La guerra, decisa dai potenti, combattuta dai militari e subita dai civili.
La guerra raccontata dai telegiornali, discussa nei talk.show, come se fosse un gioco e non una realtà terribile e devastante. In questo spettacolo si parla di guerra, raccontata da chi la vive da vicino immergendo letteralmente le mani nelle sue ferite. E si racconta di profughi, bambini feriti, famiglie distrutte, campi minati. Ma anche di ospedali, di cure, di esistenze che ripartono da un corpo spesso terribilmente mutilato, a ricercare un nuovo senso del vivere quotidiano.
Di guerra si canta anche, con le canzonidi Fabrizio de André, che accompagnano le immagini e i racconti a denunciare l'inutilità e la stupidità della guerra, espressione dell'egoismo e della miopia dell'uomo.
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