 3 sezioni:
La prima sezione VERNE e IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI propone una rara edizione antica del libro e anche numerose imitazioni e rifacimenti in varie lingue, a riprova del grande successo che l’opera conobbe in tutto il mondo. Saranno esposte inoltre le edizioni Hetzel originali dei più famosi romanzi di Verne, da Les enfants du Capitaine Grant a Vingt mille lieues sous les mers. Si potranno ammirare oggetti curiosi, caricature dell’autore, manifesti, stampe originali, giochi ispirati a Il Giro del mondo, ma anche testi meno noti di Verne, quelli più propriamente scientifico-divulgativi quali La Découverte de la Terre, che testimoniano l’interesse personale dell’autore per la scienza e le esplorazioni geografiche e documentano un altro aspetto di quella volontà di divulgazione, che è cifra costante di tutta la sua opera.
La seconda sezione “IL CIELO E LO SPAZIO” è dedicata al tema del volo e ai romanzi lunari e spaziali di Jules Verne. Cartoline e manifesti pubblicitari offrono immagini di grande suggestione, sia collegate alle opere di Verne sia più in generale al motivo, antichissimo, del viaggio extraterrestre, quale il ciclo di stampe del 1863 dedicate al viaggio di Pulcinella sulla luna. Queste immagini fanno da sfondo a celebri romanzi di Verne (sono esposti tra l’altro preziosi originali di De la Terre à la Lune, Autour de la Lune, Hector Servadac, Cinq semaines en ballon, Robur le Conquérant e numerosi epigoni nelle varie lingue europee).
Particolarmente interessante in questa sezione il romanzo avveniristico “Paris au XXe siècle”: rifiutato nel 1863 da Hetzel, l’editore di tutti i romanzi di Verne, è rimasto inedito fino al 1994 quando, grazie all’opera di Piero Gondolo della Riva, non solo viene pubblicato ma anche tradotto in numerosissime lingue (edizioni esposte in mostra). In questo scritto giovanile Verne mostra doti di notevole preveggenza: la Parigi del 1960-62 è dominata dall’elettricità, la tecnocrazia prevale sull’umanesimo, la lingua inglese ha soppiantato greco e latino, la tecnica e la finanza sono al centro degli interessi e ha larga diffusione il fax. A ben vedere quest’opera postuma è la sola per la quale Verne possa essere considerato uno scrittore avveniristico: infatti gli altri suoi romanzi si svolgono sempre in anni contemporanei a quelli in cui furono pubblicati e le stesse innovazioni tecnico-scientifiche che egli anticipa non sono di fatto proiettate in epoche future.
La terza sezione “VERNE IN ITALIA” documenta il grandissimo successo che Jules Verne ebbe anche in Italia : ne è prova la collana di edizioni tascabili in brossura creata a fine ‘800 dagli editori milanesi Muggiani e poi Guigoni, nella quale oltre ai romanzi trovarono spazio anche i testi geografici e le commedie giovanili dell’autore (originali esposti in mostra). Curioso notare come agli originali delle commedie gli editori facessero seguire racconti di fatto anonimi, che tuttavia sul frontespizio potevano apparire come opere di Verne esfruttarne la popolarità.
In Italia proprio questo successo alimentò la curiosa diceria che Jules Verne non fosse un uomo reale, ma un nome di fantasia sotto il quale operava un gruppo di scrittori. Nell’ottobre del 1895, per sfatare la leggenda, Edmondo De Amicis si recò ad Amiens per incontrare Verne, pubblicando un resoconto della visita nelle sue Memorie: queste sono esposte in mostra assieme a una nutrita selezione dei testi critici italiani dedicati allo scrittore nella prima metà nel XX secolo, a un manifesto pubblicitario dell’editore Voghera del 1899 ed uno de “Il Corriere Toscano” dello stesso anno.
Altra attestazione della fama di Verne in Italia furono le composizioni poetiche dedicate allo scrittore al momento della morte da Guido Gozzano e Giovanni Bertacchi.
Il curatore scientifico della mostra
Piero Gondolo della Riva, nato 1948, si occupa di Jules Verne dal 1962. Celebre ricercatore e collezionista, vicepresidente della Société Jules Verne di Parigi e del Centre International Jules Verne di Amiens, dedica la sua attività a studiare Verne e il suo editore Hetzel. Collabora con decine di riviste letterarie e con televisioni e radio in tutto il mondo, ha organizzato e organizza mostre internazionali sullo scrittore, di cui ha curato la prima bibliografia completa (1977-85), e la pubblicazione del romanzo inedito Paris au XXe siècle (1994)
La mostra sarà inaugurata martedì 10 maggio alle ore 20 e resterà aperta fino a domenica 15 con il seguente orario:
mattino 9-13 pomeriggio 15-20
L’ingresso è gratuito.
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